Il panino di Poldo

Ovviamente ho mangiato il panino di Poldo, ormai divenuta lieta consuetudine delle mie giornate lavorative quando non sono a casa.
Il panino di Poldo mi mancherà e anche il mio collega – Motocorsaro- non riesce ad accettare il fatto che a breve non potrò più fargli compagnia, se non con una salubre insalata, dicendo addio ai saporiti insaccati e al morbido panino tondo del nostro bar.

Ma cos’è realmente il panino di Poldo?
Tutti coloro che guardavano i cartoni di Braccio di Ferro ricorderanno l’amico Poldo, quello con la faccia non proprio sveglia, che ingurgitava, come noccioline, tondi panini da cui spuntava qualcosa di non bene identificato ma che stuzzicava la fantasia di tutti i bambini (almeno di quelli, come me, ciccioni in nuce).
Mi piaceva il panino di Poldo, per la sua forma soprattutto: così tondo, perfettamente e sospettosamente tondo e per le delizie che sembrava nascondere.

Ebbene, il bar davanti al mio ufficio sembra dispensare il segreto del panino di Poldo ed è riuscito a realizzare uno dei miei sogni di fanciulla.
Ma come ben sapete, a questo sogno, a breve dovrò dire addio.

Merita una descrizione il bar:
dovete sapere che Motocorsaro ed io lavoriamo in una zona di Bologna assolutamente periferica, percorsa dal canale Navile, regno preferito dagli sgomberisti capeggiati da Cofferati; esistono 2 bar in zona; in uno, la prima volta che ci sono entrata sono uscita con il sospetto di aver contratto qualche rara malattia tropicale che mi avrebbe portata, dal caffè alla morte certa, tra atroci sofferenze, dunque non ci sono più tornata e da snob, quale so essere, ho fatto terrorismo presso tutti coloro erano tentati di entrarvi.

L’altro, quello dei panini, sembra uscito da un racconto di Stefano Benni: è il trionfo della Luisona, la pasta (brioche per i non bolognesi) che sostato più tempo al bar di un ubriacone incallito!!!

Prima c’era una famiglia di vecchietti ma ha da poco cambiato gestione. Ora ci sono 2 giovani fanciulli, molto alla moda nel vestire, che però hanno deciso di mantenere il luogo esattamente come era stato lasciato dai vecchi padroni; Luisona compresa.

I due giovinastri hanno però introddotto l’amata novità del panino di Poldo – unica variante rispetto alla precedente gestione – al caffè, al vino di pessima qualità e alla Luisona – che ormai parla 4 lingue, vista la multietnicità della zona.
E allora è lì che vengono consumati i pasti dei 2 Project Manager operai, è lì che si sparla e si commenta la giornata e tutto quello che – spesso molto grottesco – ci capita nel nostro lavoro di tuttologi della comunicazione.

Ma oggi ho confidato a Motocorsaro del mio appuntamento del 30 novembre e delle conseguenze che avrà sui panini di Poldo…
mentre camminavamo verso la sudata meta, pensando entrambi al valore catartico del salame unto e bisunto contenuto nel panino di sospetta lucidità, il mio collega mi ha detto: ” Comunque le donne grassottelle fanno sangue!” che dalle nostre parti suona come un complimento.

A questo punto mi chiedo:

  1. Motocorsaro mi vuole fare;
  2. Motocorsaro domani vuole starsene a casa dal lavoro e ha bisogno che lo copra;
  3. Motocorsaro ha bisogno di soldi – e sapendo quanto guadagna come non crederlo (?!!?);
  4. Motocorsaro teme di perdere il benefit del panino di Poldo;

Dopo un’attenta analisi della situazione propendo per l’opzione 4, anche perchè:

  1. il mio moroso è 4 volte Motocorsaro e sospetto che gli spezzerebbe le braccine;
  2. se vuole stare a casa dal lavoro, sa bene che con il matriarcato isterico con cui collaboriamo non c’è copertura che tenga;
  3. guadagno come lui e sa bene che non potrei offrirgli nemmeno il caffè alla macchinetta

Ho comunque apprezzato il gesto per fare sentire anche me una vera donna.

3 commenti
  1. Anonymous dice:

    Dentro il panino di Poldo “originale” c’era l’hamburger! Meglio che vi rinunci! cerca di autoconvincerti che fai il gioco dei vari Mac e/o multinazionali connesse (anche se quello che mangi tu non c’entra niente).
    E coraggio, ce la farai!

    Carlo

  2. ll dice:

    mia cara, ma tu SEI vera donna! al prossimo weekend sole donne ricordami di raccontarti la sotira delle vere donne ;o)

  3. Motocorsaro dice:

    Niente storie sul lavoro, è la regola… almeno fino a quando non avrai bisogno di un content manager per la tua super società :p

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