Habemus camerettam


Week end di grandi manovre e lavori, a casa Panzallaria.

Finalmente, dopo tanto progettare, rimandare e congetturare, abbiamo trasformato la stanza lavoro/pc/ospiti nella camera di Frollina.

Sabato mattina alle 10 è arrivata la Squatter che – in cambio di un pasto caldo – è diventata un’imbianchina professionista, insieme a Tino.

L’azzurrino murale precedente si è trasformato in un più deciso bluette.

Ci siamo lasciati convincere da una tinta innovativa – l’uomo attrezzo è sempre molto a la page- che bisogna passarla solo una volta. Io non ho avuto il piacere, visto l’avanzato stato di gravidanza, ma pare che la sensazione pittorica equivalga ad incollare un muro: densa come la saliva di gatto, la squatter e Tino si sono fatti i muscoli.

Ma in un giro è stato fatto tutto.

Nel frattempo io ho pulito – a fondo – la cucina.

Da vera matrona della casa. Sono riuscita a togliere delle incrostazioni vecchie di anni dai fornelli: gioia di ogni casalinga, mio personale lustro.

Nel corso della giornata abbiamo veramente fatto di tutto. Sono arrivata a sera stravolta, ma la stanza era dipinta e una parte della casa quasi pulita.

Siamo anche riusciti ad andare con la suocera all’oviesse a prendere le ultime cose per la bambina. Desiderava pagare lei: come dirle di no?. Ci siamo adeguati. E mi sembrava proprio di essere dentro a Pretty woman, ad arraffare roba per il guardaroba. Questo ci serve, questo pure e quest’altro potrebbe essere utile…

come rinunciare alla calza natalizia con su scritto: “il mio primo natale”?.
Tanto pagava qualcun altro; solo che mia suocera non assomiglia proprio a Richard Geere…ma devo dire che è stata molto carina. Non una battuta da protagonista di questa storia e molta comprensione nei confronti dei futuri genitori.

Abbiamo solo dovuto procedere a una massiccia dose di sedativi, perché avrebbe comprato qualsiasi minchiata pronascitura, in perfetto stile consumistico.

Sabato notte avevamo male ovunque: Tino sembrava gravido pure lui che, tutte le volte che si girava, sentivo dei caini simili a quelli che accompagnano le mie alzate dal letto: la nostra alcova è di quelle basse e giuro che mi ci vorrebbero 4 carrucole per smuovere le carni, ogni volta che devo correre al bagno!.

Ieri altra giornata campale: trapano e Ikea; il non plus ultra delle gioie domenicali.

Dopo aver dormito fino a tardi, per riprenderci dalle fatiche del giorno prima, Tino si è subito messo al lavoro: mantellina da Uomo attrezzo, lancio dei componenti (pennello per i ritocchi, trapano e svitatore elettrico) e ha provveduto a dare le ultime note di colore alla stanza e a spostare cavi che devono passare per altre vie.

Verso le 13, l’Uomo attrezzo con sguardo serio mi ha detto “ora sei pronta ad andare all’Ikea? compriamo il mobiletto per il bagno e anche il fasciatoio…così entro stasera montiamo e spostiamo tutto!”

a me mi è presa l’orticaria a pensare all’ikea della domenica, ma quando poi ho visualizzato gli hot dog dell’angolo restaurant, come Homer Simpson mi sono resa conto che se non potevo scampare al mio destino ne avrei comunque avuto sicuro guadagno.

“Però mi devi stare vicina e scattare come una biscia in mezzo alle avversità!” mi ha apostrofato Tino e lì ho capito che si era nuovamente trasformato: questa volta in Furber King!

All’ikea è stato un vero incubo: la mia panza non riusciva ad incastrarsi tra tutta quella gente; un papà con un bambino su un carrello stava per arrotarmi i piedi, in piena trans agonistica da acquisto di mobilio: gli ikeani sono DAVVERO una razza strana

Ma per fortuna il pragmatismo di Tino/Furber King e 2 ottimi hot dog mi hanno aiutata ad alleviare il dolore.

Nel pomeriggio si è ripreso a trapanare, smontare, montare, pulire, smadonnare sulle viti ikea e giraprillare come due api operose.

Verso le cinque sono passati anche Aidi e Yappe che hanno fatto l’errore di rendersi disponibili: lei è stata trasformata in donna di fatica – sguattera della casa – e lui è diventato Mastrogeppetto, aiutando Tino a montare il fasciatoio in legno d’abete, scolpito direttamente nelle tundre svedesi da una manica di piccoli Troll…

Mio personale orgoglio del pomeriggio è stato riuscire a pulire i vetri della frollystanza (non ditelo a nessuno ma sono pure salita sulla scala!) e usare il cacciavite a stella, emulando Aidi, per la prima volta in vita mia…

La giornata è finita a pizza e birra.

Tino ed io abbiamo contabilizzato:

  • male al nervo sciatico – io
  • crampo al polpaccio e tendinite al polso – lui
  • fatica e gioia – entrambi

Dunque siamo abbastanza pronti: Frollina – se vuole – può arrivare nel mondo quando le va. Sono ancora tante le cose che non sappiamo, ma di certo ora abbiamo al nostro attivo una valigia da ospedale fatta e una stanza quasi pronta…

che mancano solo le stelline; disposte nella constellazione della data di nascita di Dante Alighieri, nume tutelare di Tino e dunque della sua creatura…

GRAZIE MILLE alla Squatter-imbianchina, a Aidi – Sguatter e a Yappe- Mastrogeppetto: siete dei cari e veri amici e non dimenticheremo tutto l’aiuto che ci state dando.

Grazie all’ikea per gli hot dog: speranza e conforto domenicale di ogni gravida che si rispetti.

8 commenti
  1. cuochetta dice:

    Ciao! Mi hai fatta sorridere e ritornare a quello che ho vissuto un anno fa… la mia Chiara è nata il 16 dicembre dell’anno scorso… e da allora la vita ha altri sapori! Ora è qui che con me che canticchia nel suo box… uno spettacolo! Ti auguro di sorridere ogni volta che vedrai e contemplerai la tua Frollina…
    Annamaria alias Cuochetta

  2. lemoni dice:

    Ciao Francesca,
    scusami per non essere passata prima, ma questa settimana trascorsa è stata un vero impazzimento…avevo quasi deciso di non scrivere più il mio blog-diario!
    Ma poi ho pensato che non posso chiuderlo perchè ci sono troppe belle cose che ho imparato attraverso te e altri scrittori (che non sanno di essere potenziali tali) come te…e poi non posso perdermi il post sulla nascita di Frollina!E ormai anche io conto i giorni sai?
    Ti lascio la mia mail personale perchè qui il tempo stringe ed io ho bisogno di sapere a quale indirizzo inviare i miei auguri…
    graziellapepe@libero.it
    Ti voglio un gran bene Franci e stai tranquilla:i bambini fanno tutto da soli!
    Tua Gra

  3. Anonymous dice:

    Che bravi! Io la stanza di Amelia ho finito di farla che lei aveva 10 mesi… e in realtà proprio finita finita non è, perché c’è la libreria che, vuota di libri, si sta riempiendo di cose inutili e ogni tanto il caos si insinua incontrollabile sulla cassapanca. E non abbiamo nemmeno tinteggiato o pulito i vetri (tanto i nasi delle gatte li sporcano subito).
    Insomma, confesso che siamo dei genitori completamente disorganizzati, ma per fortuna abbiamo una figlia clemente!
    Un bacione
    Chiara

  4. Lillibeth dice:

    Ciao, spassosissimo il tuo racconto!
    Pulcetta, invece, è ancora messa male come nido: non c’è nulla per lei, se non la culla. Ma i pochi vestitini sono ancora da lavare e non abbiamo passeggini and Co. Ho pensato di rimandare tutto alla prossima settimana, quando, in teoria, sarò a casa. Chissà che vada tutto bene!
    Grazie per il consiglio: anch’io dedico a Pulcetta un’ora della mia giornata, ma a volte mentre e leggo le favole, mi addormento! Mi auguro valga anche il pensiero!
    Un abbraccio, Lillibeth

  5. La Meringa dice:

    Ho molta ammirazione per il tuo Tino. …certo mi perplime un po’ la vernice da una botta e via….
    Comunque tu statti cheta, che se no ti nasce ampress ampress…
    La meringa

  6. lucilla dice:

    Panzalla’, ti sei dimenticata di comprare l’album da compilare “il mio primo anno di vita”…
    Frolli ribellati mannaggia…

  7. Panzallaria dice:

    la vernice da una botta e via la testeremo quando frollina ci scriverà su a mani nude e per quanto riguarda l’album è proprio lì, di fianco alla libreria – vuota come quella di chiara – vicino a quello del mio matrimonio…

    il fatto che non mi sia mai sposata è naturalmente un dettaglio
    😉

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