Gita a Marina

Sabato, Tino ed io siamo stati al mare. Era una bellissima giornata e ne abbiamo approfittato per goderci gli ultimi lampi d’estate.
Costumino, telomare e ciabattine, siamo partiti alle volte di Marina di Ravenna.
Ecco, non proprio come l’acqua trasparente dello Jonio pugliese, ma ci si è accontentati dell’immensità del mare, delle barchette all’orizzonte e della sabbia ancora calda.

Dopo una buona piadina – non so se ve l’ho già raccontato, ma la piada è l’unica vera voglia che ho SEMPRE da quando sono incinta – ci siamo diretti alla spiaggia che era grande e vuota.

Stesi i nostri teli, abbiamo preso fuori i libercoli che ci siamo portati per prepararci ad un rilassante pomeriggio.

Tino aveva un volto tra il radioso e il pacioso, di chi si sente proprio proprio in meritata vacanza, io miravo il mare come quelli che hanno lo sguardo pieno di romanticherie.

Lui si è subito disteso a leggere, profondendosi in squasi di piacere del tipo “ahhh, come amo il mare!” ” ahh, come sono contento di rilassarmi un po’” ” ahhh, come siamo stati furbi a venire al mare oggi, non c’è proprio nessuno!” (quest’ultima affermazione partiva da Furber King)…

Io – devo dire – ho avuto invece qualche difficoltà in più.
Mi sono stesa di schiena con L’ombra del vento in mano, pronta ad un pomeriggio di immersione totale nella lettura.
La mia pancia ha cominciato a ballare, che Frollina poco gradiva il legno duro della sabbia; ho tentato di fare da perno con l’osso sacro acavvallando le gambe e mi sono incastrata in una posizione se non dubbia, quanto mai faticosa. L’osso sacro, dopo circa 30 secondi ha cominciato a dolere alla grande.
Stufa di inutili tentativi, mi sono decisa ad alzarmi, per fare una passeggiata.
Ho cominciato a caracollare su me stessa e a strisciare come un vermicione obeso per tentare di trovare il modo di alzarmi in piedi.

Potevo chiedere aiuto a Tino, ma anche noi gravide panzone abbiamo una dignità e così mi sono tentata di far tutto da sola.
Dopo aver impietosito tutte le 4 persone presenti sulla spiaggia, ormai a bocconi, mi sono dovuta convincere che dovevo rivolgermi al mio Prode e farmi assistere nelle grandi manovre.

In fondo in questo casino c’entra anche lui no???

Finalmente carrucolata in piedi, mi sono messa a camminare lungo la riva come una sirenetta delle pubblicità del doposole.

Ma più che una sirena, sembravo una balena spiaggiata…
A quel punto ho capito che non c’è nulla da fare: per quanto ci provi, la mia pancia vince, mia figlia ha la meglio…

Destino di tutte le madri o riuscirà prima o poi Panzallaria a imporre la sua potestà materna????

…però siamo stati proprio bene…

Consigli di visione: ieri ho visto proprio un bel film: V come vendetta. Tratto da un fumetto del 1983, contiene molti temi di pesante e triste attualità, come il neocolonialismo americano, il rischio dittatoriale della paura e i complotti politici per ottenere sempre più potere grazie all’insicurezza del popolo.

Ho pianto tanto – ma questo non fa testo, l’ormone dell’incintudine ha ormai preso il sopravvento – ma mi ha anche fatto pensare un bel po’ alle responsabilità civili di ognuno di noi…
Insomma: proprio un film da vedere!

3 commenti
  1. mammagiovanna dice:

    Frollina è proprio una buongustaia!!
    Bentrovata Panzallaria…ti lasio un sorriso
    Mammagiòvanna

  2. Cap. Carlock dice:

    Forse lo sai già (un intenditore come Tino potrebbe avertene parlato), ma lo stesso vorrei segnalare, anche per gli altri lettori, che il libro “V for Vendetta” è assai più spesso del film: addirittura, l’autore Alan Moore (del quale non occorrono presentazioni) si è rifiutato di apporre il suo credit sulla traduzione cinematografica. Certo, forse ha esagerato, ma a parte che si tratta comunque di un personaggio, a intimorirlo penso sia stata la presenza dell’aura dei fratelli Wachowski..

  3. La Meringa dice:

    Ah, ah, che risate! Io pure sono stata incintissima al mare! Ma avevo una sdraio. E la pancia non mi impedì di cascarci dentro. Senza farmi nemmeno un graffio, però! E’ proprio il caso di dire che finì “panzallaria”!
    E’ un piacere leggerti!
    Meringa

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