Fine settimana tutto relacs

Fine settimana all’insegna del dolce far niente a casa Panzallaria. Sabato abbiamo tentato di andare a una mostra per incontrare un po’ di amici che non vediamo spesso ma non siamo riusciti a trovare parcheggio. Sono mesi che tentiamo di visitare il Mambo (Museo Arte Moderna di Bologna) che per noi è abbastanza fuori mano con il bus (considerando la presenza di frollina) ma o arriviamo dopo l’orario di chiusura (chiude alle 18, mi sembra una roba allucinante!) o dobbiamo andare con la macchina e si trova in un punto del centro dove è impossibile trovare parcheggio a meno di gambizzare qualcuno.

Così invece della cultura abbiamo optato per i fiori e dopo l’ennesimo tentativo a vuoto abbiamo virato verso una serra/fioreria, che ho scoperto recentemente mi mette una gran pace addosso.

Con nostra grande sorpresa il negozio è già addobbato per Natale: c’erano lucine a discesa fuori, alberi pieni di luminarie e dentro una vera mostra di presepi napoletani. La frollina è andata fuori di testa dalla felicità. Di fronte ad un paio di orsi polari di pezza – grandezza naturale – ha cominciato a squittire come un topolino: “giorgi! giorgi! guadda mamma ci sono i gioggi!” che ci ha distrutto dalle risate. E’ inutile, per lei gli orsi sono TUTTI dei “giorgio” come abbiamo chiamato il suo e non c’è modo di convincerla altrimenti.

Stamattina siamo stati al parco delle paperelle e io sono riuscita a rotolarmi nel fango. Mentre scendevamo verso il laghetto e dicevo alla piccola di stare attenta “perché si scivola” non ho potuto esimere il mio culone dal fornirle una dimostrazione empirica e sono finita panzallaria sul serio, con la sensazione di essere un’orrida blatta che non riesce a ritrovare l’equilibrio e zampetta nel vuoto.

Non vi dico come ho ridotto i pantaloni e quanta pena la cellulite!

Tino in questi giorni si è dato da fare nella sua veste di uomo attrezzo: ha costruito un mobile – che ha anche dipinto dello stesso colore dell’intonaco di Villa Borghese e ora abbiamo trasferito in balcone una montagna di roba, ben custodita in questa baravolante che il non marito ha scolpito nel legno come Mastro Geppetto. Smadonnando, scancherando con i chiodi e prendendo decisioni degne del miglior problem solver dei poveretti. Alla fine era molto orgoglioso, che lo sapete, lui quando può praticare la nobile arte del faidate si trasforma nell’uomo più felice del mondo.

La frolla sta imparando a giocare anche da sola: fa fare la nanna alle sue bambole, costruisce treni immaginari con bicchieri di plastica, castagne e papere di gomma e spesso si tira giù i pantaloni e corre a prendere il vasino per dimostrarci che ha imparato a fare la pipì. Le piace molto tirarsi giù le braghe ora che ha imparato e a volte va in giro con i pantaloni alla cacarella che sembra un barbone a cui hanno appena rubato la cartaigienica proprio sul più bello.

Da mercoledì la ragazza è a casa dal nido per via di una tosse che non smetteva mai e che le procurava anche vomito. Siamo state molto insieme e ho capito che le sue reazioni di odio nei miei confronti dipendono proprio dal fatto che in realtà, ogni volta che la lascio da qualche parte, teme l’abbandono (tipico, pare, dei due anni). Non a caso in questi giorni il suo umore è stato ottimo, mi si è incollata come il vinavil e ci siamo riempite di coccole.

Domani il rientro al nido potrebbe essere faticoso: speriamo in bene. Purtoppo non posso (e anche non voglio) fare solo la mamma e il distacco è fisiologico.

A Villa Borghese stiamo proprio bene. Mi piace molto la mia casa, anche se dobbiamo ancora finire tante cose. Ogni giorno sistemiamo un pezzettino e questa cosa di fare tutto con pochi soldi e molto con le nostre energie ci dà anche delle gran soddisfazioni.

Poi ho dei progetti personali. Ma di quelli parlerò a tempo debito.

Buon lunedì

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