Invasioni digitali a Bologna: Museo del Patrimonio Industriale – 27 aprile 2013

Invasioni digitali è un bellissimo progetto che ho scoperto circa una settimana fa grazie a lei. Mi ha entusiasmato subito e lo sapete io sono un’entusiasta seriale e compulsiva. A volte prendo dei gran abbagli ma a volte – come questa – ci becco.

Invasioni digitali nasce grazie a Fabrizio Todisco che di mestiere si occupa di comunicazione e turismo, con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio culturale italiano attraverso la Rete e le conversazioni sociali, per farlo uscire dalla naftalina e tornare alle persone [questo lo dico io]. Il manifesto dell’iniziativa dice:

Crediamo in nuove forme di conversazione e divulgazione del patrimonio artistico non più autoritarie, conservatrici, ma aperte, libere, accoglienti ed innovative.

Crediamo in un nuovo rapporto fra il museo e il visitatore basato sulla partecipazione di quest’ultimo alla produzione, creazione e valorizzazione della cultura.

Crediamo che le piattaforme che mettono in connessione fra loro visitatori, esperti, studiosi, appassionati, che permettono all’utenza di collaborare all’offerta museale tramite contenuti personali UGC (User Generated Content), possano favorire processi co-creativi di valore culturale.
Crediamo in nuove esperienze di visita dei siti culturali, non più passive, ma attive, dove la conoscenza non viene solo trasmessa ma anche costruita, dove il visitatore è coinvolto ed è in grado di produrre egli stesso forme d’arte.
Crediamo che internet ed i social media siano una grande opportunità per la comunicazione culturale, un modo per coinvolgere nuovi soggetti, abbattere ogni tipo di barriere, e favorire ulteriormente la creazione, la condivisione, la diffusione e valorizzazione del nostro patrimonio artistico.
Crediamo che Internet sia in grado di innescare nuove modalità di gestione, conservazione, tutela, comunicazione e valorizzazione delle nostre risorse.
Io ho deciso di contribuire organizzando un’iniziativa al Museo del Patrimonio Industriale di Bologna, sabato 27 aprile 2013, alle 15.30. La responsabile del Museo, Maura Grandi, effettuerà una visita completamente gratuita per raccontare la Bologna delle acque e della seta. I 30 partecipanti potranno a loro volta narrare online, grazie a telefoni e tablet, il percorso, il Museo e tutto quello che fa da corollario all’esperienza per uno storytelling condiviso che sarà reso disponibile in licenza CC (accessibile a tutti). Basterà usare gli hashtag #invasionidigitali e #liberiamolacultura uniti a quello specifico della visita #museopat

Perché il Museo del Patrimonio Industriale?

Ho lavorato al museo molti anni fa. Diciamo la verità: questo blog è stato aperto – per gioco – un pomeriggio che ancora lavoravo al Museo, presso un’associazione che ha sede lì.

Maura è stata per me fondamentale nel percorso professionale che ho fatto e la sua disciplina applicata all’organizzazione degli eventi, per esempio, è rimasta per me un must.E’ stata un’esperienza molto arricchente dal punto di vista professionale, anche se a un certo punto ho deciso di andarmene perché volevo ricominciare a lavorare in maniera verticale su progetti web.

Ricordo con affetto quel periodo della mia vita (ha sancito il mio rientro a Bologna dopo anni di pendolarismo su medie e brevi tratte) e da tempo pensavo di ricontattare i vecchi colleghi. Ho sempre pensato che il Museo del Patrimonio Industriale è un posto bellissimo e che in troppe poche persone, a Bologna, lo conoscono. Racconta la storia industriale della città, una storia poco conosciuta come quella di quando Bologna era la capitale della seta e i corsi d’acqua erano molto più di quelli che vediamo oggi.

Maura è stata subito entusiasta dell’iniziativa, a testimonianza che da parte dei nostri Musei c’è tantissima voglia di instaurare un dialogo con i fruitori e con la Rete.

La mia non è la sola iniziativa a Bologna (ne ho censite per il momento 4): si inizia il 20 aprile 2013  con la visita della Certosa alle 15.30 (e io ci sarò con tutta la famiglia!) organizzata dalla bravissima @antogasp che è anche un’amica. Ci sono ancora dei posti disponibili! Alla stessa ora, nello stesso giorno è stato organizzato anche un tour delle Torri di Bologna. Il 28 aprile alle 15.30 sarà la volta del Museo Archeologico.

Per non sovrappormi con la Certosa (che è un’esperienza che da tantissimo volevo fare) ho deciso di organizzare la mia invasione il fine settimana del ponte del 25 aprile per tutti quelli che rimarranno in città o per quelli che da qui passeranno durante la vacanza.

In Italia sono ormai più di 200 gli eventi organizzati. E’ possibile seguirli in diretta sulla pagina facebook di Invasioni digitali , vedere come continuano a moltiplicarsi mi sta commuovendo molto: c’è davvero un sacco di gente che ha voglia di impegnarsi per il nostro Patrimonio artistico.

Proprio oggi ho scoperto – con grande sconcerto – che il Ministero ha annullato la consueta settimana della cultura – che si teneva ogni anno in questo periodo: Invasioni digitali è un’ottima risposta al gradimento delle persone nei confronti di iniziative che coinvolgano tutti in una narrazione condivisa di ciò che di più bello e prezioso ha questo Paese.

Io parteciperò a:

Un piccolo consiglio green: se non siamo troppo lontani possiamo arrivare all’appuntamento in bicicletta. Bologna ha delle bellissime piste ciclabili e sia la Certosa che via della Beverara sono raggiungibili su due ruote!

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  1. […] Per partecipare è necessario iscriversi a ogni singolo evento (seguendo il link). Scaldate i polpastrelli e preparate i vostri account su Twitter e Instagram. [il post dedicato all’evento su Panzallaria] […]

  2. […] culturale italiano attraverso la Rete e le conversazioni sociali. La voce è quella di Francesca Sanzo(@Panzallaria) che ha organizzato il 28 aprile la visita al museo del patrimonio industriale di […]

  3. […] Per partecipare è necessario iscriversi a ogni singolo evento (seguendo il link). Scaldate i polpastrelli e preparate i vostri account su Twitter e Instagram. [il post dedicato all'evento su Panzallaria] […]

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