Panzallaria e le tecnologie

Mi occupo di progettazione di siti web – ma più dal punto di vista dei contenuti -, i css e html li conosco abbastanza bene e al computer me la cavo. Ma.

Si fermano qui tutte le mie competenze tecnologiche. E anche con la manualità sembra che non abbia nemmeno l’uso dei pollici opponibili!

Fatto sta che certi argomenti sono per me un tabu, che di fronte a spiegazioni di complessita superiore a “l’acqua esce perché apri il lavandino” o “il telefono funziona perché si attacca ad una presa” io rimango completamente inebetita e attonita, il cervello entra in tilt e si crea un corto circuito culturale tra la me laureata e la me “baratro di ignoranza”.

Lo sguardo mi diventa bovino e i neuroni cercano scampo dall’annegamento nelle nebbie dell’incoscienza.

Capitano quindi robe assurde, fantozziane. Divento l’emblema della femmina ocarina, completamente avulsa dal mondo della realtà delle cose.

A cui viene voglia di dire: torna in casa a cucinare e lavare i piatti, che è meglio….certe cose lasciale fare a noi uomini!.

Entro nel pallone di fronte a robe che potrebbero essere anche abbastanza semplici. Una sorta di blocco psicologico.
Di inettitudine mentale.

E così, qualche mese dopo che avevo preso la patente (ancora esterefatta che me l’avessero data!), mi hanno fermata ad un posto di blocco. Secondo me più per le tette (come accade spesso alle diciotenni) che per motivi legati all’auto.
Ero impanicatissima.
Mi hanno chiesto il libretto di circolazione.
E io – in questo black out neuronale da “robe che non capisco” – sono riuscita a dare al simpatico vigile il libretto di manutenzione della macchina!!! Insomma, ho tirato fuori le istruzioni della fiat e gliele ho presentate.
Candida come neve. E intelligente come acqua.
Non potete capire le risate dei due tizi! Si sganasciavano.
Mi hanno guardata come si guarda un gatto che si spaventa per la sua immagine riflessa nello specchio.

Per non parlare di tutte quelle diavolerie tipo Hag (per me esiste solo il decaffeinato con quel nome…), cavi del telefono, cpu, ram e robe del genere…

Un universo parallelo che non mi interessa esplorare.
Ma a volte il destino si accanisce.

Tipo adesso.
In questo momento sta vagolando per casa nostra il tecnico di Libero. Perché abbiamo deciso di passare da Fastweb a Libero (spendiamo meno e non ci possiamo più permettere tutti questi byte!) e perché sono io la padroncina di casa, mentre Tino è al lavoro.

Mi parla di problemi – che i cavi sono incastrati con quelli della luce -, mi racconta di sondini che entrano in pareti ma ci sono cavi di antenna troppo grossi, mi chiede conferma di scelte e io, io lo guardo come ad un extraterrestre che si è dimenticato di infilarsi il traduttore simultaneo…

La bocca si apre di 30°, la lingua molla si lascia andare, l’occhio si illanguidisce e la schiena si ingobba.
Lo guardo mentre parla. Osservo il viso leggermente butterato. Le mani callose. Ascolto che ha accento marchigiano come il sig. Carlo.
C’ha questo odore acre, di polvere e di lavoro manuale.
E’ giovane, più giovane di me. Anche vagamente antipatico mi sta.

Ma non sento quel che dice. Parla ad un livello per me incomprensibile. La sua lingua si muove, così come le corde vocali. Suoni rompono il silenzio fatto di “aee” “eaaaaaaaaaa” di Frollina, suoni che si direbbero parole ma che per me restano lontani.
Senza senso apparente.
Indecifrabili come l’alfabeto etrusco.

Io. sola ad affrontare la mia ignoranza. A perdermi nel buio della mia femmina ottusità logica.
Lui mi guarda, cerca di capire se ho capito.
Immagino i suoi pensieri. “Questa è proprio cretina!”, “come è iniziata male sta giornata, mi toccherà rimanere qua ore, con sta idiota che non campana una sega!” “guarda che faccia intelligente la ragazza, sembra che le abbiano scollegato il cervello….” e cose di questo genere.

Io sudo.
Mi agito quasi più che alla tesi.
Mi aggrappo al telefono per chiamare Tino, quasi fosse la mia scialuppa di salvataggio.
“Tino, sono sul titanic dei miei pensieri, ti prego vira, vira che c’è un iceberg formato Himalaya davanti a me!!!!!!!!aiutooooooooooo”

Lui, il tecnico marchigiano che bestemmia in dialetto, lui mi guarda affranto. Parla, parla fino a quando non demordo. Umiliata come donna. Umiliazione per le donne.
Gli passo il telefono, lo supplico di parlare con Tino, mi estraneo.
Con la scusa che devo allattare.

Perché, almeno quello, sono capace di farlo. Eredità muliebre, nei secoli dei secoli.

Ma che tristezza, che depressione…………

26 commenti
  1. Gra dice:

    Bellissima mamma Franci…come al solito mi bevo i tuoi post (lo faccio apposta) due o tre insieme perchè sono un ventaglio di emozioni e il cuore me lo sento sussultare in petto.
    Lo so che anche tu sei in preda ad un vortice di emozioni;poi ricordati che intanto la gravidina l’ormone della gravidanza comincia ad esaurirsi, sostituita comunque dalla serotonina dell’allattamento.Per cui non ti preoccupare se a volte ti senti up, a volte un pò down.E’ tutto sotto controllo!!!
    Intanto la principessa cresce che è uno spettacolo e non vedo l’ora di vedere una foto di Frollina, tra qualche mese, con i ciuccetti o il codino!Che se adesso c’ha questa chioma di tutto rispetto, pensa come ti divertirai a pettinarla!
    Ti abbraccio con tantissimo affetto e una pacca sulla spalla al tuo bravo mari-Tino!
    Tua
    Gra

  2. leone73 dice:

    Non demordere, quello che non sai oggi lo saprai domani, altrimenti che gusto avrebbe la vita? tutti siamo bravi in tutto…. ciao

  3. La Meringa dice:

    Senti, è questa l’atavica angheria cui noi donne dobbiamo ribellarci!
    Abbasso i signori carlo sotuttoio.
    E’ ovvio che se tu fossi al posto del signor carlo saresti perfettamente in grado di riparare tutto quello che ripara lui e di parlare al telefono con l’uomo attrezzo altrosotuttoio dall’altra parte del filo.
    In fondo l’html l’hai imparato….

  4. Panzallaria dice:

    No, no, Meringa. Il sig. Carlo non c’entra. Il tecnico aveva solo l’accento come quello del signor Carlo…Carlo è un mio carissimo amico, che non è molto uomo attrezzo, più squallidus direi 😉
    Panzallaria

  5. la coniglia dice:

    Questi tecnici si riempono la bocca di tante parole ma non pensare che in realtà ne sappiano così tanto.Quando hanno montato l’adsl a casa mia, mio padre ha fatto tutta una serie di domande tecniche per esser sicuro di ciò che andavano a toccare nei nostri fili,e in più ha fatto delle richieste molto semplici su dove attaccare la linea e cose simili.L’hanno attacato in tutti modi cercando inutilmente di smontare le sue richieste e le sue domande,e sai perchè?Perchè i tecnici sono come alcune bestie: quando hanno paura per qualcosa che non conoscono, attaccano!!!

    (sfogo personale contro i simpaticissimi tecnici tiscali che mi hanno fornito di adsl)

  6. labelladdormentata dice:

    Cara Panzallaria, si vede che non sei tennologgica (come diceva il “tennico” di laboratorio al mio liceo)! Difatti, l’acqua scende non perchè si apre il lavandino, bensì perchè si apre il rubinetto! 😀
    Consolati, io litigo di continuo con trapani, cacciaviti e chiodi, però sono capace di montare da sola i mobili Ikea. Posso andarne orgogliosa!

  7. la coniglia dice:

    La meringa prova a pensare se il povero signor carlo vede il tuo post sul sito di panzallaria…come minimo ci resta male!!! 😉

  8. Panzallaria dice:

    Grande Bella addormentata! Montare i mobili dell’Ikea è una di quelle robe per cui si merita una laurea ad honorem…

    Cara Meringa, come scrive La coniglia, puntualizzo per il mio amico (assiduo lettore del blog) che si firma Signor Carlo. Solo per quello. Che non vorrei fraintesse quel che ho scritto…

    😉

    per fortuna ci sono i tecnici, che così noi spiriti poco pratici possiamo rimanere nell’ombra 🙂

  9. ipazia dice:

    Fesserie! l’unico motivo per cui non hai capito quello che diceva è che lui non sapeva quello che stava dicendo.
    e siccome gli uomini sono bravissimi a fingere, Tino non ha fatto altro che illuderlo che aveva capito.
    ipazia

  10. Puzzafragola dice:

    Scommetto che Mister Tecnico non sa programmare la lavatrice ed ha tutti i mutandoni rosa, tiè!

  11. SLIM dice:

    Sorella!!

    Anch’io faccio cosi’ con Matt, gli dico sempre:” non possiamo chiamare il tecnico di sabato cosi’ ci sei te e capisci quello che dice?”. Poi a volte tiro fuori la scusa dell’inglese ma quella non regge proprio.
    Pensa che adesso siamo senza luce perche’ Matt nel tentativo di mettere il lampadario nuovo in sala ha disconnesso tutta la parte destra della casa. Non e’ colpa sua , ma di quello che abitava qui prima di noi che ha compiuto veri orrori del FAI DA TE. Quindi ora ci tocca chiamare l’elettricista che sicuramente mi dira’ :” ahhhhhh qui e’ peggio del previsto, devo cambiare questo pezzo che costa 345674000 dollari altrimenti non avrete mai piu’ la luce in casa”… Conosci questa sensazione vero:-P ??? quella che si prova quando si deve prendere una decisione e si pensa che il tecnico sia li’ per fregarvi tanti soldini speculando sulla nostra ignoranza?

    Se mi dite di montarvi i mobili dell’ikea vi avvito tutta la Svezia, ma non mi chiedete di fili e poli negativi e cose misteriose cosi’ che non ci capisco niente.

    Un Bacio cara Panza ( Frollina e’ sempre piu’ bella ed e’ cresciuta tantissimo!!)

  12. broke dice:

    Piccola, io sono come te: sono anni che mi riprometto di allenarmi a cambiare pneumatici, perchè Dio non voglia che buchi e ricorra all’umiliazione del carroattrezzi ( fa tanto Verdone però ;)) e di osservare con più attenzione la logica dllo stop per poter attaccare da sola una stupidissima e cazzuta mensola.
    un giorno di qualche mese fa però è accaduto un fatto straordinario. i miei (stupidi) gatti trovano molto spassoso il rincorrersi dietro la tv e in particolare sotto il filo dell’antenna, che in questo modo tende a rovinarsi e far staccare tutti i piccolissimi filettini all’interno di questo. e il dramma giunse: a 10 minuti esatti dall’inizio di Lost III serie, il filo si compromette del tutto, niente non ce n’è, provo a far gioco con la manina( non si pensi a sconcezze tra me e il filo…) ma non riprende vita ( si continui a non pensare sconcezze…). basta, occorre una decisione drastica, mi avvalgo dei miei figli come assistenti, apro la cassetta degli attrezzi del mio fidanzato, mi armo di forbici e pinza e soprattutto di un intuito che non apevo di possedere, e in 4 minuti netti, stacco il cavo, tolgo il pirulino, sbuccio l’estremità dalla guana di plastica, e ricollego i graziosi filettini argentati al pirulino. attacco alla presa e…FUNZIONA!!!!!!!!
    di poche altre cose sono stata così orgogliosa nella mia vita :)))))) tanto che ho telefonato anche all’estero al fidanzato per comunicargli la buona novella :PPP

    quindi vedi, anche per noi c’è speranza :PPP

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