Al supermercato…

…alla mattina ci trovi zdaure e mariti, in delirio agonistico da spesa. Da quando lavoro a casa, sto scoprendo un mondo parallelo, di over 60, che compie le nostre stesse azioni, ha le nostre stesse esigenze, va negli stessi posti dove andiamo noi, ma ad orari completamente diversi.

Se decidi di andar a fare la spesa prestino, con l’errata convinzione che “tanto tutti sono a lavorare” e tu che invece puoi gestirti i tuoi tempi lavorativi, ti senti molto furba ad andare alla coop di mattina, bhé, allora non hai capito proprio una seka!!!

Alla mattina l’esercito delle zdaure si sveglia con le galline, si arma di sacchettino, sportina e carrellino (tutto rigorosamente anni ’70) e – composto come all’alzabandiera – si muove verso il supermercato del quartiere.

Tu, inetto lavoratore in proprio che decidi di andare a comprar la birra, il latte e le scatolette per i gatti, con il tuo occhio assonato e piccolo, il rincoglionimento mattutino da necessaria flebo di caffè e sprovvisto di lista dettagliata della spesa sei – letteralmente – fi-ni-to!!!!!

Verrai inghiottito da capelli grigi cotonati, gonne al ginocchio troppo invernali per maggio, coppie sclerotiche che si rinfacciano una vita con la scusa dei Pelati, nonne assatanate che comprano al nipotino tutto quello che piagnucola, badanti molto pazienti che tiran su le braghe cadenti a vecchierelli semi inamovibili, zdaure sorde che urlano, zdaure sole in cerca di chiacchiere fresche di giornata, coppie silenziose e sorridenti e chi più ne ha più ne metta, a patto che non scenda sotto i 65!.

Tu, in ignara trentenne un po’ ingenua arrivi alle casse e ci trovi una fila che nemmeno per entrare a San Pietro a Roma durante il giubileo!!!!

Uno dietro l’altro, a voltarsi ogni due secondi per vedere chi è l’ultimo arrivato, per contare le persone, commentare con le amiche, cercare la vittima sacrificale a cui attaccare bottone.

E mentre svoltolano i loro sacchettini – debitamente piegati e stirati nella borsetta – le senti che cercano di trovar un valido argomento di conversazione per la giornata che verrà, qualcosa del tipo ” ma insomma ste cassiere se son lente!” o ” questi carrelli son sempre messi peggio!” che diventerà il topic di oggi, da sviluppare nelle session al bar, tra lo straccio per spolverare e il riso che scuoce.

Tu te ne vieni inghiottito in un mondo che ancora non ti appartiene, ti rendi conto che c’è sempre qualcosa da imparare e che a nulla vale la laurea senza l’esperienza, per sapere che è sempre meglio andare al supermercato all’ora di pranzo, quando il nipotino miagola, il marito sbuffa e sta per iniziare Forum…

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