Soffocare

Ieri mi sentivo soffocare. Non posso dare colpa alla sindrome pre-emme e allora codifico la sindrome post-pì (leggi post partum).

Perché mi cambia l’umore come se fossi un’altalena e visto che incinta non lo sono più, il mio ciclo è schizzato dallo sgravidamento, non mi resta che pensare agli ormoni in ballo e in sballo dall’essere passata da una condizione fisica ad un’altra.
Fatto sta che sabato siamo andati a spasso con la Frollina, che era una bella giornata e l’abbiamo portata al parco dove andavo sempre a camminare quando lei era nella pancia.

Poi siamo stati dai suoceri che le volevano dare qualche dono della Befana.
Capita spesso che – quando siamo a casa loro – Tino si attardi al computer con suo padre, che ha sempre qualche cruciale dubbio da risolvere su “copiaincolla”, “cartelle di sistema” e “sistema di cartelle” e io mi puppi la suocera per un po’.

L’arrivo di Frollina ha reso questo momento ancora più tragico, perché lei si mette a fissarla, a spupazzarla, a smanazzarla e mi guardi come un cane bastonato se non gliela faccio tenere in braccio.

Succede che frollina ha spesso fame. Succede che sabato le abbia dato la tetta (ormai patrimonio dell’umanità, visto il numero di persone che me l’hanno vista!) a casa dei nonni.

Mentre Tino e il nonno mandavano mail.
E lei – seduta nella poltrona di fianco – a fissarmi.
Usciva dalla stanza per trenta secondi (dicendo che così mi lasciava la mia privacy), per tornare immediatamente.

E mi fissava, oppure faceva commenti del tipo “prima o poi arriverà anche il mio turno di prenderla in braccio…” come se avesse preso il numerino del supermercato ma il cliente prima si stesse attardando un po’ troppo sul prosciutto di parma…

Domenica avevo veramente voglia di rilassarmi.
E’ molto bello che viene tanta gente a trovarci, ma in questi giorni Frollina è stata molto impegnativa (tante piccole colichette e gnole) e avevo proprio voglia di una giornata a panzallaria, sul serio.

Anche se con un neonato, l’unica panza all’aria che vedi è la sua, quando gli cambi il pannolino.

E invece sono tornati Loro…
Perché Tino e il padre dovevano aggiustare un impianto elettrico in camera nostra e lei, naturalmente, ha colto l’occasione al balzo.

Io – da vera stupidona con l’ormone impazzito – quando Tino mi ha chiesto se non c’erano problemi che loro venissero, gli ho risposto che “no, no. In fondo è un lavoro che dobbiamo fare, quello dell’impianto…” salvo poi diventare incolenta cinque minuti dopo e arrabbiarmi con lui.

Perché ho pensato che non voglio che si abituino a essere sempre insieme.
Perché ho ricordato che il giorno prima la suocera è riuscita perfino a propormi di fare insieme il regalo di compleanno a Tino, pensa che figata!, come se fosse la cosa più normale del mondo.

E sta cominciando – con mio estremo terrore – a parlare dei problemi pratici miei e di Tino come dei “nostri” (autoincludendosi), dicendo che “risolveremo anche questo”, come fosse roba che compete a lei.

E a me manca l’aria.
All’idea che questa bambina la spinga a credere che ora siamo tutti un unico insieme e che debba essere normale passare tanto tempo con loro, decidere della nostra vita con loro, eccettera eccettera che se capita scappo.

Insomma, ieri di nuovo qui.
E mentre io lavavo piatti e preparavo caffè, lei si spupazzava la piccola – che si fa sempre una fatica bestiale ad addormentarla e se qualcuno la scuote come un peluche, magari non facilita proprio le cose – e Tino e il padre facevano la genia-attrezzo.

Ho provato a far presente che Frollina ora ha molto bisogno di dormire e – visti i problemi notturni di gas e colichette – sarbbe il caso di lasciarla tranquilla, ma non ha sortito nessun effetto.

Sembra che tutti questi parenti vogliano il loro giochino. Lo abbiano trovato. E’ così bello, ho fatto tanta strada per vederlo, ora mi merito che stia sveglia e io la possa prendere in braccio!, se no che cavolo di ospiti del cavolo siete, eh????.

E io mi sento soffocare.
Non tanto per la tetta, patrimonio dell’umanità, quanto per tutte queste aspettative.
Per i quintali di consigli gratuiti (ognuno con la pretesa di essere esaustivo) delle nonne.
Mia madre che racconta quanto eravamo bravi io e mio fratello, che dormivano sempre e non le abbiamo fatto fare nemmeno una notte in bianco e che sono io che devo educare Silvia e se non dorme è colpa mia.

Mia suocera con tutte le sue aspettative da cagnolino abbandonato e da supernonna “facciotuttoio”, ammantate di un buonismo che mal tollero.

Io mi sento soffocare.
perché è come se – proprio ora che avremmo bisogno della nostra tranquillità e di trovare i nostri ritmi – loro si ergessero a giudici, a censori, a decisori.

E i miei ormoni non ce la fanno.
E – come ciliegina sulla bella torta – la giornata di ieri si è chiusa con il propostone da parte dei nonni.

“Visto che quest’estate, dicono, sarà la più calda del millennio, noi si stava pensando di affittare tutti insieme una casa sul lago di Como (o su un altro lago, ora non ricordo), così possiamo stare là al fresco, alla bambina farebbe un gran bene”.

Oddio mi manca l’aria.
Oddio non respiro.
Oddio mi finisce il latte…;-)

Ora: a me il lago farebbe cagare anche se a invitarmi fosse George Clooney in persona nella sua villa, con i suoi cani e le sue amnesie e la sua figonaggine. L’idea di passare l’estate (a 33 anni, con una creatura di 7 mesi) con loro, scusate la cattiveria, ma mi AGGHIACCIA.

L’idea di rinchiudermi come una vecchia.
L’idea di sciropparmi le sue aspettative.
I suoi turni di coccole.
I suoi bonari consigli.
I suoi “siamounagrandefamiglia” e “risolveremoanchequesta”.
La mia idiosincrasia.
Io non ho mai fatto famiglia nemmeno con mio padre e mia madre. Non voglio iniziare con genitori altrui.

Si, qualche giorno a trovarli sul lago di sticazzi ci posso anche andare. Perché mi fa piacere che la bimba stia con i nonni.
Ma quest’estate ho qualche ideuccia diversa riguardo le NOSTRE (Tino+frolli+me) vacanze!!!

Non include famiglie allargate.
Non include passeggiate a bordo lago (ma che tristezza che mi dà il lago!!!!) con mia suocera che parlaparlaparla e spesso non sa nemmeno di cosa.

Non include una cameretta per me e la bimba e loro tuttinsieme.
No, no, no.

Perché se no mi devono attaccare al respiratore. Che soffro pure di asma io!.
Perché è già tanto complicato abituarsi a questa nuova vita.
Con la tetta di fuori e i tempi rosicati al suo sonno.

Che non ho proprio il tempo di soffocare!

Sono crudele con questa povera donna.
Forse si.

18 commenti
  1. Labelladdormentata dice:

    Ma al corso preparto ti hanno avvisata della depressione del dopo? Ti hanno detto che comunque la tempesta ormonale è uno tsunami emotivo? Non sei per niente crudele, devi solo ricostruirti una nuova vita a 3, e lo puoi fare solo tu insieme a Tino e Frollina. Quindi, con gentilezza ma anche con tantissima fermezza, preparati a dire tutta una bella serie di No, grazie!
    E quando è ora di dormire, per Frollina, anche ci fosse il Presidente della Repubblica, lei va a dormire!
    Baci

  2. Il Sig. Carlo dice:

    Ecco, io non ne so un tubo di bimbi e tempeste, ma credo, in generale, che se non si è gentilmente fermi a negare pretese non volute e non condivise, si rischia di diventare poco gentilmente malevoli (anche senza volerlo) verso il resto del meno pretenzioso orbe.

    Riguardo alle altrui aspettative, sono delle bestie davvero brutte, che personalmente ho impiegato anni a relegare nel loro giusto posto; senza supponenza nel dirlo, forse bisognerebbe provare il più possibile a farsele scivolare addosso (oltre, ovviamente, a cercare di evitare chi ne è latore).

    Respira, Panza, respira, con il tuo tempo. Siamo con te. E ovviamente con la tetta patrimonio dell’umanità (ce ne fossero! “Una donna senza pocce è come una giacca senza saccocce: non sai dove mettere le mani”… gee).

  3. Anonymous dice:

    Questo e’ cio’ che mi preoccupa piu’ di tutto. La vita a 2 cambia drasticamente e devi ricordare a Tino che ora il focus siete tu e Frollina, almeno per un po’.
    Che dire di fare una domenica in 3 e una in compagnia?
    Ricordati inoltre di non invitare troppe persone e magari mentire, si MENTIRE (“Oh come mi sento poco bene!!!”), per stare un po’ da sola.
    La mia amica dopo il parto per un mese ha pianto ogni qual volta aveva ospiti, non che non gradisse, ma aveva necessita’ di riflettere, di stare un po’ sola lei, il marito e la bimba. E’ comprensibile.
    E tua suocera, che rompi!!
    Forza, coraggio…!

  4. Anonymous dice:

    Cerca di farti sostenere da tuo marito. Parlatene e studiate una strategia per mettere un po’ di sani e robusti “paletti”. Coraggio Panza, besos da Merechita.

  5. Anonymous dice:

    Mia cara panzotta, direi che sei in piena tempesta ormonale post-p. Il che non significa che quello che senti sia meno giusto o meno vero, anzi: se una cosa ti dà così fastidio in un momento tanto delicato, tira fuori il rospo. Di’ a Tino quello che senti: non mi sembra che lui sia in disaccordo con te riguardo sua madre.
    Mi raccomando, non cedere. E al limite fatti aiutare: in allattamento non si possono assumere farmaci, ma i fiori di Bach sì e ti garantisco che funzionano.
    Ti mando un bacio grande
    Chiara

    PS: non lasciarti ingannare dal tono sereno del mio blog, anche per me i primi 15-20 giorni sono stati piuttosto traumatici. E sembrano eterni. E chi non ti dà un aiuto concreto diventa un ostacolo. Ma poi passa: basta stare vicini vicini (ma solo voi 3!)

  6. Panzallaria dice:

    l’ultimo commento l’avrò mica scritto mia suocera eh???

    😉

    e comunque non ce l’ho con tutte le suocere, solo la mia ogni tanto mi fa arrabbiare…

    ma – caro anonimo – se te la senti e pensi che sia crudele, volendo te la presto.
    insieme alla casa al lago

    magari ti diverti

    😉

  7. angela dice:

    ciao,
    ti darò un consiglio anch’io,come fa tua suocera e come facciamo tutti noi…ascolta te stessa e agisci con calma.mi spiego:se in un determinato frangente senti che stanno invadendo il tuo spazio,fai un bel respiro e con voce gentile ,ma priva di sorrisi, detta le tue condizioni…quindi prendi gentilmente frolli dalle braccia della nonna e chiedi alla nonna,al nonno e a tutti di fare silenzio,perche frolli ora deve dormire…punto…e basta.
    solo tu sai quel che è giusto per frolli.nessun altro.e chi ama frolli deve capirlo.e mettersi a tua disposizione per farti stare serena.
    non permettere che il tuo equilibrio si sfaldi,perchè ti serve tutto e perchè già ci pensano gli ormoni a render tutto complicato.
    sii serena e ferma.
    e non sognarti di andare sul lago,piuttosto stai a casa!…io sono stata con georgette a casa di mamma per 4 mesi,perchè ero sola e avevo bisogno davvero di aiuto,della mia mamma:ed è stato duro,anche se mia madre è fantastica e mi ha compresa e assecondata in tutto.
    e quando ti senti proprio giù,pensa a quanto sei fortunata e a quanto vorrebbe sentirsi come te quella povera mamma che era al corso con te.
    sono cruda,lo so,ma è vero.
    un bacio.
    angela

  8. Panzallaria dice:

    cara Angela,
    grazie.
    Non vorrei che pensaste che non sono felice per frollina perché non è così.
    Tutti i giorni sono consapevole della enorme fortuna che ho, anche rispetto a persone a me vicine, come la ragazza che hai citato tu, a cui penso ogni giorno.

    Non vorrei nemmeno che pensaste che questo mio stato d’animo è assoluto o che odi mia suocera. Non è così.

    In questo blog fermo dei momenti, alcuni belli altri brutti, alcuni sereni, altri no.
    Mi sfogo.
    Ma sto bene. anche grazie a voi e ai vostri consigli. chi mi ricorda che sarò suocera anche io, chi mi fa presente le opportunità e le alternative, chi ci è già passato e mi dà conforto nei momenti di scazzo.

    Credo solo di dover assorbire e metabolizzare i cambiamenti e per una cosa del genere probabilmente ci vuole calma e sangue freddo, almeno per me.

    Insomma, so che ce la farò a trovare un equilibrio in questa situazione per me tanto nuova e la paura diminuirà di giorno in giorno, ma intanto ci convivo, perché sono io ed è la mia vita, cercando di imparare, ogni minuto, delle cose nuove da mia figlia, da me e dalla situazione.

    Tino è dalla mia parte e anche questa è una grande fortuna…perché mi capisce e anche quando me la prendo con la sua mamma (che ha poi solo un carattere un po’ peso) capisce e mi asseconda, cosa che ritengo sostanziale per fare “squadra”.

    Insomma: non è che io stia proprio per soffocare sempre. solo alcuni momenti vorrei poter gestire la situazione a modo mio e mi sembra che mi sfugga tutto dalle mani…

    comunque voi siete fantastici!
    panz

  9. copyman dice:

    Ho visto di persona cosa possa combinare lo tsunami post-parto, a quale velocità i nervi raggiungano e oltrepassino il livello di guardia. Per questo, la sola cosa ragionevole in questo momento (oltre a recitare mantra nepalesi e a contare fino a 888 in greco prima di asfaltare il prossimo) mi pare sia iniziare a smontare la situazione critica parlandone con Tino.
    Inoltre, depressione pp a parte, non c’è nulla di strano nel tuo bisogno di spazi al riparo da interferenze, sia pure animate da buoni propositi.
    Ciao.

  10. Anonymous dice:

    Buongiorno!!

    A volte quando leggo cio’ che scrivi mi stupisco perche’ descrivi esattamente scene ed episodi o stati d’animo che io vivo nelle stessa uguale maniera.

    Se qualcuno queste cose le vive dal di fuori non credo si renda ben conto di quanto possano influire nel nostro benessere mentale.
    Come scrive Angela, DEVI assolutamente cominciare a dettare le regole, perche’ adesso sei tu ( con Tino ovvio) il PROJECT MANAGER di Frollina e TU SOLA con il tuo compagno sapete decidere cosa e’ meglio per la vostra bimba.

    Mia suocera non ha fatto altro che ricordarmi quanto erano bravi i suoi bimbi, bravi e dormiglioni, mai una notte insonne….peccato che le poppate notturne le faceva dare al marito (che fra l’altro lavorava)perche’ lei aveva bisogno del suo beauty sleep.
    Quando si parla di depressione postparto, sorride come per dire..” ma fammi il piacere, ai miei tempi non esisteva neanche questa parola”, non lo dice ma lo leggo nei suoi sorrisini e nei suoi occhi.

    Tieni duro Panz, mantieni sempre ben definito il confine tra la loro e la VOSTRA famiglia.
    Vorrei scriverti tante cose ma ho Isabella in braccio che esige la pappa e giustamente la mia attenzione e devo andare.

    Ma Tino e’ in ferie/paternita’ in questo giorni? Sei da sola durante il giorno?

    Dai ti giuro che passa!!!!!!!
    Con affetto e una mano sola
    Slim

  11. giuliana dice:

    passa, panzallaria, passa. in capo a un mese gli ospiti di dilegueranno, e allora forse il problema diventerà sentirsi troppo sole, tu e frollina. intanto però approfitta della situazione: usa tua suocera, appoggiati a lei, falle fare delle cose, che so, la spesa, da mangiare, cose così. in questo modo lei si sentirà utile e tu potrai respirare. so che significa cercare un nuovo equilibrio a tre e non riuscirci per le continue ingerenze; ma so anche che le vacanze in compagnia (ma per l’amor diddio, non al lago!!!) ti permettono di prendere tuo marito e uscire, a sentirsi di nuovo marito e moglie invece che genitori e basta. insomma, prendi il buono che ci può essere, considera gli impiccione come potenziali strumenti del tuo benessere in questo momento così delicato.
    un saluto giuliana

  12. matraca dice:

    La cosa bella sai cos’e’ ? che poi tutto passa e tutto e’ ciclico. Anche il peso che senti per la suocera vedrai! Adesso Frollina e’ “la novita’” per tutti e tutti la vorrebbero poi pian piano anche lei avra’ un suo ruolo ben definito di figlia, di nipote , e prendera’ con tutti i suoi ritmi.
    Passera’ anche questo senso di inadeguatezza questi sbalzi di umore improvvisi, un giorno zac come per miracolo (mica tanto miracolo ma grazie a te e al tuo impegno!) svaniranno. Buona giornata a te e a Frollina !

  13. adele dice:

    Respira e poi stringi la boccuccia fino ad emettere un fievole ma distinto “fanculo” in direzione della suocera. Dopodiché ricrodati che sì, devi abituarla da subito, ma ci sarà comunque sempre tempo per chiarire le cose in corsa.

    Non mollare, noi facciamo il tifo per te!

  14. Claudia dice:

    Eheh scusa se sorrido, ma mi sono rivista io 6 anni fa quando ho partorito. Esattamente la stessa situazione, io non avevo latte e tutti a dirmi che mio figlio sarebbe stato malaticcio perché col latte artificiale niente anticorpi e poi altro ed altro ancora. Arrivai un giorno a dire a mia mamma: hai visto una tenda o una porta per entrare? Lei capì. Dopo un mesetto le chiesi scusa di cuore, ma cmq la frase sorti’ l’effetto sperato. Esci panza, vai a passeggio con la tua bimba e goditela.. bacioni e auguri di cuore

  15. angela dice:

    volevo dirti anche un’altra cosa:sei brava,sei bravissima!
    è duro e difficile esser mamma per la prima volta.io stessa se ripenso ai primi due mesi con georgette ho nella mente una nebbia indistinta,fatta di amore,paura,stanchezza,entusiamo,tenerezza,e poi ancora stanchezza e paura…
    quindi sei brava,perchè stai facendo tutto per bene e frolli mangia e dorme il giusto e fa la cacca…questi sono i suoi successi,e i tuoi…poi arrivano i sorrisi,le piccole carezze,i tentativi di stare in piedi…e di tutto,di tutto,tu sarai l’artefice e la musa…
    per cui brava,perchè sta andando tutto bene…brava brava brava!!
    ti bacio,e ti bacia anche giorgia.

  16. CLaudia dice:

    la tenda, si pensa di avere una tenda al posto della porta dove chiunque entra senza bussare o chiedere permesso… quella erfa diventata casa mia!

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