Seratina

Mia mamma è arrivata alle ore 19. E’ venuta con un’amica che si è fermata mezz’ora a conoscere la frollina.
L’amica è andata in brodo di giuggiole, solleticando il mio amor proprio con complimenti alla bambina che tra un po’ lei diventa una stimolina, io mi gonfio come un tacchino a natale.

Appena l’amica di mamma è andata io ho potuto farmi una lunga doccia con lavaggio di capelli e mi sono unta con l’olio all’olivello selvatico che mi ha regalato la dani.

Che bello prendersi cura di se’ e non dover fare tutto in 4 nanosecondi!

Poi è tornato anche Tino che ha subito intessuto un’interessante quanto lunga e precisa discussione con mia mamma (che a momenti non sa nemmeno consultare la mail!) su Microsoft e Open source.

Anche Tino si è fatto bello mentre io ho allattato e alle 9.30 siamo usciti.
Non senza che cuore di mamma si sentisse assurdamente in colpa. Ma è durato 5 secondi. Il tempo di scendere le scale e uscire dal portone.
La bimba era in braccio alla nonna che prendeva la coccole e studiava il suo mobile preferito come se fosse un quadro di Monet e noi abbiamo potuto inforcare la vespa e volare in centro.

Destinazione: via del Pratello, osteria dove ci siamo intortati la prima volta che siamo usciti insieme.

Osteria chiusa.
“Andiamo là che si mangiano dei crostini così buoni!” è stata la mia controproposta.
Là era imbottato di gente.

Non ci siamo persi d’animo. Anche se non si può cazzeggiare troppo a pensare doveandiamocosafacciamo come con la compagnia dei sedicianni, quando il tempo è contato e devi mangiarelimonarerilassarti in 3 ore!

Alla fine ci siamo infilati in una pizzeria dove non eravamo mai stati.
Io ero emozionata come quel lontano aprile del 2001. Quando siamo usciti la prima volta e mi sembrava di essere con l’uomo più bello del mondo e più interessante e supponevo sarebbe stata una bella serata.

Ero emozionata perché per la prima volta uscivo con il mio fidanzato, da soli, in veste di mamma e lui di papà.
Con la creatura a casa.

E’ stato molto divertente fare la sociology in pizzeria. Che ci diverte sempre molto.
Dopo aver un po’ parlato tra noi, del lavoro, delle vacanze, di alcune sensazioni nuove (pannolini, cacca, nanna e tetta erano assolutamente vietati!) abbiamo sbirciato i tavoli a fianco al nostro.

Lo facciamo sempre. Siamo due pettegoli da competizione! A me diverte immaginarmi la vita degli altri e quale posto migliore della pizzeria?

Accanto a noi c’era un gruppo di commilitoni alla canna del gas: hanno passato tutto il tempo attaccati al cellulare di uno di questi che aveva filmato altri commilitoni che facevano cose evidentemente molto divertenti…si sentiva anche l’audio.
A me sembrava di stare a tavola con uno di quei nonni che la domenica vanno a spasso con la moglie e la radiolina.
Una cosa terribile!
Che brutto che è non percepire quanto può essere fastidioso per gli altri il fatto che tu ti attacchi ad un videoaudio in un luogo pubblico, deputato alle chiacchiere e alla tranquillità.

Poco distante una coppia.
Lui ingessato in un abito che gli stava tre volte.
Evidentemente in atteggiamento da prima uscita.

Ad un certo punto lo chiama la cameriera. Gli stanno portando via l’auto con il carrattrezzi.
Ha parcheggiato in seconda fila in una strada trafficata e stretta del centro.

Si alza da sborone, dicendo che “fa lo stesso, tanto ho già preso una multa da 200 euro anche la settimana scorsa!” e che “adesso esco e vedrai che non me la portano via l’auto!”.

Quest’ultima frase forse era meglio non la dicesse.
L’auto sparisce inghiottita dai vigili urbani.
Lui torna con la coda tra le gambe. Ma non perde il suo sorriso e continua a far finta di ascoltare i racconti della sua compagna.
Secondo Tino e me la situazione della tipa si è resa veramente difficile.

Se a sto punto non gliela dà – con la multa e la seccatura del carrattrezzi e tutto – si sentirà in colpa a vita.
Se gliela dà sembra il premio di consolazione.

Abbiamo riso mezz’ora!!!!

Usciti dalla pizzeria, con la restante ora e mezzo per noi, ce ne siamo andati in giro a naso in sù. A guardare il medioevo sparso per la nostra città, a osservare i giardini pensili sulle terrazze delle torri mozzate e il rosso mattone colorato dai lampioni.

Piazza Maggiore era semivuota.
Abbiamo camminato e ci siamo rilassati. Anche se eravamo stanchi stanchi.
Come neogenitori.
La mia schiena mi faceva un po’ male; il marsupio alla lunga fa soffrire il nervo sciatico, già messo alla prova dalla gravidanza.

Tino aveva l’occhio luccichino dalle molte ore di lavoro. Ma è stato tanto bello.
Perché speciale, molto più di quando avevamo la libertà per farlo in ogni momento, di uscire così, per i cavoletti nostri.
Mi sono accorta che era tanto che non si girava in quel modo in centro. Da quando la mia pancia non era diventata enorme e facevo più fatica…

Insomma. Una bella seratina che ci ha rigenerato.
Non ho sentito la mancanza di frollina, perché lei stava bene e dopo due ore non puoi sentire mancanza.
Sono stata contenta. Perché ci voleva e perché, tornati a casa, lei ha mangiato il lattuccio e poi si è addormentata come un angelo per 5 ore e mezza…

da rifare.

8 commenti
  1. Anonymous dice:

    Brava Panzallaria, perché l’aria, appunto, ogni tanto ci vuole.
    Tra l’altro ho notato che da quando c’è Zoe, tornare a casa dopo un bella serata ha un altro sapore. C’è sempre un'”idea” bella che mi aspetta.
    Baci torinesi

  2. Buonapasqua dice:

    Bravi!
    Leggendo il tuo racconto, mi è sembrato di rivivere un po’ le sensazioni di quando anche io e la mia dolce metà ci siamo regalati la prima serata tutta per noi dopo la nascita di Fede. Era la sera del mio compleanno. In quel periodo il mio cucciolo tittava un sacco e spesso – un intervallo di 3 ore di fila me lo sognavo! – quindi per non perdere tempo quella sera anch’io l’ho allattato proprio prima di uscire, poi siamo andati in un ristorantino vicinissimo a casa dove abbiamo passato una romantica serata…
    Avete fatto proprio bene a ritagliarvi una serata per voi e condivido pienamente la tua conclusione: da rifare!
    E ne aggiungo un’altra: evviva i nonni!!!
    P.S. Mi sa che ci sto prendendo gusto a farmi risucchiare dal virtuale!!!

  3. Anonymous dice:

    panzallaria, attendo con ansia una nuova puntata di condominio bandera.
    anche un tuo parere su veronica e silvio sarebbe illuminante…

  4. Anonymous dice:

    “Aiutata” dal passaggio all’artificiale (ma se l’avessi allattata al seno mi sarei tirata il latte), dal secondo mese di Amelia ho preso l’abitudine di lasciarla il venerdì sera e notte a mia mamma, così io e Luca potevamo andare a tai-chi e danza. Ora i nostri orari sono cambiati (io ho danza il martedì, lui tai-chi il venerdì), ma la sera dalla nonna è rimasta un’abitudine: non sia mai che qui lasciamo perdere un’occasione di starcene per conto nostro! 😉
    Un bacione
    Chiara

  5. Un altro me dice:

    A volte mi manca così tanto; la sua gioia, la sua innocenza, la sua incredibile sensibilità; bastava un niente per farla sognare, per farla ridere o per farla piangere, e lo faceva in silenzio, sempre, senza singhiozzi, con lacrime profonde che scorrevano con una sincerità e una naturalezza assolute.

  6. angela dice:

    ciao cara,
    fai molto bene ad uscire con tino…lui tra l’altro mi fa una gran simpatia e se posso dare un consiglio,io che sono single,credo che tu non debba mai dimenticare che la coppia ha esigenze che vanno ascoltate…e siete bravissimi ad ascoltare il vostro bisogno di stare insieme…tra l’altro,come dicono sopra,uscire sapendo che a casa c’è frollina non è divino?
    io adoro uscire e sapere che a casa,al mio rientro,c’è il profumo di giorgia che mi accoglie quando mi chino sul suo letto:un sogno..

    un altro me:quanta malinconia..
    angela e georgette

  7. Panzallaria dice:

    caro Altro me, mi spiace che tu ti senta così…spero di non averti indotto io alla malinconia ma ti ringrazio per averla voluta condividere proprio con me…

    ti mando un abbraccio…

  8. lucilla dice:

    bello bello bello leggere questo post e scoprire di aver camminato negli stessi posti e aver pensato proprio quello che pensavi tu qualche tempo fa.
    quasi commovente….

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