Mia suocera e il cibo

Già all’inizio di questa storia vi ho raccontato della mitica suocera di Panzallaria: donna emiliana fino al midollo con la fissa per il cibo e i capelli cotonati alla moda dei fulgidi ’60.

Colei che – le cascasse un’unghia – se riesce a pronunciare i dittonghi “sci” e “sce” e per cui i “capeli” sono quelli che si pettina al mattino e che non sa cucinare il peeeeSe senza l’usmarino (si legga: rosmarino) e la morte di una calda giornata d’estate è una bella teglia di lasagne.

Mia suocera attende impaziente l’arrivo della nipotina e già mi turba con affermazioni del tipo “da dicembre ci sarò 24 ore su 24” o “lei è la mia unica ragione di vita”. Per fortuna Tino è dalla mia parte – che non vorrei rischiare il suocericidio per le troppe ingerenze! – e ogni tanto tenta di sedarla.

Perché è tanto buona e cara. Ma ha un grosso problema con il cibo. Non riesce a contenersi. Mangerebbe camion di roba e – soprattutto – te li farebbe mangiare a te. Perché così, da vera mamma bolognese, ti dimostra tutto il suo amore.

A mia suocera ultimamente sono successe due cose che l’hanno davvero lanciata in una profonda depressione matriarcale:

  1. Tino ed io ci siamo messi a dieta
  2. Mio suocero è stato operato ad un ginocchio e il medico – per via della protesi – gli ha detto che deve dimagrire.

A riguarda del punto 1, visto che ormai di tempo ne è passato, mia suocera si è messa l’anima in pace, anche se prova sempre ad ammaliarci con cabaret di tagliatelle appena fatte e barattoli di ragù ancora caldo. Per la verità ogni tanto cediamo.

Anche perché a cucinare le robe tradizionali, mia suocera è proprio un gran manico e non è che siamo proprio nati per soffrire…almeno non Tino ed io ;-9.

A riguardo della seconda tragedia, la Suocera non se ne fa proprio una ragione.
Non riesce a crederci che quel mangione del marito voglia rimanere a stecchetto. E il fatto che anche lei sia in forte sovrappeso, non la ferma dal tentar di convincerlo a mangiare, che “se no mi diventa ‘noressico!” come se una settimana di riso in bianco potesse essere il sintomo di una grave malattia.

Lui – per fortuna – che conosce il tipo ed è molto motivato a dimagrire, non si lascia irretire dal canto della lasagna e tira dritto per la sua strada.

Lei comincia ad odiarlo. Credo che questo sia uno dei seri motivi per cui potrebbe chiedere il divorzio. Credo che questo stia inclinando il suo amor proprio nella politica internazionale del tortellino. Credo che ci sia bisogno di uno psicoterapeuta, per evitarle di cadere in un profondo stato di depressione. Credo e temo che – non appena potrà – ingozzerà mia figlia di tutto quello che non ha mangiato il nonno.

Inizialmente lo ha assecondato, pensando si trattasse di un problema postanestesia, che non appena ripresosi, avrebbe ricominciato a gradire i suoi manicaretti.

Per il rientro dall’ospedale gli aveva infatti preparato tagliatelle e tortelloni (una quantità industriale) e lui ha voluto andare subito a letto a dormire. Certo erano solo le 11.30 del mattino, ma dopo la degenza ospedaliera e con 40 gradi, mi pare giusto che un uomo di cotanta fibra mangi in maniera sana ed appropriata…

Ci è rimasta molto male. Ci ha telefonato disperata, chiedendoci se volevamo andare là a pranzo e quando siamo arrivati, ha tentato di farci scofanare tutto quello che il marito ingrato non aveva mangiato.
Quando ha visto che anche noi siamo stati parchi, allora ci ha guardato – con aria di sfida – e ha mangiato TUTTO lei…due terrine di tagliatelle e tortelloni.

Qualche giorno dopo si è messa in testa questa fissa della ‘noressia. Successivamente ha deciso che se gli altri non mangiavano, allora avrebbe mangiato da sola.

Tutto questo in attesa che cambi il vento. Che qualcuno le dia di nuovo soddisfazioni. Tutto questo – temo – in attesa dell’arrivo della nipote.

L’ultima volta che l’ho vista, stava cucinando frittelle di riso. Credevo le volesse vendere a qualche mercatino parrocchiale e invece ho scoperto che erano la sua merenda.

Le mangiava e poi ci guardava con occhio bovino e tristo, come se la stessimo – lentamente – uccidendo di dispiaceri.

Figlio ingrato Tino…marito fedigrafo e inopportuno…nuora da sparare…

Come il fischio del vento, ogni tanto si sente il canto della sirena, un canto lungo e disperato che intona
lasagne, tagliatelle al ragu, tortellini al brodo, cresentine al prosiutto di parma, cotolette alla milanese, spezzatino al sugo, polpettine di carne, pollo al limone, mascarpone con il brandy, torta di riso, limoncello allo zucchero, pese alla griglia, carne alla brace, braciola di maiale, cotechino e lenticchie….

Un canto intervallato solo dai suoi colpi di tosse e dal rumore dell’accendino che fa fumar l’ennesima sigaretta, fumata con triste nervosismo e rassegnazione alimentare.

Davanti a me vedo i seguenti possibili scenari:

  1. mio suocero cede e ricomincia a mangiare tutte quelle robe “sane e naturali” che cucina lei
  2. mia figlia diventa obesa a furia di pranzetti dalla nonna e teglie di lasagne smerciate sotto banco
  3. Tino ed io torniamo ad ingrassare

Visto che sono una mamma e compagna molto egoista, penso che convincerò mio suocero a riprendere le sue abitudini alimentari, che tanto se poi non riesce proprio proprio a camminare, possiamo sempre regalargli una carrozzina, che ormai la sua vita l’ha vissuta…;-)

La foto inserita in questo post arriva dal sito dedicato alle statue più strane del mondo http://haha.nu/funny/strange-statues-around-the-world

2 commenti
  1. ll dice:

    ma noooo c’è una quarta via! tu le fai cucinare tutto e te lo porti a casa dicendole che hai una di quelle sindromi pre-parto per cui riesci a mangiare solo a casa tua. Io vengo lì e mangio tutto e/o tu surgeli e poi fai pervenire agli amici che vivono tristi nella nebbia :oP

    Secondo me ci fai anche i soldi.

  2. MaestraZen dice:

    mi sorge un dubbio ma il termine ‘noressica è propri tipico della nonna bolognese?? per mia nonna sono ‘noressica da almeno 10 anni…e guarda che dolci che cucino…

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