La mitica popolazione dei Leggicoli

I Leggicoli sono una popolazione sconosciuta alla maggioranza di noi: solo i bambini li possono vedere.

Abitano dentro ai libri e se ne stanno buoni-buoni per anni, dopo essere nati, per poi fare cu-cu quando meno te lo aspetti.

Apri un libro che tenevi impolverato sulla libreria ed ecco spuntare un leggicolo.

I leggicoli a volte frequentano le frigorie, che sono dei posti che a loro piacciono molto, dove succedono delle cose, ne vendono delle altre ma nessuno sa veramente cosa sono. I leggicoli non hanno mani ma solo piedi e al posto della faccia ci sono parole, lettere, frasi.

C’è un leggicolo molto famoso che abita a casa nostra e se ne sta dentro alle Filastrocche di Gianni Rodari.

Lui ha questa faccia:

Teste fiorite – Gianni Rodari (1960)

Se invece dei capelli sulla testa

Se invece dei capelli sulla testa

ci spuntassero i fiori, sai che festa?

Si potrebbe capire a prima vista

chi ha il cuore buono, chi la mente trista.

Il tale ha in fronte un bel ciuffo di rose:

non può certo pensare a brutte cose.

Quest’altro, poveraccio, è d’umor nero:

gli crescono le viole del pensiero.

E quello con le ortiche spettinate?

Deve avere le idee disordinate,

e invano ogni mattina

spreca un vasetto o due di brillantina.

I leggicoli sono spesso allegri ma possono, a volte, essere anche tristi. Soprattutto se nei pressi c’è un lupo, una strega Rantolina o una mela avvelenata. Ci sono i Leggicoli noiosi, che sono quelli che vivono nei libri dei grandi e li vedi, che passano le ore su queste righe lunghissime e incomprensibili, un po’ logorroici ma senza troppi colori.

L’altra sera un Leggicolo rosso (e non per le inclinazioni politiche) ha fatto capolino tra le coperte del lettone. Eravamo tutti lì, con Frollina e Tino e stavamo leggendo Rodari. Lui è spuntato dalla retrocopertina, in un sorriso largo e simpatico e ci ha indicato le pagine giuste, quelle adatte a una serata di neve.

Questo leggicolo, dalla faccia filastrocca, dopo aver fatto il suo dovere – che era almeno un anno che aspettava quel momento – ha fatto un fischio a tutti i leggicoli del condominio e poi insieme sono andati a divertirsi in frigoria.

Noi siamo rimasti un po’ così, perché ci stavamo divertendo e avremmo voluto continuare a sentire le storie del nostro nuovo amico senza mani, ma poi ci siamo detti che era tardi ed era meglio andare a nanna e lui se n’è volato via, usando le pagine del libro come ali, a divertirsi e a spassarsela mentre noi facevamo dei sogni.

N.d.r: I leggicoli sono i disegni lineari che Frollina ha fatto su alcuni libri quando era molto piccola. Li ha ritrovati e ha deciso di chiamare così questi buffi amici. La frigoria è un luogo di cui parla spesso, solo che nessuno ha ancora capito cosa sia.

Questa storia ce la siamo inventata insieme, lei ed io.

4 commenti
  1. la coniglia dice:

    spero tanto un giorno di avere anche io una figlioletta con cui creare storie…vi voglio bene!

  2. Claudia - La Casa Nella Prateria dice:

    Bellissimo questo post. E i leggicoli… che invenzione! Ve li copieremo di sicuro!

  3. Mamma Cattiva dice:

    Ti credo che la sera non vuole andare a dormire 🙂 io urlerei e mi attaccherei alla tua gamba stretta stretta pur di continuare con le nostre storie 😉

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