Numerologia magica

Io e i numeri non siamo propriamente amici: le equivalenze sono per me un mistero e se vedo tanti zero non so proprio dire se stiamo parlando di miliardi o milioni. Non riesco proprio a quantificare la differenza, a percepirne il peso.

Una volta sono entrata in banca per prelevare i soldi delle vacanze e sul foglietto che dovevo consegnare al commesso per il ritiro, ho messo talmente tanti zero che sembrava che stessi chiedendo 100 milioni.
Lui, con grande ironia, mi ha chiesto se li volevo tutti in carte da 10…

Mi sono vergognata come una ladra.
Ma ho anche riso mezz’ora.

Una volta che una mia amica di Palermo mi ha chiesto quanti abitanti fa Bologna, le ho risposto, con molta convinzione “ma, qualche anno fa mi sembra fossero 25 milioni…”

Lei è sbiancata. Perché non si era accorta che la mia città fosse così somigliante a Tokio…non ha fatto in tempo a mandarmi a quel paese che io ho proseguito con un “però con gli studenti universitari eh?”.

Oggi è venuta a fare la baby sitter mia mamma, così intanto io lavoro (e scrivo il blog).
Molto gentilmente ha portato tutto il necessario per farci il ragù. A parte il macinato. Che senza non si può mica preparare un buon ragù.

Ho fatto una corsa al supermercato per comprare il macinato.
Mi aveva dato tutte le indicazioni, perché io non ci capisco molto.

Alla coop mi sono fiondata al banco delle carni; reparto “macinati di bovino”.
C’erano tante belle confezioni a prezzi diversi.
Mia mamma mi aveva detto che aveva bisogno di 2/3 etti di roba.
Sulla confezione leggo “0,0020 Kg”…
Mi viene un po’ di agitazione perché non capisco bene se quella cifra lì siano 2 etti…a occhio mi sembra tanta roba, ma se faccio l’equivalenza, come mi hanno insegnato alle elementari, mi risulta che sia molto meno.

Non so cosa fare. Telefono a mia mamma. Che mi dice che anche lei fa un po’ confusione con i numeri, che le sembra strano che facciano confezioni troppo piccole e di prenderne due per sicurezza…

Torno a casa.
Mia mamma sta coccolando la frollina che si è svegliata.
Finisce di fare la nonna e va a controllare la spesa.
Mi chiama squassata dalle risate.
Ho preso tanto macinato che potremmo ricostruirlo tutto intero il bovino…
e l’indicazione di 0,0020 è quella della tara…

Io la guardo convinta e le dico “eh, la tara non è la somma di tutto?”
Mia mamma fa un cenno con la testa e mi guarda come solo una mamma può guardare una figlia ignorante e snaturata…

“ma come farai a preparare le pappe a tua figlia se non sai nemmeno cos’è la tara???”
Io alzo le spalle, sorrido e penso che ognuno ha i suoi talenti e che se ho fatto il liceo classico e poi lettere, ci sarà un perché, no?!!!!????

7 commenti
  1. Anonymous dice:

    E’ così piacevole leggerti e leggere i tuoi pensieri che sembri proprio nata per questo…… appunto….. scrivere……. quindi al diavolo i numeri.Facendo seguito ad una giornata lavorativamente ed emotivamente parlando, difficile, sono qui a chiedermi…… ma perchè le donne riescono ad essere così “cattive” e competitive tra di loro? che senso ha farci la guerra????? cosa ne pensate?

  2. Labelladdormentata dice:

    Ma davvero serve sapere cos’è la tara per fare le pappe ai bimbi? Io mi sono sempre regolata ad occhio e mi pare che siano cresciuti più che bene, viste le dimensioni che hanno raggiunto! 😉

  3. Anonymous dice:

    Io la tara non l’ho mai usata per la pappa di Amelia, ma di lordo, netto e tara me ne intendo un po’… non per niente ho sempre usato la bilancia da macellaio di mio nonno per pesare Amelia e le gatte!
    Cmq consolati: questo weekend mio suocero mi faceva tutto un discorso di numeri e statistiche e io lo guardavo come le mucche guardano il treno. A un certo punto mi fa: capito? E io: no, mica ho fatto il classico per niente 😉
    Bacione
    Chiara

  4. Panzallaria dice:

    cara Anonimo,
    se noi donne non fossimo tanto pirlone da farci la guerra tra di noi, il mondo sarebbe migliore e meno sciovinista…e invece – in generale – siamo più attente a primeggiare l’una sull’altra che a far gruppo (come invece fanno gli uomini!) perché ci sembra che solo così il mondo e il genere maschile si possa accorgere di noi…

    lavorare con tante donne è orribile, lo so bene che al museo c’era un matriarcato schifoso, con la capa a far da padrona e le ocarine dietro…

    io che per natura sono ribelle e volevo pensare con la mia testa mi sono vista fare del gran mobbing a causa di questo.

    con scene veramente ridicole!!!
    a volte penso che se le avessi prese meno sul serio e più per il culo mi sarei – almeno – divertità di più e ingastrita di meno…

    ti sono vicina
    speriamo che noi “nuove generazioni” sapremo mantenere l’intelligenza ad altezza neuroni e non a livello del push up!

    Panzallaria

  5. Anonymous dice:

    “siamo più attente a primeggiare l’una sull’altra che a far gruppo (come invece fanno gli uomini!)”

    Be’, io non direi proprio che gli uomini tendono a fare questo, o forse funziona così solo in contesti amicali, dato che quanto descrivi è esattamente ciò che accade nel posto dove lavoro io (con parità di presenza dei due sessi).
    In fondo, del resto, non è questo uno dei mali di questo schifo di contesto sociale? Se ci coalizzassimo insieme, invece di continuare a darci contro (spinti anche, a fronteggiarci da nemici, dagli stessi padroni), non potremmo fare qualcosa per migliorare il nostro precariato, la scarsità delle nostre paghe, le angherie che siamo costretti a subire?

    Lorenzo Guerra

  6. Anonymous dice:

    Purtroppo, ci si coalizza solo per interesse del momento,… e quando il vento cambia cambiano anche le coalizioni. Ho pensato di cambiare lavoro, ma riflettendoci, troverei i medesimi problemi anche in altri luoghi quindi non avrebbe alcun senso farlo.
    Come donna, anche a me gli uomini sembrano più solidali fra di loro rispetto a noi……. ma come dice Lorenzo forse è solo un luogo comune.

I commenti sono chiusi.