La squatter se ne è andata, lei non torna più…

Ebbene si, la vita di Panzallaria, Tino e quella della Squatter si è divisa.
Ognuno ha preso la sua strada.
Sabato la Squ si è trasferita nella sua nuova casa/garconierre in centro. E questa volta paga pure l’affitto!!!

Inutile dire che ho una montagna di piatti nel secchiaio da lavare e che ci manca molto, malgrado siamo contenti anche di questa dimensione familiare ritrovata, da coppietta in attesa della figlia.

La squatter ha traslocato tutta da sola, spostando scatoloni – ha tentato di dormirci dentro una delle prime sere che era qui ma noi glielo abbiamo impedito, promettendole che invece delle coperte le avremmo dato giornali vecchi, così si sentiva comunque più a suo agio! – e tutta la serie di scarpe della vita passata.

Ha comprato piantine per arredare la sua nuova casa (trattasi di squatter ecologica!) e ha preso la sua strada. Come una figlia che va a vivere da sola.

Ci siamo abbracciate, sbaciucchiate e promesse di vederci presto, ma entrambe sappiamo che non sarà più la stessa cosa.

Perché stirare le camice di tino senza squatter non ha più quel gusto da noviziato casalingo che aveva insieme a lei, mentre si parlava di uomini, libri e serate.

Perché quando tornava la sera con l’aperitivo della coop e io mi staccavo dal lavoro, era una gran festa e ora lei – l’aperitivo – lo fa con i suoi amichetti del centro.

Perché ho di nuovo sbagliato a fare la lavatrice. Troppi gradi. Maglione di Tino che probabilmente andrà bene a Frollina quando nasce.

Mentre la squatter, dalla precedente vita, si portava dietro tutto un background di casalinga tuttofare che mi impediva errori tanto grossolani…

Insomma, inutile dire che lei manca a me, a Tino e anche ai gatti che dormivano sulle sue giacche e sulle sue lenzuola e ora hanno preso di mira le robe di Frollina.

La squatter, un paio di giorni fa è passata a salutare.
Era tanto elegante che mi sono preoccupata.

Capelli in ordine, trucco e vestivo sciantoso.
Mi sa proprio che sta di nuovo iniziando una nuova vita e non è più nemmeno una squatter d’oc.

Niente più scatoloni, giornali vecchi e peli di gatto nel letto.
Speriamo che almeno – ogni tanto – si ricordi di noi poveri mortali e che quando sarò presa nella mia reclusione di mamma, venga a raccontarmi le sue fantastorie e il corso di danza e la vita da single.

E magari lavi anche qualche piatto…
😉

3 commenti
  1. Anonymous dice:

    Beh, anche la Squatter ha diritto alla sua indipendenza 😉
    E poi, quando Frollina nascerà, sarà talmente carina che NESSUNO potrà starle lontano per più di qualche giorno. Tanto più che tu abiti a Bologna, mica in una cascina inculata nella nebbia 🙂
    Saluti
    Chiara

  2. La Meringa dice:

    Bella gioia! Un consiglio generico che nulla ha a che vedere con la squatter, ma molto con Tino e col suo guardaroba: quando sei in dubbio, le lavatrici non le devi fare a più di trenta gradi!!! E poi, in generale, una lavatrice con acqua più fredda inquina e consuma meno! E rovina meno vestiti di tino! Perché tanto, a te che ti frega, una volta partorito ti rifai tutto il guardaroba!!! 😉

  3. ABS dice:

    Bella storia. Anche a casa mia una volta abbiamo avuto una squatter sui generis, era alta un metro e venti (i capelli erano lunghi il triplo), psicologa, vagamente scroccona e permanentemente in cerca di mariti – possibilmente aitanti e ben piazzati – su Porta Portese.

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