Pensieri sparsi

Adele è appena ripartita per Milano: è stata qui per un paio di giorni, a conoscere Frollina e a darmi una mano. E’ stato molto bello.

Siamo di nuovo soli. Tino ora è al lavoro e la piccola dorme. Stamattina siamo stati alla visita all’ospedale dove è nata; per la prima volta me la sono caricata in auto e siamo state in giro. Tino ci ha raggiunto là, con noi c’era la zia Adele che ci ha dato una grossa mano.

Perché c’avevo un po’ l’ansia. Di romperla, di fare qualcosa di sbagliato. Di non essere in grado di gestire la situazione.

E invece è andato tutto bene. Ho gestito la situazione.
Da quando sono mamma – che le responsabilità sono diverse e soprattutto riguardano un essere indifeso che assomiglia vagamente a Little Tony – mi è venuta fuori una capacità gestionale che non mi riconoscevo prima.

E’ pazzesco, ma fin da subito diventi più operativo, anche quando – come me – hai l’animo svagato del cazzarone.

Non che andare dal medico fosse un’impresa, ma vi assicuro che la Panzallaria ante frolly, con le sue mille insicurezze si sarebbe fatta venire mille ansie, mentre questo postparto mi sta dando anche l’occasione di vedere le cose in modo più sereno e di prendermi le responsabilità senza che ciò mi angosci vieppiù.

Avrei solo molta voglia di uscire.
Il tempo, inclemente, da quando lei è nata è diventato molto freddo e ho un po’ timore a portarla fuori. Così a volte mi prende l’ansia del recluso…ma spero che presto avremo l’occasione di infilarla nel suo marsupietto e portarla in giro, che l’unico posto – a parte gli ospedali – che ha visto è stato il Bar Billy e ci vorrei proprio tornare…

La notte frollina dorme di 4 ore in 4 ore – e va molto bene – però ultimamente le fasi di veglia sono maggiori e si guarda molto più in giro.

A volte rimane nella sua carrozzina a guardarsi intorno. Non credo veda nulla di definito, ma mi piace pensare che studia il mondo e la sua casa.

Io la osservo. Studio lei che è frutto della mia carne e di quella volta che Tino ed io abbiamo detto “magari oggi abbiamo fatto un figlio”…

La guardo con fascinazione scientifica e magica insieme.

Penso che i suoi capelli sono il grano e i girasoli di quella prima vacanza in Toscana. Quando nel tramonto, mentre scendevamo al mare, ci siamo fermati a guardare una distesa di fiori che si addormentavano.

Penso che le sue guance profumate sono il mare della Puglia, quest’estate. Mentre a panzallaria mi guardavo il cielo e Tino girava tutt’attorno con la maschera, a caccia di pescietti.

Gli occhi sono quando siamo usciti per la prima volta e abbiamo bevuto vino e poi siamo finiti davanti alla casa di Carducci e ci siamo baciati.
Io ho affondato il naso in una giacca gialla.
Gialla, gialla, gialla.

Le manine sono la manifestazione per la pace a Roma: Tino ed io che camminiano mano nella mano e io ho le bolle ai piedi perché mi sono messa gli anfibi.

La schiena tesa siamo noi il giorno in cui sono venuta a vivere qua, che avevo il cuore che pompava sangue un bel po’ e non solo per aver scaricato libri e ricordi.

I piedini prensili sono tutte le volte che ci siamo salutati alla stazione, perché io dovevo tornare a Milano o a Torino e ogni volta mi piangeva un pezzo di anima e mi sentivo derubata.

La guardo e ci vedo la mia storia, la nostra storia.
Vedo anche un essere umano nuovo, diverso, che è somma di questi ricordi ma che è anche qualcosa di diverso da me, da loro, da noi.

Devo assestarmi in questa nuova vita. Capire quali sono i miei e i suoi spazi. Costruire un mondo nuovo.
Non tutti i giorni è facile. E nemmeno sempre bello.
Ma è quello che voglio. La guardo e so che è quello che voglio

Frollina comunista
Frollina è già una piccola comunista…orgoglio di mamma e papà…

😉

piesse per Anna: ho provato a rispondere a entrambe le tue mail ma mi dice che la tua posta è piena…mi spiace! sei stata molto carina comunque a scrivermi…ci riprovo appena possibile

7 commenti
  1. Labelladdormentata dice:

    Che commozione leggere questi tuoi pensieri, che sono stati i miei davanti a quei piccoli esserini che erano i miei figli appena nati. E ogni volta tornava lo stesso stupore, la stessa meraviglia. E ora che sono passati tanti anni, mi volto indietro e trovo incredibile di avere percorso tanta strada, di avere trovato la forza e la capacità di affrontare i vari ostacoli, grandi e piccoli, che quotidianamente si sono presentati.
    I figli fanno davvero scoprire risorse insospettate!

  2. Anonymous dice:

    Mi hai fatto venire brividi di piacere nel leggere la storia di Frollina..se tu fossi una scrittrice,di sicuro comprerei tutti i tuoi libri.

    Riguardo l’uscire di casa, ti capisco bene. Io per motivi metereologici inversi nel senso che qui faceva troppo caldo, mi sono tappata in casa per un mese e dopo un po’ ho cominciato a sentirmi fuori dal mondo. E poi c’era l’ansia di preparare tutto, da poppate a cambio vestitini,pannolini, ciuccio..insomma non me la sentivo proprio di avventurarmi fuori.
    Adesso invece siamo sempre in giro, e’ proprio bello metterla nel marsupio, andare a farsi una passeggiata o girovagare per negozi.
    Riguardo il sonno REM, io crollo in 5 minuti e praticamente vado in coma profondo poi quando Isabella si sveglia per la poppata mi sembra di essere trascinata via a forza dal sogno..mi ci vuole un po’di tempo per connettere.

    Frollina e’ sempre piu’ bella..
    HASTA LA POPPATA SIEMPRE FROLLY!
    Slim

  3. Anonymous dice:

    seguo la tua storia ormai da qualche mese, anche se ultimamente sono passata poco di qui… insomma, la “saga di frollina” mi stava proprio a cuore!! e noto con piacere che tutto è andato bene!! il post che hai scritto mi ha commossa, e spero che anche io un giorno potrò fare queste riflessioni davanti la “mia creatura”!! auguri, dunque, sinceramente.

  4. Il Sig. Carlo dice:

    Quello che scrivi è bellissimo, mi hai fatto venire il magone.
    Conosco Panzallaria e conosco Tino, e so che tutto quanto detto è veramente stato vissuto così come lo si legge, con lo stesso spirito, la stessa disposizione, lo stesso amore.
    Tutte cose che si respirano pienamente nella loro casa.
    Mi piacerebbe tanto, godere della medesima situazione.

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