Ieri…

…si è sposato mio fratello.

Una roba sottotono, fatta più che altro per permettere alla sua fidanzata (ora moglie) di avere la cittadinanza italiana, perché lei è brasiliana.

Mia cognata, che in patria è cuoca, aveva preparato a casa di mio padre, dove per il momento gli sposini vivono, tante buone leccornie della sua terra.
Il trionfo del cocco in ogni sua forma.
Una cosa da leccarsi i baffi.

Non lo avevo detto a nessuno. Qualcuno mi ha chiamato, durante la cerimonia e pensava lo stessi prendendo per i fondelli quando rispondevo “ora non posso, sono al matrimonio di mio fratello”.

Oggi ho voglia di spiattellarlo ai quattro venti; perché non lo so, devo far volare via delle cose.

E’ stato tutto molto strano. Ho saputo che mio fratello si sposava una settimana fa. Non sapevo nemmeno se andare. Perché non abbiamo più un rapporto vero; forse non lo abbiamo da quando avevamo 5 anni.

Ieri questa cosa mi ha fatto molto male.

Non tanto perché sarebbe normale un’altra cosa, non tanto perché mi piacerebbe che la mia bimba avesse anche lui come zio (Frollina avrà alcuni zii/ie putative/i talmente meravigliosi che non mi preoccupa “una mancanza”), non tanto perché è mio fratello e certe cose le sappiamo solo lui ed io, quanto per il fatto che gli voglio bene.

Sebbene sia sparito dalla mia vita salvo chiedermi dei favori; sebbene mi abbia fatto vedere i sorci verdi quando vivevamo insieme e abbia passato notti insonni ad aspettare che tornasse, con la paura che avesse fatto qualche caz–ta delle sue (e non sto parlando delle classiche cose che fanno i fratelli minori…); sebbene sia tornato dal Brasile da 4 mesi e non mi abbia MAI chiesto “come stai” o abbia mostrato interesse per il Feto che covo.

Così ieri sera sono tornata a casa e – a dimostrazione di quello che ho scritto nel post sulle strane abitudini – ho lavato i piatti, una montagna di piatti sporchi.

Non prima di essermi fatta un lungo giro in macchina nei ricordi; in mezzo alle colline della mia adolescenza, in mezzo alle campagne dei mie 7 anni…

Non prima di aver tirato un bel respiro davanti al tramonto. Pensando che è molto più difficile parlare con le persone che conosci da più tempo e con cui c’è un legame di sangue che con gli altri…

Pensando che voglio che tutto sia diverso per me, per Tino e – soprattutto – per Frollina.