Blog in decrescita. E la tua, di decrescita?

Io ho deciso di decrescere, tanto che oggi con la mia amica Sdrucciola abbiamo inaugurato anche un HASHTAG dedicato su Twitter. E’ una decrescita molto egoistica e personale, che questo concetto che si debba sempre aumentare le cose, i soldi, il lavoro non fa mica per me e io ora invece voglio smettere di lavorare troppo e gratis e voglio dismettere un sacco di impegni e magari averne pochi ma fare le cose meglio. Comunque se volete, potete partecipare alla nostra discussione sulla decrescita e dire quello che vi piacerebbe dismettere o far calare nelle vostre vite su Twitter.

Nel mio #seciriescodecresco c’è sicuramente che voglio impestare un po’ meno il web e smettere di scrivere 3000 post al giorno (a gratis!) ovunque. I miei progetti volontari d’ora in poi saranno trattati con più cura del tempo (che a volte è tantissimo) che ci vuole per produrre qualcosa.

Per cui.

Visto che non voglio sponsor, rava e fava su ciò che faccio per passione, allora l’unico modo che ho è di scrivere un po’ meno ovunque.

Quindi oggi non faccio un post qui ma vi invito ad andare a leggere quello che ho scritto altrove se vi interessa (se no è lo stesso, non ne farete un dramma della mia assenza ;-))

Ecco allora che le Genitori Crescono mi hanno invitata a scrivere un guest post su Memoria e Educazione ma non sono sicura di essermi fatta capire bene. Comunque a grandi linee è quello che provo e che ho espresso anche su Fabularia in modo un po’ diverso.

Sulla mia rubrica su Il fatto quotidiano ho scritto un post sul festival della letteratura di Mantova, su un’Italia che legge e un’Italia che spera di arrivare dopo aver preso un treno.

Su Fabularia ho scritto anche un post su Il maestro Garrone, la scuola e Umberto Eco e nel frattempo Donne Pensanti è diventato un Magazine e grazie al contributo di tanti sta davvero prendendo un grande spessore.

Ecco qua.

Non dovevo scrivere un post per Panzallaria e invece l’ho fatto.

Accidenti 😉 il mio progetto di decrescita va quasi a pari passo con quello della dieta…

buona notte

 

7 commenti
  1. monica ranieri dice:

    Io invece vorrei crescere il mio blog, ecco. Però decresco altrove, felicemente, soprattutto in ambito alimentare (e non parliamo di dieta per favore ;o)). E per piccole cose autoproduco (pane & yogurt). Ecco.

  2. Laura dice:

    Io vorrei decrescere vendendo casa, tornando in affitto, svuotando davvero l’armadio; (im)ponendomi una soglia di fatturato annua e smettendo di lavorare (o rallentando i ritmi) quando la raggiungo.
    Da professionista, forse è un sogno irrealizzabile. Sicuramente, quello che ho iniziato a fare e voglio continuare a fare sempre di più, è gestire i clienti come se NON avessi bisogno di soldi: un approccio che mi impedisce di scendere a compromessi sulla qualità e sulle tariffe e che funziona. Ci vuole “solo” un po’ di coraggio 🙂

  3. Panzallaria dice:

    @Laura: abbiamo un sacco di cose in comune sull’idea di decrescita! Condivido in pieno con l’unica postilla personale di ricordarmi che però di soldi ne ho bisogno e quindi chi mi vuole far lavorare gratis deve metterselo in testa. Perché io ci ho anche quel risvolto lì…

  4. Laura dice:

    Premesso che ho lavorato/vorrei lavorare anche per ridurli, quei famosi soldi di cui abbiamo bisogno, perché penso che sia un aspetto fondamentale (forse quello più fondamentale)… ma che è molto difficile affrontare.

    Il mio problema è che troppi clienti propongono tariffe talmente ridicole che sarebbe più dignitoso tradurre gratis (ma non certo per loro che ci guadagnano…). Io mi sono sempre imposta tariffe minime, urgenze, maggiorazioni varie, e ho cercato di aumentare costantemente le tariffe anche quando sembrava insensato e impossibile (vedi l’anno scorso – ha funzionato, per la cronaca); ma sicuramente è dura dire di no e mantenere il principio, specie quando magari non hai altro da fare.
    Soprattutto, è dura rifiutare lavori perché non ci sono le condizioni per fornire la qualità che vorresti, quando sembra che interessi solo a te.

    La parola d’ordine comunque resta ridurre, semplificare, decrescere. Con tanto impegno che ci mettiamo, dovremo riuscire per forza, no? 🙂

  5. Slowmamma dice:

    La nostra, di decrescita, è iniziata da un po’. Il blog invece è proprio appena nato (abbiamo bisogno di magnanimità per questo). Ma è nato come una raccolta di storie, per chi, come noi, ha deciso che quella della decrescita è una buona strada! Seguo il tuo blog da un po’, mi piace perché è diverso. E interessante.
    Grazie per i tuoi posts!

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