A scuola di blog e scrittura con Danilo Maso Masotti

Poco dopo che ho aperto Panzallaria, nel 2005, ho scoperto gli Umarells. Mi sa alla radio, mi sa.

Gli Umarells sono i vecchietti bolognesi, quelli che alla domenica si mettono il cappello e salgono in macchina per andare a mangiare i tortellini dalla sorella o le crescentine fuori Porta, quelli che se ci sono dei lavori stradali incrociano le mani dietro la schiena e studiano tutto e che al sabato pomeriggio stanno in bocciofila o all’Arci a ballare.

Dopo aver scoperto che erano diventati digitali anche loro, grazie al genio iconografico di Danilo Masotti (gran nome da Umarells, sarà un po’ quello), andavo tutti i giorni a vedere sul blog se uscivano delle nuove foto perché uno vede quel sito lì e se è di Bologna, il primo pensiero che gli viene è una roba tipo “Ma è proprio così, era così anche mio nonno e il nonno di suo nonno!”.

Una volta scrissi un post sugli Umarells dell’autobus e con mia grande emozione Maso me lo ha postato sul sito degli Umarells: mi ricordo che mi vantai circa 15 ore (di seguito) di questa cosa, fu la prima volta in cui pensai che fare la blogger era anche una bella iniezione di narcisismo.

Comunque.

‘Desso che anche io sono ormai una blogger “vecchia” (che 6 anni nella blogosfera sono un’era geologica, se mia figlia fosse un blog probabilmente sarebbe già a tiro di pensione) e che vado a fare lezione di blog in una scuola media e stiamo costruendo il blog della scuola, io quando una prof che si chiama Fiorella mi ha detto che a lei i libri di Danilo Masotti le piacevano un sacco e che avrebbe voluto fargli conoscere i suoi ragazzi,  ho risposto “perché no, invitiamolo al laboratorio di blog, che secondo me ci serve a tutti un sacco parlare con lui!”.

Danilo Maso Masotti

E quando lui ci ha detto di si, che Masotti fa tanto l’orso nel virtuale  ma se poi lo becchi dal vero non fa paura come certi suoi post al vetriolo su twitter 😉 sono stata molto contenta.

E così Masotti lunedì è venuto al blog della scuola con il suo libro Il codice Bologna  – che i ragazzi stanno facendo anche degli esercizi di storytelling di quartiere e lui è un faro nella notte dello storytelling bolognese – e loro gli hanno fatto delle domande e lui ha raccontato molte cose e per esempio ho scoperto che

  • l’ Umarell Zero lui lo ha trovato allo Star City di Rastignano, una volta che per motivi non precisati, transitava nel parcheggio
  • Maso twitta dal gabinetto: lo aspettavo per entrare a lezione e lui era al cesso e mi è arrivato un suo cinguettio mentre ancora doveva tirare l’acqua
  • ai dodicenni lo stile di Maso piace molto perché “è giovanile” e “scrivi anche le parolacce”
  • la gente di Bologna non va più al mare (nemmeno quando tiene adolescenti in età prepuberale) perché c’è la crisi

Maso ha letto ai ragazzi un pezzo del Codice Bologna, quello dedicato ai cinni scurzoni, mentre i ragazzi si additavano l’uno con l’altro e si riabilitava una figura sociale inutilmente umiliata nel tempo.

Per quanto riguarda la gestione di un blog, Masotti ha dato qualche consiglio utile alla redazione delle Dozza e adesso io lo rigiro a voi, perché secondo me quello non ha età:

  • appuntarsi sempre le idee in qualche fogliettino, anche se è notte, meglio non perdere l’ispirazione per un eventuale post
  • andare sempre a controllare le parole su cui si ha qualche dubbio: scrivere su un blog diventa un buon modo per imparare l’italiano
  • scrivere ogni giorno qualcosa: la scrittura non è solo ispirazione ma anche – e soprattutto – esercizio

E’ stato molto divertente, ma così divertente che a un certo punto stavo per cadere dalla sedia per il gran ridere e mi è partito anche un grugnito nella risata (che si, lo ammetto, delle volte mentre rido parte il porcello che è in me) e credo di aver perso almeno la metà della credibilità conquistata come “prof” in questi mesi a scuola 😉

L’ultimo libro di Masotti e che io devo ancora leggere è un romanzo e parla di lavoro. Si intitola Ci meritiamo tutto

 

5 commenti
  1. monica ranieri dice:

    ma che carina questa cosa del blog della scuola. Anche io amo molto gli Umarells di Masotti, si sarà ispirato a loro Marco Presta nel suo “Un calcio in bocca fa miracoli”? In ogni caso è bello tutto ciò. I ragazzini delle medie sono un po’ delle bestiole ma sono anche vulcanici ed è importantissimo stimolarli. Ben fatto!!

  2. Panzallaria dice:

    ciao Monica! sei sempre molto carina e partecipe. Io sto imparando un sacco di cose da questa esperienza, lo sguardo dei 12enni non è per nulla banale 😉

  3. Emma dice:

    Grazie per aver condiviso i consigli per la gestione del blog, avere un fogliettino a portata di mano per non far volare via i pensieri da fermare in un post è fondamentale

  4. commessa dice:

    davvero gli Umarells di Masotti sono una sorpresa, quando ero più giovane frequentavo la città di Bologna, allora avevo uno zio che faceva il tipografo al Resto del Carlino, andava sempre al caffè centrale e faceva sempre battute che facevano ridere solo lui, forse era uno di loro ….

  5. Danilo Masotti dice:

    Grazie Francesca e grazie Fiorella della bellissima esperienza. Bisognerebbe incontrare più spesso questi dodicenni invece di perderci come spesso facciamo tra “vecchi” trenta-quaranta-cinquantenni a dire sempre le stesse cose e a spaventarci del futuro. Godiamoci questo periodo che è bellissimo, altro che e viva i dodicenni che non sono per nulla spaventati e che ci mandano a quel paese.

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