Il guantino della sfida – post sanguinolento

Sono pronta.

Vi racconterò tutta la verità, ogni lato – anche quelli più oscuri – di come il mio rapporto con la SuoceradelleMeraviglie sia precipitato in un profondissimo baratro da cui stenta a riprendersi.

Per gli amanti del gossip e del sangue questo post sarà succulentissimo.

Sono mesi che ripeto allo sfinimento che non voglio che mia figlia cresca piena di roba e cose e con la percezione che schiocca le dita e il mondo è suo. Sono mesi che lei colleziona nella propria dimora un duplicato delle cose di frollina.

Come se rincorresse l’idea di farla sua, dimenticandosi che è uscita dalla mia vagina e non da quella di lei propria, le ha costruito un sacrario.

Frollina a casa dei nonni possiede un intero guardaroba che io vedo solo di sfuggita, una batteria di giochi da fare invidia a Gardaland, una serie di biberon da assalto e tutto quello che serve a due novelli genitori.

I suoceri hanno acquistato, ben prima di noi, il seggiolino per l’auto da sostituire all’ovetto e – nella foga dell’acquisto – ne hanno presi due.

Tanto per stare sul sicuro.

Io le ho comprato la giacca invernale e dopo una settimana gliene aveva comprata una nuova lei.

Ben prima che frollina cominciasse a camminare, loro avevano acquistato delle scarpe. Scarpe che per camminare non servivano a niente e ho dovuto lottare perché non gliele mettessero.

Con l’inverno gelido si è posto il problema dei guanti. Frollina li detesta. Ne abbiamo comprato un paio e li rifiuta. La mia amica Dani gliene ha regalati un paio e li rifiuta.

Ovviamente mio suocero ne ha acquistati un paio per il loro corredo principesco, solo che li ha presi troppo grandi.

L’unica cosa che frollina tiene indosso volentieri sono un paio di calzetti di spugna che io le metto come guanti.

Un giorno vado a riprendermi la creatura a casa loro. La SuoceradelleMeraviglie mi accompagna alla macchina. In parcheggio incontriamo dei vicini e lei – da brava nonna – si vanta della nipote. Per concludere il pavoneggiamento fa: “ha visto signora Petacchi, non ha i guanti ma dei calzini…perché sa, il nonno glieli ha comprati ma le stanno grandi…”

come se la sottoscritta c’avesse talmente le pezze al culo da non potersi permettere i guanti per la propria figlia!

Le ho gentilmente fatto presente che i guanti li ha anche a casa sua, che è stata una scelta quella di mettere i calzini (lei lo sapeva già da sola!) e che la dobbiamo piantare con questo sfoggio di consumismo che mi pare la regina Elisabetta sta bambina…

Lei mi ha preso per il culo.

Le ho detto “basta con i guardaroba distinti che sembra che remiamo nella direzione opposta” e lei mi ha risposto una cosa come “eh già, di guardaroba ne ha due e forse anche tre!” sogghignando.

Le avrei spaccato la faccia. Ma non l’ho fatto.

Ho parlato con Tino. Siamo rimasti d’accordo che lui si sarebbe occupato della cosa, che avrebbe tentato (per la milionesima volta!) di spiegarle che l’educazione di nostra figlia spetta a noi e che a noi non piace che abbia tutte queste cose, con questo spreco ed esubero.

Però poi c’è stato un imprevisto.

Pochi giorni dopo, prima che Tino potesse impartire la sua lezione, noi non avevamo dormito molto. Io avevo appena avuto una brutta giornata per via di problemi bui e scuri che mi affliggono e mi rendono un po’ rabbiosa e mi sono dimenticata di mettere nello zainetto della frollina, quello con cui la porto dai nonni, i famosi guanti.

Tant’è che invece di usare un paio di calze. Invece di tenerla a casa per un giorno. Invece di chiamarmi e dirmi qualcosa.

Invece sono corsi a comprare l’ennesimo paio di guanti.

E quando la sottoscritta gli ha ripetuto che non era d’accordo, la SuoceradelleMeraviglie mi ha risposto:

“ma dai, come sei esagerata!!!! e poi lei mica capisce adesso…su, non fare tragedie dove non ce ne sono”.

Motivi etici, ho detto.

Quand’è che si deciderà che capisce, ho ribadito.

Lei e consorte mi ridevano in faccia, davanti a mia figlia, sminuendo totalmente quel che per me era caro.

Mi è salito il sangue al cervello. Sono sbroccata e ho alzato la voce. Loro non hanno capito una emerita sega. Continuavano a ripetere che loro non sono macchine, che io non mi posso permettere e che sono un’esagerata.

Io cercavo di fargli capire che tino ed io la pensiamo in un certo modo. Mio suocero se ne è uscito con un “quando si deve affidare il proprio figlio a qualcun altro perché lo cresca, si deve dare a questa persona fiducia!”.

Frase che mi ha fatto capire esattamente cosa pensano. Loro credono che l’educazione e la crescita della frollina sia loro dovere.

Ho tentanto di spiegargli che noi non DOBBIAMO niente, che ci sono le baby sitter e che – soprattutto – ci sono io, che al massimo posso anche scegliere di non lavorare e ripensarci quando la bimba andrà all’asilo…

Nel frattempo, come succede sempre, la SuoceradelleMeraviglie mi ha strappato di dosso frollina.

Non ci ho visto più. L’ho guardata negli occhi e – riprendendomi la bambina – le ho detto che non si deve più permettere di strapparmi di dosso la bambina. Che chieda. Che non dia tutto fottutamente per scontato.

Poi me ne sono andata.

I giorni seguenti sono stati l’apoteosi della tragedia napoletana. Uno di quei polentoni che vomiti anche a vederlo in televisione.

Lei ha deciso che io sono una stronza neuropsicotica e che a causa mia ha rivissuto momenti di grande dolore della sua tristavita.

Mio suocero le è andato dietro.

Tino ha cercato di mediare e di spiegargli le motivazioni del mio gesto e il perché di certe scelte e che devono darci retta su cose che noi consideriamo fondamentali, ma non c’è stato nulla da fare.

Mia suocera soffriva come un cagnolino nella steppa, abbandonato dal suo padrone.

Io ho pianto. Molto. Non lo nego.

Ho pianto per rabbia e anche per dispiacere. Perché ho sbagliato ad urlare e dovevo dirle le cose con calma e aspettare che fosse suo figlio a parlarle. Ma dopo mesi che tenti di dire le cose con calma, di mediare, di spiegare e in cambio hai solo risate e non ascolto, ecco, dopo mesi così mi erano fortemente girati gli attributi che non ho.

Tre giorni dopo ho chiesto scusa per avere urlato. Lei mi ha guardata e mi ha fatto capire che le mie scuse non le accettava. Stizzita, offesa.

Non credo che nemmeno un microsecondo abbia pensato a mettersi in discussione. Nemmeno un microsecondo ha dubitato.

Io pazza stronza. Lei vittima.

Sapete come è andata a finire questa simpatica vicenda?

Che adesso mia Suocera non solo fa la stizzita ma si sente liceizzata a comprare a frollina qualsiasi minchiata.

Alla festa di compleanno della bimba ha visto la can-mobile che ci ha regalato il con-sesso (una specie di triciclo) e lei subito ha detto “che bello!!! adesso glielo compro anche io!!!!” e ieri l’altro, quando siamo andati a fare gli auguri di buon anno, ieri l’altro ha fatto trovare un triciclo supernuovo, superfiammante e ci ha messo davanti al fatto compiuto.

E non una roba che dici “okei, grazie, lo portiamo a casa…”.

No. Qualsiasi cosa compri mia suocera resta a casa loro. Per il compleanno hanno dato a Tino dei soldi da mettere sul conto della frollina e le hanno portato un giochino di plastica insignificante da tenere qui a casa.

Poi, senza alcun motivo regalizio, le hanno comprato il triciclo (cosa che – tra l’altro – volevo prendere io per andare al parco a marzo…) e non solo.

Hanno preso anche la quinta giacca invernale per la bimba. Gliela hanno provata, tutti felici, come si fa con i manichini.

Ovviamente anche la giacca rimane a casa loro.

Perché questa bimba non solo impari che con l’autorità della mamma e con le idee etiche dei suoi può spazzarsi il culo.

Non solo pensi che tutti i giorni è natale come nelle pubblicità.

Ma anche che lei è la regina del mondo. Un mondo in cui ovunque va ha il suo guardaroba.

Dove tutto è “Mio, mio, mio” come le fottute robe di mia suocera che se faccio l’errore di portarmi a casa un paio di calzini che fanno parte del guardaroba di casa sua, allora me lo rinfaccia a vita…lo senti proprio che sta in ansia fin quando non recupera il suo tesssoro…

Come mi sento?

Presa per i fondelli.

D’altronde credo che a questo punto se vuole intervenire, deve farlo Tino. Credo che io non dirò più nulla a loro ma se mai agirò.

Intanto i giorni che frollina passerà da loro si assotiglieranno vieppiù.

Per esempio la prossima settimana, che di lavoro ne ho poco, forse andrà un giorno solo o al massimo due.

Poi incrocio le dita per l’asilo.

Perché sono stanca. Infinitamente stanca.

Prima di tutto che queste persone che non hanno saputo costruirsi una vita propria vivano in comodato sulla vita degli altri.

Appaltando i sentimenti materni altrui per sentirsi vivi.

Poi ci credo fermamente che sia giusto agire e parlare coerentemente con i bambini e non voglio trovarmi a pagare le grasse risate che si fanno i miei suoceri quando tento di insegnare qualcosa a mia figlia.

I nonni devono fare i nonni. La loro occasione di genitori l’hanno già avuta e non è più il loro ruolo.

Ora sapete tutto.

Del primo capitolo di una saga che, secondo me, è lungi da finire…

La vostra collerica amica Panzallaria

20 commenti
  1. la coniglia dice:

    Avendo anche avuto l’onore di conoscerli ti capisco sempre più. Anche per tante altre cose che tu sai…Panz non c’è modo di risolvere la cosa, devi solo sperare che ragionino un pochino con Tino, ma sarà dura. Durissima. E io sono con te!

  2. graziella dice:

    LA VEDO MOLTO DURA! Comunque hai ragione a lasciar fare un pò a Tino è chiaro che quello che dici tu non li interessi affatto! Chissà che l’asilo corra in tuo aiuto! Buon anno! I tuoi raccornti son sempre formidabili!

  3. Sabrina dice:

    Non sai quanto ti capisco… A me queste ‘morbosità’ fanno andare giù di testa! Ma non si rendono conto che si tirano la zappa sui piedi da soli?!
    Cerca delle soluzioni alternative, fallo per te, approfitta di questi giorni di calma lavoratitva. Io alla fine sono riuscita a risolvere e ti assicuro che sono molto più serena.

  4. Il Ciappetto dice:

    Mi chiedo come Tino sia potuto crescere normale ed eticamente corretto accanto a due genitori di questo genere..oppure è un po’ di demenza senile?
    Sta di fatto che purtroppo i parenti non ce li scegliamo ma non abbiamo nemmeno la possibilità di cavarceli dalle palle…
    Coraggio..be patience…

  5. billo dice:

    concordo sul fatto che sia tino a dover mettere in chiaro le cose con i suoi.
    concordo sul fatto che i parenti non ce li scegliamo, ahimè.
    e penso che a volte invidio un po’ quei genitori che i nonni li hanno almeno in un’altra regione e li vedono una volta al mese.
    e a volte preferirei anch’io avere una baby sitter prezzolata al posto di due nonne molto care e disponibili, ma….nonne, per l’appunto.
    non posso che farti sentire la mia completa solidarietà.
    billo

  6. adele dice:

    Leggo ora dai feed:
    REPUBBLICA – Bologna, scoppia lite in famiglia e l’ex cestista perde un occhio 13.16

    Panz non sapevo che la suocera avesse un passato da sportiva;-)

  7. Panzallaria dice:

    @adele: leggo ora…ci sono alcune analogie abbastanza inquietanti, soprattutto a livello logistico…;-)

  8. Chiara dice:

    Problemone, quello dei nonni che non vogliono adeguarsi ai tuoi principi educativi. Soprattutto, problemone molto più diffuso di quello che credevo PRIMA.
    Io, per esempio, lo vivo con mia madre tutte le volte che Amelia mangia in sua presenza: lei continua a sottolineare che Amelia mangia poco, continua a cercare di stuzzicare il suo appetito e il risultato è ovviamente che Amelia non mangia a pasto, se sua nonna è intervenuta in qualche maniera fuori pasto.
    Mi dirai: classico comportamento da nonna rinco. Sì, ma non è una nonna qualsiasi, è MIA MAMMA, che invece ha saputo educare me a un rapporto serenissimo col cibo! È la stessa persona con cui abbiamo discusso mille volte di educazione alimentare e di giusto peso, PRIMA.
    Credo che, nel diventare nonna, le si siano bruciati dei neuroni. Ma in modo grave, e la situazione per me comincia a diventare pesante.
    Figurati quando si tratta di persone che già da prima non erano né equilibrate né sane…

  9. elena dice:

    Io non gliela porterei per un bel po’. O se lo facessi starei lì con lei.
    Mi dispiace ma per ognuno c’è il suo tempo. Per ognuno i suoi valori. Alla mia bambina vorrei insegnare i miei (che francamente, sono assai più solidi di quelli dei miei genitori) o meglio, quelli che con il mio compagno concorderemo.
    E’ particolarmente odioso questo egoismo per cui le cose che sono legittimamente regalate alla bambina restino a casa loro quando la casa della bambina è un’altra.
    Capisco qualche gioco, qualche vestitino per le emergenze, ma non giochi più belli e un secondo guardaroba. Credo che crei confusione anche nella bambina, oltre che un atto, ripeto, di solenne egoismo.
    Qui la frollina non c’entra più nulla, non è per il suo bene.
    Scusa ma leggere mi ha fatto proprio tremare le mani di rabbia 🙂

  10. °giulietto° dice:

    Mamma mia…. Regalare oggetti che può utilizzare soltanto quand’è a casa dei suoi nonni e sopratutto strappare la propria nipote dalle braccia della nuora è gravissimo. Io non ho figli nè istinto paterno ma la mia reazione mi avrebbe fatto finire dritto dritto in galera.
    I nonni li viziano sempre i nipoti, secondo me è normale: possono coccolare creature piccole come figli senza avere più di tanto l’onere dell’educazione. Fin quando fanno regali e regali che poi tua figlia può tenere con se ovunque è un conto ma riservargleli solo quando è da loro e sopratutto sbeffeggiare i tuoi e il tuo metodo di educazione è davvero da villani. Posso capire che la coprano di regali che tua figlia può utilizzare quando e quanto vuole. Non sarebbe il caso e un nonno dovrebbe essere in grado di capirlo lui per primo però è quantomeno comprensibile in linea di massima. Però una comportamento del genere è chiaramente doppio e il fatto che ti hanno strappato tua figlia dalle mani ne è la prova. Mamma mia, se ci penso…. Se vedessi mai mia moglie compiere un gesto del genere la massacrerei di botte anche se sono allergico alla violenza e sopratutto le donne non mi permetto di toccarle per principio.

    Ho un po’ di anni ed esperienza in meno di te e non riuscirei proprio a suggerirti nulla. Sono sicuro che facendoti rispettare come madre farai il bene di tua figlia al di la dei tuoi suoceri. Coraggio.

  11. Sara dice:

    Fino ad ora ero rimasta ammirata dalla tua pazienza…
    ora … beh Panz sappiamo tutti che non è un bene che tu abbia perso le staffe ma che altro potevi fare?? c’è un limite a tutto: alla pazienza ed anche alla sua maleducazione. perchè ridere in faccia è davvero molto grave… perdipiù davanti a Silvia.
    E poi davvero far crescere Silvia con tutto doppio è da malati mentali. E’ un atteggiamento da competizione fra genitori divorziati (oltre al fatto della spesa… che purtroppo un po’ si sa che i nonni viziano…) e comunque dovrebbe essere la bambina a scegliere quale gioco portarsi dietro perchè lo ama particolarmente. Così la “padrona” di tutte queste cose pare la nonna. Questa competizione che lei ha creato nei tuoi confronti deve avere fine… dispiace solo che l’unico modo (logico e normale) sia anche allontanando un po’ la bimba che di certo si è molto legata ai nonni. Solo che vista la gravità della situazione pare davvero un po’ deleterio che lei trascorra troppo tempo con loro.
    Questo fin troppo lungo commento per dire che come la coniglia sono con te!
    un abbraccio anche a Tino che ha una bella gatta da pelare…

  12. ba1976 dice:

    a me la cosa che lascia davveor senza parole è che si tengono le cose a casa loro. Perchè che i nonni vizino è un dato di fatto contro cui credo sia una battaglia persa. E che a casa dei nonni resti qualche gioco per non fare sempre avanti e indietro lo capisco. Ma questo è eccesso… ora frolli non capisce ma più avanti, sua nonna ci mette un attimo a dire: se vuoi giocare col triciclo, vieni dalla nonna.
    L’avevo giò sentita una cosa simile, mi sembra a “mi manda rai 3” e pensavo fosse esagerato, parlavano di un armadio a casa die nonni con vestiti che si potevano usare solo là ecc. Vedo che invece la cosa esiste davvero…
    Panz prenditi qualche giorno per star con frollina. E incrociamo per l’asilo. E ovviamente è stata tutta aria fritta sta discussione per cui tu hai tanot sofferto pechè questi le hanno appena fatto trovare il fantasmagorico triciclo dopo una discussione in cui una persona normale a frolli per un pò non avrebbe più comprato manco uno spillo.
    PAT PAT PAT PAT Panz.

  13. momolina dice:

    nella mia ennesima notte insonne causa male di stagione ho rimuginato al tuo post, e ad un mio commento.
    Dunque, io non ci trovo nulla di strano se i nonni comprano il mondo ai nipoti, un mondo spesso inutile ma se lo fanno per amore del piccolo..
    Però non capisco perchè si tengono tutto a casa loro, ora la frollina è piccola e di sicuro può giocare un’ora con un’arancia e può fare a meno dei super giochi ma come spiegheranno alla bambina fra qualche tempo che i giochi non li può assolutamente portare a casa? Lei crederà che sono dei nonni non suoi, quando inizierà a piangere perchè vuole portarsi a casa il super condominio di barbie come glielo spiegheranno i geniali nonni?
    La storia dei vestiti mi ha molto divertita invece, le tolgono gli stracci rammendati che le metti su te, la vestono con il giacchino di vero pelo di gatto con le perle nei bottoni e poi la esibiscono?

  14. Ilaria dice:

    Di solito ti leggo in silenzio ma stavolta no! Tieni duro, non solo per te, ma per il bene di tua figlia. I bambini capiscono tutto e molto in fretta, non le fa certo bene questa sorta di competizione che i suoceri cercano di instaurare con te, sinceramente il loro mi sembra solo egoismo più che amore autentico per la nipotina e anche il dire che tanto “adesso la bambina non capisce” mi sembra orribile, concordo con te sul rapportarsi ai figli, fin da molto piccoli, in modo rispettoso e razionale, sono persone, non animaletti! Sei fortunata che tuo marito condivide le tue idee, a volte questo non succede e si creano situazioni drammatiche… Buona “lotta” 🙂

  15. Francesca dice:

    Quanto ti capisco!!!!!!!!!
    Stai tranquilla e pensa che grazie al cielo tu sei la madre e nessun nonno/a potrà sostituirsi a te!
    Cerca solo di dire le cose con calma, altrimenti tu avrai i sensi di colpa e loro la ragione!
    (By la tua amica di figuracce con le suocere…!
    Ricordi in maternità con la suocera della nostra collega panzuta del corso pre-parto?!)
    Baci

  16. Elena dice:

    Per quel che può servire ti sostengo e ti appoggio.
    Mi sembra che i tuoi suoceri si stiano dimenticando della cosa più importante, cioè che la Frollina è una persona, non una bambola. E che anche se è piccola capisce tutto, e il loro comportamento certo non le fa bene. DSe ti può confortare facci caso, che di certo la Frollina ti guarda con molto più affetto di come guarda tutti gli altri, pure i nonni, quindi non ti angosciare se loro le parlano male di te (però fai bene a dire e pretendere che non lo facciano!!).
    Forse se fossi in te non riuscirei più a portare la bambina dai suoceri, ma forse farei male.
    In bocca al lupo

  17. mammamsterdam dice:

    Hai perfettamente ragione e sei una gran donna per esserti scusata per aver urlato. Una finezza che ovviamente con i tuoi interlocutori è totalmente sprecata, ma il principio conta, per te. E sono i tuoi e vostri principi quelli che la bambina assorbirà, non quelli dei nonni, non importa quanto spesso ce li porti.

    Ciccia, prendersi incazzature di questo tipo è logorante, capisco che tu ci abbia pianto per dei giorni, ma le lacrime ripuliscono. Poi magari ci si sente sereni per aver buttato via una zavorra che ci appesantisce le giornate.

    In realtà è chiarissimo che gli incoraggiamenti di amici e sconosciuti come me fanno bene, perché le persone sensibili, ragionevoli e rispettose degli altri ci patiscono a fare le scenate, anche se motivatissime, e perché incazzarsi con chi non si merita neanche quello e fa passare te per pazza è frustrante (mica ti incazzavi tanto, sennò).

    Tu comunque mi sembra che abbia un bellissimo compasso interno, sai da te cosa sono le cose giuste da fare, e ribadisco con altri e con te che tenerti la bimba un po’ vicina è per te un grande strumento di guarigione. Non è una ripicca, è semplicemente il tuo dovere di madre di non esporre tua figlia a persone che, anche con le migliori intenzioni del mondo, le insegnao cose a tuo avviso negative. Anche se si tratta di piccolezze, del paio di guanti extra, si comincia così, poi il vespone a sedici anni, poi la macchina a diciotto e poi chi piange quando un bischero di adolescente si schianta contro l’albero?

    Però che dirti, a leggere dei tuoi suoceri, oltre al fastidio pensavo anche alla frase di mia nonna: “bisogna compatire”. Perché io non so chi siano i tuoi suoceri, che vita abbiano avuto, ma per esperienza immagino che i nostri genitori a volte non hanno potuto darci cose che gli altri avevano, e magari si sentivano genitori inadeguati, e magari hanno dovuto ingoiare un mucchio di cose.

    Poi da nonni, improvvisamente, hanno l’occasione per rifarsi, e lo fanno secondo le proprie necessità (emotive) e le proprie possibilità. Un sacco di gente, in Italia, ha i valori sballati e non parlo del colesterolo, parlo della TV e del suo infasto infusso. C’è chi ha già gli anticorpi e chi no. È triste pensare di dover compensare i propri limiti umani attraverso la bambina, l’approvazione dei vicini, ed è normale che tu che li confronti con un modello diverso sei un elemento di fastidio, non per nulla i nostri difetti li vogliamo ignorare, che si soffre a vederli.

    Io trovo che ai tuoi suoceri hai fatto un gran regalo, che magari adesso non riescono neanche a vederne la misura, ma hai un compagno che approva i tuoi principi, che cn tutta la fatica che gli costerà li conosce e sa come risolversi loro, per amore della bambina dovranno adeguarsi, anche se non capiscono le tue motivazioni. Sennò non la vedono, e passa la paura, o la vedranno solo a casa vostra o in campo neutro.

    Perché voi avete il diritto e il dovere di crescere vostra figlia a modo vostro, e si, tuo suocero ha ragione, se manca la fiducia la bimba è meglio non lasciarcela.

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