Meglio

Oggi sto un po’ meglio: ieri ci siamo impegnati a fondo, sia io che Tino, per uscire dal tunnel dei cattivi pensieri.

Ho lavorato e prodotto un sacco. Un po’ di lavori arretrati e un progetto personale a cui tengo.
Perché quando il cervello è impegnato, più difficilmente entri in loup negativi.

Ho fatto tutto con molta calma ma con la massima ottimizzazione dei tempi. Anche perché la pancia cresce e comincio a fare più fatica, quindi con il caldo è meglio non esagerare.

Tino è rimasto al lavoro fino alle 20.30 per terminare una cosa importante, per via di una presentazione di oggi. Poi mi ha telefonato – che anche io stavo ancora lavorando e non mi sono accorta dell’ora – per dirmi di prepararmi che mi portava fuori a cena.

Siamo andati in una pizzeria non distante da casa, a conduzione familiare, con una splendida veranda estiva e il pianobar. C’era un vecchietto che suonava la tastiera elettrica cantando in un inglese bolognesizzato fenomenale…tutto molto da Riviera Romagnola anni 70: mi sentivo quasi in vacanza!.

E non abbiamo parlato di robe stressanti ma di progetti, di quello che avevamo fatto, delle vacanze e di Frollina, nei termini belli di due genitori che sognano.

E abbiamo ritrovato il sorriso e la tranquillità.
Ci voleva.

Tino è un uomo fantastico, perché riesce a trovare – sempre – la forza per dimostrarmi quanto ci tiene, a me e a Frollina.
E spero di avere fatto altrettanto.

Oggi mi sento piena di energie nuove. Credo che lavorerò ancora a quel progetto. Poi farò un po’ di Pierre lavorative, nell’attesa del facchino di Ricci Casa che – forse – finalmente ci porterà i pezzi mancanti della nostra libreria.

Perché non vi ho più aggiornati sulla faccenda, ma è diventata una vera gag.
Gente che ci buttava il telefono in faccia o simulava l’assenza dei responsabili, continuo procrastinare assurdo e ridicolo.
Oggi gli abbiamo dato l’ultimatum. Se no, stasera, riportiamo tutto là e io e la mia panza facciamo una scena madre (nel vero senso della parola). Li sputtano davanti a tutti i clienti, oibò!.

E comunque, appena ne avremo il tempo e la forza, si scrive una bella lettera per l’assistenza clienti e voglio diffondere il verbo anche sui blog specializzati….che va bene tutto, ma la presa per il culo non la tollero.

Insomma, inizio da qua: se potete, evitate di acquistare da Ricci Casa.
Anche la mia amica Kate ha avuto problemi analoghi, dunque non si tratta di un caso su cento.

Ma ora basta. Che non vale la pena di ingastrirsi per sta roba.
Grazie a tutti quelli che attraverso sto blog mi hanno dato sostegno e comprensione e anche a quelli che me la danno tutti i giorni, solo per il fatto di esistere e di essermi amici.

Passerà sto momento e tornerò a raccontarvi altre mirabolanti avventure…
ho due o tre gag su mia suocera che vi piaceranno moltissimo 😉

1 commento
  1. il Prof dice:

    Coraggio! Anch’io ero abbastanza terrorizzata all’idea di avere una figlia, le ristrettezze economiche (fa’ conto che per stare di più con Amelia ho rinunciato a 6 mesi di stipendio), la coppia che cambia, ecc. Poi tutto è andato a posto per suo conto ed ora sono molto felice degli ultimi 18 mesi della mia vita 🙂

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