Maschilismo

Sabato scorso sono stata ad un dopocena a casa di un’amica: c’erano tante persone che conoscevo e alcune che non avevo mai visto.

Tra tutti, un pizzaiolo scrittore umbro, amico di un amico di un mio amico, simpatico, con una cultura diffusa e versatile e una buona verve dialettica.

Tizio ha fatto il grosso errore, tra un bicchier di mirto e un wafer alla crema, di iniziare un discorso pericolossissimo, considerando che la maggior parte delle astanti erano donne sui 30;

Tizio ha fatto l’errore di intraprendere una nobile carriera di maschilista d’assalto che tenta di ammantare di perbenismo le proprie discutibili affermazioni, senza ben conoscere la coda scorpionesca e l’animo pasionario di Panzallaria.

Ma raccontiamo i fatti:

si discuteva di rapporti uomo-donna e io stavo spiegando il mio punto di vista sull’ipocrisia di certe donne che – vuoi per cultura veterocattolica – vuoi per il ruolo che da millenni ci danno, non riesce mai a farsi un’allegra trombata (come invece occorre alla maggioranza degli omarelli) senza dover ammantare di paroloni d’ammore il proprio gesto, al fin di nobilitarlo e di sentirsi meno zoccola.

Tizio, che evidentemente non ha ben capito quale fosse il discorso, se n’è uscito con la seguente affermazione: ” certo che a trent’anni la donna, invece di sognare il Raoul Bova del momento, dovrebbe cominciare a guardarsi allo specchio e capire che si deve accontentare dell’uomo con la pancietta e stempiato…”

Nere nubi si sono affollate attorno alla sua testa (stempiata) e occhi assassini, di trentenni inferocite, gli si sono incollati addosso. Abbiamo pacatamente tentato di fargli capire che non era molto carino con suddette affermazioni, ma lui (che non deve aver mai letto libri specializzati) ha continuato imperterrito.

“E poi credo che voi donne dobbiate emanciparvi anche dal punto di vista della contraccezione, insomma, in Spagna la pillola del giorno dopo la danno anche alle ragazzine di sedici anni a scuola, voi invece siete ancora figlie di una cultura bigotta…”

Lì le nubi si sono trasformate in tornado e dalla mia boccuccia ( che dati i 20 kili in meno comincia ad essere anche più carina) si è scatenato l’inferno…

I miei amici – che mi conoscono – si sono rifugiati sotto il divano, sperando nella pietas di cui avrei potuto disporre, le altre donne – come guerrigliere nel deserto – hanno affilato le lancie e tenuto ferma la vittima designata e io, io lo avrei strozzato come una gallina.

CHIARIAMOCI:

1) la pillola del giorno dopo non è un metodo anticoncezionale, ma un sistema di emergenza che sarebbe meglio non dover sperimentare: vomiti per 2 giorni, ti bombardano di ormoni e il fegato diventa una polpetta
2) la pillola non deve servire – come continuava a sostenere Tizio – a “rendere più comodo il rapporto”, perché – cari maschietti all’ascolto – non c’è nulla di comodo, ve lo assicuro, nel vedere il tuo umore schizzare come una pallina, la tua cellulite crescere insieme al rischio di tumore…inoltre, la pillola deve essere condivisa, perché a fronte della sua invasività, la presunta comodità pertiene entrambi i copulatori. Io sono dell’idea che in un buon rapporto, la pillola vada acquistata un mese dalla donna, quello dopo dal suo compagno – che almeno abbia una blanda responsabilizzazione economica…
3) esistono le malattie, oltre che le gravidanze, e forse il preservativo, pur nella rozzezza declamata da Tizio, rimane il metodo più sicuro per stare sereni (e il meno invasivo, pur incapucciando per qualche minuti (dieci quando si è particolarmente prestanti) il pisellino dell’uomo di turno…

Insomma: l’ho steso e per poco non mi veniva un embolo…e devo dire che la mia filippica è stata apprezzata dalle colleghe femmine ma anche dai maschietti presenti, in primis Tino che mi ha confermato di essere il grand uomo che amo!!!

Adesso non è che voglio tornar ai tempi della politica del triangolino, però esistono ancora tante discriminazioni di genere, magari meno evidenti ma certo molto subdole, sia sul lavoro che nelle relazioni sociali e non è giusto…bisogna lottare nel proprio piccolo per cercar di rendere consapevoli le persone che ancora non vedono alcune cose…

Tizio è separato e la moglie se n’è tornata al suo paesello con le figlie…chissà come mai….

Il buonismo finto e perbenista non mi è mai piaciuto…

8 commenti
  1. Adele dice:

    Non invidio il povero Tizio e confesso che avrei voluto taaaanto esserci per ammirare il tifone Panzallaria in azione!
    A proposito…ma perché agli uragani (tranne el nino) danno sempre nomi femminili. A quando l’uragano Ugo?

  2. Panzallaria dice:

    Giusto!!! brava Adele, concordo in pieno: altro valido motivo di lotta femminista 😉

  3. Cap. Carlock dice:

    Ecco, io c’ero, e in effetti è stato uno spettacolo.

    TIzio invero ha parlato anche di canotte, e per egocentricamente cominciare è con un certo orgoglio che dichiaro di non portarne (e di avere ancora poca pancetta, ma forse saranno i soli 32 anni).

    Più in generale, dove sta scritto che donne e uomini si debbano accontentare, o comunque comportarsi come vorrebbe il solitario ultraquarantenne? (Un altro che parlava di sé cercando di universalizzare i propri credo e attribuire agli altri i difetti personali.)

    Piuttosto squallido, sì, il sedicente lungosapiente, che forse scrive scurrilità nei cessi della sua stessa pizzeria per concederle un’aria vissuta.

    Mentre Panzallaria, dovevate esserci, si è inalberata ergendosi più volte su dal suo scranno e aggiustandosi il maglioncino con gestualità piccata, un po’ come il mio collega Jean-Luc Picard con la giacchetta della sua uniforme. (E sarà forse stato anche perché nell’occasione ella aveva dimenticato il reggiseno, cosicché la prorompenza delle di lei tette avrebbe in effetti potuto ulteriormente confondere Tizio.)

    Poi, dopo l’exploit, Panzalla se n’è andata in balcone per consumare il tabacco dei giusti, e Tizio di lì a poco è strisciato fuori al suo seguito, magari per cercare un barlume di riconciliazione.

    Ma non so cosa sia accaduto..

  4. Panzallaria dice:

    dopo i di lui muguli di riprovazione per averla fatta fuori dal vaso, gli ho fatto due carezzine sul musetto e gli ho imposto la giusta cuccia ai miei piedi…

    come in un vecchio, meraviglioso film con J. Lemmon, sostenevano: gli uomini vanno educati come se fossero cagnolini da addestrare…fa molto di più una grattatina dietro l’orecchio di mille parole 😉

    NATURALMENTE SCHERZO….SONO PER LA PARITA’ DEI SESSI DA UNA PARTE E DALL’ALTRA

  5. Anonymous dice:

    …beh, dal mio punto di osservazione, conoscendo sia Tizio che Panzallaria, quando il primo ha spavaldamente affrontato la tematica anticoncezionale, la scena si presentava come quella di uno che si sta avvicinado ad un campo minato o sta per entrare in una zona dal terreno cedevole, tipo sabbie mobili; a te verrebbe di dirgli “Ehi, attento che se passi di lì salti per aria!” oppure “Se fai altri due passi in avanti va a finire che entri in una palude che, improvvisa ed inesorabile, ti inghiottirà mollemente!”…però, in certi casi, può anche anche capitare che ti passi per la testa un pensiero come “Ma sì, dài, Tizio, che forse te la meriti una bella strigliata…non ti dico niente di com’è il terreno, falli pure quei due o tre passi in avanti, che lo spettacolo di un pregiudizio ottuso che salta per aria o scompare imghiottito merita di andare inn scena…”

  6. Anonymous dice:

    Ebbrava Panzallaria. I maschietti supponenti (ultratrentenni) stanno sul piloro anche a chi come me è maschietto (anche se un po’ più giovane…).
    E comunque i tifoni (o qualche altro disastro atmosferico) hanno nomi maschili (Andrew qualche anno devastò la Florida), non facciamo le martiri metereologiche! 😛
    Iorek (Punto G)

  7. Panzallaria dice:

    Grande Iorek!!! tu mi hai aperto un mondo di consonanti e per questo sarai sempre nell’olimpo dei maschi veri, schietti e onestamente etimologici 😉

    Spero un dì di conoscerti di persona

  8. Broke dice:

    Brava, brava e brava ancora! Non riesco a immaginare Paladina migliore contro l’esercito di Omuncoli Gretti! unico mio rimpianto è che il Consesso non fosse presente, tranne che nella sua componente Pasionaria di Bologna. sai che meraviglia! mi immagino una cosa alla Power Rangers, con tanto di trasformazione e costumini d’uopo per partire all’attacco e tramutare l’omino in un invertebrato ( solo un dettaglio che tanto di testa lo è già).
    E come immagino bene Tino, vibrante di fiero orgoglio, guardarti mella lotta e trasfigurarti ai suoi occhi in una Wonder Woman della bassa e intanto pensare ” Quella è la mia donna!”
    ah che meraviglia!!
    (ciao Iorek!!)
    Broke

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