Giovinastri

Sono uscita con la mia amica Amarena, qualche sera fa.
Dal momento che la dieta mi impone di non bere troppi alcolici (il “troppi” è mio, ma d’altra parte vanno bene i sacrifici però non voglio esagerare…) si è deciso di trovare un posticino tranquillo, dove fare molte chiacchere in arretrato e bere un the o una tisana; come due brave signore borghesi che si ritrovano per parlare del volontariato e della beaty farm.

Abbiamo deciso di sperimentare uno dei tanti nuovi localini che ormai spuntan come funghi, in sapor di Medio Oriente.

Ti fa sentire molto equosolidale e anche un po’ ricercata frequentare questi posti: il giorno dopo puoi darti un tono e distinguerti dalla plebaglia che si infila nelle solite osterie e nei soliti pub fintoinglesi del centro.

Insomma, siamo andate in un posticino delizioso; luci soffuse, poco rumore e calore benefico per 2 befane infreddolite dall’incrudelimento della temperatura degli ultimi giorni.

Peccato che:
la media d’età fosse veramente bassa (tra i 17 e i 20 anni massimo);

al posto delle sedie ci fossero dei “comodi” tappeti orientali e al posto dei tavoli dei comodini nani, di quelli che si trovan di sicuro in Oriente ma che non vanno tanto d’accordo con i due prosciuttoni che mi ritrovo come arti deambulatorii.

Insomma, ci siamo ritrovate a parlar della vita davanti ad un the alla menta, mentre accanto a noi orde di giovinastri bevevano assenzio e parlavano di filosofia per intortarsi la tipa seduta di fianco.

Erano tutti molto a proprio agio.

Tutti tranne la sottoscritta che – non appena è riuscita a piazzare il suo culone per terra – ha cominciato a pensare che le ci sarebbe voluta una carrucola per riportarla in posizione eretta.

Le gambe non si infilavano da nessuna parte, il comodino appoggiathe era troppo basso per i miei lardarelli e se tentavo, con nonchalance, di distendere gli arti sotto cotal macchingegno, questo si sollevava da terra a causa della mia morbida cellulite, producendo un effetto talmente ridicolo che mi sarebbe stato impossibile concentrarmi sulle cose serie di cui si andava a parlare (in un locale del genere, tra amiche trentenni, non si può parlare se non di cose serie -per dare un tono alla conversazione).

Alla fine ho optato per disinvolto ripiegamento a lato delle gambe.

A quel punto il problema è stato non colassare – come un melone messo in verticale – addosso ad Amarena, mentre magari mi raccontava lei del suo lavoro (in un locale pieno di giovinastri è d’obbligo parlare di lavoro: ti fa sentire una donna realizzata e che ha fatto un bel po’ di strada dal tempo delle superiori!). Mi sono quindi appoggiata su di una mano producendo l’effetto “ti guardo a tre quarti” che fa molto donna disinvolta.

Dopo circa un’ora di conversazione, ho cominiciato a chiedermi con quante mani fossi entrata nel locale perché ne ricordavo 2 ma al momento ne percepivo solo una.

Tutto il peso concentrato sulla poveretta aveva prodotto una allarmante sensazione di paresi dell’afflusso di sangue al malcapitato arto.
A quel punto – tra io che parlo dei miei progetti professionali e Amarena che mi dà consigli – ho tentato di trovare una nuova e disinvolta posizione per tutta la roba che mi ha dato la mamma e mi devo portare sempre in giro.

Mi sono spostata le gambe dalla parte opposta e ho costretto l’altra mano a far da punteruolo. Il problema a quel punto è stato il trequarti che risultava irrimediabilmente compromesso e non riuscivo più a guardare Amarena senza torcere il collo come una posseduta.

Per un po’ sono andata avanti così, sorridendo per l’occasione e contraendo gli addominali per mantenere un contegno.

Poi mi è venuta la pipì.

Vorrei vedere voi dopo un mese di dieta a base di frutta e fibre e con beveroni dietetici al tarassaco (che non per niente a Bologna chiamiamo piscialetto) e betulla (non quella dell’Ikea) e il rinforzino di the arabo alla menta (buonissimo!)…

Quando la vescica è diventata meno sicura del Vajont, ho dovuto prendere una decisione importante e cercare di sollevarmi dalla posizione statuaria che avevo assunto.
Lì il peso e l’età si sono fatti sentire: come vi ho detto prima, il tavolinocomodino non ha retto alla mia mole e ha rischiato un ribaltamento subitaneo, e per non averne abbastanza – mentre ero sollevata di un 30% – col culo che sfidava la forza attrattiva della gravità (sia sua che terrestre), mi è preso un crampo ad un piede che ha mandato in tilt tutta l’operazione.

Come corpo morto cadde, così ricaddi io sul tappettino di vacchetta simil lampada di Aladino.
E i discorsi, dalla carriera e l’acquisto di case con giardino, si sono dovuti forzatamente spostare sui rimedi della nonna a questo genere di cose, con Amarena che si proponeva come massaggiatrice – che c’era già la fila come a Villa Serena d’estate che ti massaggiano gratis!.

In quel momento, nel mio cervellino si è fatto strada un’atroce pensiero che MAI avrei creduto di fare: ho invidiato i giovinastri per la loro prestanza fisica e, contemporaneamente, li ho odiati.

Come cavolo fanno ‘sti fanciulli a ridere, scherzare, intortare (che ci vuole molto impegno!) e sembrar tanto sicuri di se’, di fronte a prove tanto complicate???

Lo so che non son tutte balene spiaggiate come me, ma non ci posso proprio credere che nessuno di loro abbia percepito la ridicolaggine di certe posizioni, mentre con una mano si sorseggia l’assenzio (che fa tanto Baudelaire) e con l’altra si sublima la voglia di toccare le tette alla propria compagna di classe mandando sms al cellulare e intanto le gambe ti van da tutte le parti, ti si blocca il sangue e la mutanda ti si infila tra le chiappe…

Insomma, ora mi attanaglia un dubbio estremo e che forse mi cambierà, per sempre, la vita:
sarò mica pronta per il “Circolo del bridge”?????

Piesse: il post “Vergognarsi come ladri” è stato copiato e citato dal bellissimo http://zdaura.splinder.com/ il blog delle Zdaure bolognesi, alla pagina: http://zdaura.splinder.com/post/6907068

(giuro non ho pagato nessuno ;-))

Oltre a ringraziare la Redazione per questo grande onore ( mentre a me non mi si incula nessuno, loro sono ben famosi ;-)) sollecito tutti quelli che capitano di qua a fare un giro sul blog, davvero divertente.

1 commento
  1. Anonymous dice:

    Sei simpaticissima, fai quasi concorrenza alla mitica littizzetto, ma i rotolini di ciccia lei non ce li ha, mentre noi sì! 😀
    Mi hai regalato un sorriso, grazie!:-) T.

I commenti sono chiusi.