Di favole, burattini e giochi di casa

Tino è partito per una trasferta. Non prima di aver perso il portafoglio proprio alla vigilia di salire sull’aereo e di averci impiegato – per raggiungere la Sicilia in volo – lo stesso tempo che ci avrebbe messo per arrivare a Messina a nuoto da Cesenatico, facendo il periplo di tutta la costa adriatica e jonica e tirrenica.

Frollina non vuole altro che le racconti storie di paura. Cioè è entrata a bomba nella fase mostri e così chiede storie in cui personaggi cattivi la spaventino un po’ e poi – assetata di sangue – ne pretende l’estremo sacrificio per rasserenare il proprio spirito e pensare che viviamo in un mondo di equità perfetta. Mi fa molta tenerezza quando si addormenta serena, con il sorriso sulle labbra, dopo queste carneficine di cattivoni che la spaventano.

Sono stati i burattini a catapultarla in questa fase tipica, oserei dire da manuale. Noi infatti ogni domenica andiamo a vedere i burattini in un teatrino bellissimo dove due prodi eroi coltivano la nobile arte del teatro di figura. Pupazzi spesso fatti da loro sono inseriti in una cornice davvero magica. Si chiama Teatrino di Mangiafuoco e si trova dentro ad un negozietto piccolo piccolo dove la domenica ci si siede in tanti, sui panchetti formato nanetti, per seguire le avventure di Balanzone, Sganapino e la strega Fiatella.

La frollina ha sempre le fauci spalancate davanti ad ogni avventura e quando Sganapino tira fuori il bastone per menare il crudele di turno, ecco lei comincia a saltare e ad applaudire che pace fatta è tra la divina e la provvidenza.

Io torno piccolina. Che a Bologna quando noi eravamo piccolini si andava in piazza maggiore che c’era il teatro dei burattini dentro al Comune e ogni domenica, in inverno, la mamma ci portava e per me era tutto magico e bellissimo e mi ricordo perfino l’odore della moquette che stava per terra.

Dopo mesi di baby tarantola, non so se per via di queste bastonate di Sganapino che diventano quasi liberatorie o perché siamo entrati in una nuova fase di crescita, la frollina è più serena. Non bisogna corromperla con oro e schiavi per metterle il pannolino prima di dormire e vestirla non è più un’impresa titanica.

Nei giorni di brutto tempo, quando al pomeriggio stiamo a casa, lei ed io costruiamo case con i lego: ci mettiamo poi dentro un sacco di cose inventate e arrediamo e giochiamo ore ad aprire porte e poi richiuderle. A me piacciono molto le macchinine che ho scoperto che con il parquè filano che è una meraviglia e ci mettiamo una di fronte all’altra, ai due estremi del corridoio e ci lanciamo queste macchinine e vince chi riesce a farle arrivare più lontano. Ci sono dei giorni – sono sincera – che lei si rompe le balle molto prima della sottoscritta e così mi ritrovo a giocare da sola, a gambe spalancate per terra, tentando di imprimere la giusta spinta alla mia ambulanza rossa, affinchè non vada a sbattere contro il muro di cucina.

Le macchinine mi piacciono un sacco. Non me la ricordavo questa cosa, la avevo completamente rimossa. La Silvia mi guarda perplessa e a un certo punto viene vicino e mi tira via dalle mani questi piccoli mondi su due ruote perché si stanca a vedermi giocare per i fatti miei.

A Tino piace fare la lotta. Quando siamo tutti quanti insieme, frollina e papà fanno di molto la lotta sul letto. Si divertono fin quasi a pisciarsi addosso dal ridere, sembrano due leoncini che giocano felici. Poi quando finiscono di fare la lotta mi chiamano e tutti insieme si gioca al mostro sbaciucchione. Le nostre serate finiscono sempre che c’è il mostro sbaciucchione (spesso io) che li insegue per baciarli ovunque e loro scappano perché non vogliono i miei baci.

La silvia monta in braccio dell’uno o dell’altra e comincia a urlare concitata “cappa, cappa, cappa!” e bisogna correre per tutta la casa per sfuggire al temibile e bavoso essere coccoloso. Poi c’è la favola che vi dicevo, quella con gli sgozzamenti di cattivoni e le bastonate di Sganapino che lei vuole sapere, sentire bene che ha preso paura a vedere il diavolone di turno e che poi il diavolone tira la crepa.

E poi ci sono gli strascichi della favola, c’è il mantra della buona notte, il succo di frutta bevuto a tracanni dal bibe e finalmente la prole si addormenta sul lettino e in sere come questa, che sono sola, allora mi provo di lavorare mentre se c’è Tino ci abbracciamo sul divano e ci raccontiamo la giornata e delle volte ci guardiamo un telefilm. Che però – se devo essere particolarmente franca – sono mesi che non arrivo alla fine di una puntata senza la bolla al naso e la panza all’aria nel gesto gentile di dormire ronfando come un camionista sul divano.

8 commenti
  1. Trasparelena dice:

    ma la Frollina poi non se li sogna i mostri? perchè a noi un cartone come Lilli e il Vagabondo ci ha regalato ben tre (DICESI TRE) settimane insonni.
    Noi si raccontano solo favole dove c’è la mamma e il papà e i bambini, che se non c’è il papà e la mamma non si può mica dormire! E anche la pastasciutta viene divisa ben bene in papà mamma e bambini, e anche la verdura della pastina…
    ecco, questa qui che fase è?

  2. Francesca dice:

    Cara Panz, un’informazione di servizio: ma dove è il Teatrino di Mangiafuoco? Potrei portare anche la mia Bibi…Grazie!

    • Margherita dice:

      Ed ecco qui la Francesca, questo commento me l’ero perso; ancora non la conoscevo e non conoscevo la Bibi. Se non fosse stato per questo post forse non le avrei mai conosciute e adesso non avrei visto crescere la Bibi e la Caterina. Francesca mi manchi, ci manchi, ti abbraccio ovunque tu sia!

  3. Panzallaria dice:

    Il teatro dei burattini – teatrino di Mangiafuoco si trova a Bologna in via Saragozza 201/b

    prenotazioni obbligatorie al numero 335/5293365

    spettacolo tutte le domeniche alle 11.30

  4. Il Teatrino di Mangiafoco dice:

    Cara Panz,
    grazie per questo splendido post che ci hai dedicato. La nostra poca confidenza con la tecnologia ci ha portato a scoprirlo solo negli ultimi giorni. Il Teatrino di Mangiafoco è un’associazione culturale che opera in maniera regolare da circa due anni nel quartiere Saragozza (dal quale speriamo di ottenere presto il patrocinio). Ugo fa spettacoli di burattini tradizionali, Margherita racconta le fiabe popolari con i pupazzi. Entrambi crediamo sia necessario mostrare i “cattivi” nei nostri spettacoli poichè, e qui rubo una splendida frase che Roberto Benigni ha pronunciato giusto ieri sera a “Vieni via con me”, “non è che le fiabe dicano ai bambini che esistono i draghi, i bambini che esistono i draghi lo sanno già da soli. Le fiabe dicono ai bambini che i draghi possono essere sconfitti”. Penso che le fiabe possano rassicurare i bambini nel loro percorso di crescita e di progressiva scoperta del mondo. Speriamo di vedere presto te e la Frollina nel nostro Teatrino. Gli spettacoli sono ora il sabato e la domenica alle 17,30 e alle 11,30. Nuovo numero per le prenotazioni (obbligatorie poiché la sala è piccina piccina): 346/5871003.
    Un affettuoso saluto,
    Ugo e Margherita

Trackbacks & Pingbacks

  1. […] il commento che Margherita mi ha lasciato qui: https://www.francescasanzo.net/2009/03/03/di-favole-burattini-e-giochi-di-casa/comment-page-1/#comment-1… per chi fosse interessato a partecipare agli spettacoli del Teatrino di Mangiafoco: Cara Panz, […]

  2. […] ho scritto bene l’inverno scorso in questo post. Noi ci andiamo […]

I commenti sono chiusi.