Autin…

Devo fare autin…
Mia suocera si sta dimostrando molto meglio di quel che credevo, lo dico ancora a stomaco pieno, dopo aver mangiato un piatto dei suoi famosi tortellini.

Ero molto spaventata. La zdaura c’ha un sacco di paranoie, ma in realtà è molto disponibile nei nostri confronti, ora che c’è la frolli.

E – sentite alcune storie di nonne/suocere assenti – devo dire che non posso proprio lamentarmi.
Questa settimana è stata a casa nostra due pomeriggi. Durante i quali io ho potuto lavorare e – per la verità – andare dal parrucchiere, che ne avevo un gran bisogno!.

Lei si è presa cura della pupa e non solo. Ha pure stirato le camicie di Tino, che io odio stirare…
Non è stato facile accettare certi suoi comportamenti, ma devo dire che una volta superato il mio istinto polemico, ora mi mordo la lingua e conviviamo in pace.

Lei ha sempre un fottuto bisogno di primeggiare affettivamente sugli altri. Nei miei confronti è naturalmente gelosa (anche se non lo ammetterebbe mai!).

Prima lo era di Tino. Che tutte le volte che eravamo a casa loro e io per esempio dicevo al mio fidanzato che x e y ci stavano aspettando ed eravamo in ritardo, lei se ne usciva con frasi emblematiche del tipo” dai tino, vai che Panzallaria se no si ingelosisce che passi tanto tempo con una vecchia…”.

Naturalmente io non mi sono mai sentita gelosa di lei e dava via del suo…

Da quando c’è la bimba, ci tiene sempre a sottolineare che come sta bene con lei, questa bimba non sta bene con nessuno e che lei ha già capito molte cose della capellona, mistero per tutti noi altri…

Una volta se ne è anche uscita con una frase del tipo “ma come mai, piccola silvia, con me ridi sempre e con la mamma no?” che all’inizio mi ha fatta un po’ arrabbiare.
Poi ho capito che lei si sente soddisfatta così. Che queste cose la fanno stare bene.
Dunque, per il bene della collettività (ma soprattutto della sottoscritta!) lasciamole queste convinzioni. In fondo non mi fa del male e così mi aiuta pure.
Perché basta fare l’orgogliosa.
Io ho bisogno di aiuto. Di qualcuno che – almeno ogni tanto – segua la bimba così posso lavorare e magari occuparmi anche di me. E visto che poi a lei piace tanto rendersi utile, che così si sente più vicina alla bambina, allora basta con dinieghi che fanno male solo a me.
Mi ha chiesto se avevo bisogno che mi stirasse qualcosa mentre era qui? Ho tirato fuori l’asse da stiro e il ferro.
Mi ha chiesto se voleva che cucinasse qualcosa? Oggi sono arrivati spezzatino, tortellini e tagliatelle fresche.

Insomma, lei ha il suo carattere che non sempre si accorda con il mio. Ma la bimba con lei sta bene ( e credo che faccia bene anche a lei la bimba…) e io ho un po’ di tempo e le camicie di Tino sono stirate…

In questo periodo ho bisogno delle nonne. Ricordo che da piccola, le mie nonne erano troppo giovani e impegnate con i miei zii, ancora adolescenti e così mia mamma, diciottenne, ha dovuto fare tutto da sola.
Io non ho questo problema.
Mia mamma e la mamma di Tino sono ben felici di aiutarci. Mia mamma, è vero, lavora ancora tanto, ma quando può viene qui la sera, così Tino ed io abbiamo una relazione di coppia. La nonna Tinesca è sempre disponibile di pomeriggio.

Io sono ancora molto attaccata al tempo con la bimba. Ma due pomeriggi alla settimana devo lavorare per non perdere troppo il giro, così mi fa una grossa cortesia.

Lei – per la verità- non vede l’ora che la bimba possa stare a casa sua. Perché vuole fare la stimolina con tutto il palazzo, per via che ha raccontato a tutti che frollina è bellissima e ha tanti capelli e la vuole mostrare.

Insomma. Ora conviviamo e devo proprio fare outing…
Perché credevo sarebbe stata molto più invasiva e invece, in fondo, ascolta il mio parere prima di agire con la bambina.

Quindi ho sbagliato nel giudicare l’andamento della cosa quando ero incinta…
Ma va così sempre credo. Prima che le cose avvengano, quando le aspetti, nella testa ti figuri le cose a seconda di quel che hanno come premessa, poi invece, nella pratica, sono sempre diverse. Si adattano come pongo alla realtà.

Poi i miei suoceri hanno fatto anche un’altra cosa carina, che mentre la facevano mi dava un po’ fastidio, ma poi non mi è spiaciuta.
Mio suocero ha ripreso frollina in qualche occasione, fin dal primo giorno all’ospedale. Ieri sera ci siamo rivisti. Lei è cambiata un casino ed era veramente la metà di ora…Ho pianto di emozione.

Fin a quando una enorme e orrenda figura non ha impallato la telecamera; la sottoscritta il giorno dopo il parto: ero enorme (la pancia ci ha messo un po’ a sgonfiarsi e ora non è che io sia in formissima!), con tutti i capillari della faccia scoppiati per via dello sforzo e con i capelli che sembravano meduse, incollati alla pelle giallognola…

Però con una mia dignità. E con gli occhi pieni di frollina. Fin nelle profondissime occhiaie…
😉

Insomma, cara suocera, noi due non è che ci amiamo molto, tu sei pure un po’ cacacazzi, ma diciamoci la verità: tu vuoi frollina e io ho bisogno di te…a volte bisogna ammettere il proprio egoismo e vivere in pace no???

così le direi davanti alla busta della Maria de Filippi, se mi prendesse un colpo in testa e decidessi di scrivere a “c’è posta per te”…
😉

in tortello veritas

4 commenti
  1. la coniglia dice:

    Fortunata Panzallaria, riporto qui il commento che la mia amica con una bimba di 8 mesi ha dovuto sentire quando la piccina aveva 3 mesi: Nonna paterna, prendendo in braccio la nipotina che continuava a cercare con lo sguardo la mamma:
    ‘Ora basta stare con la mamma, ci ha proprio stufato,vero tesoro?’

  2. labelladdormentata dice:

    Verissimo che è molto difficile imparare a ingoiare il proprio orgoglio e mollare i figli alla suocera, ma quanta ricchezza c’è nel rapporto tra nonni e nipoti! Si crea una complicità nella quale è un bene che noi genitori non ci si metta il naso. E alla fine, nel tempo, quella suocera si comincia ad apprezzarla e anche a volerle bene, perchè è ovvio che tutto parte dallo stesso profondo comune amore che ci lega a quei frugoletti. E si diventa persino capaci di ridere delle nostre paturnie di un tempo!
    W le nonne, comunque e sempre!

  3. Chiara dice:

    Tu pensa che ‘ste cose ad Amelia gliele dice mia madre: adesso lasciamo andare questa brutta mamma che ti abbandona dai nonni, vieni dalla nonna ché la mamma non ti lascia fare questo… In realtà è il gioco delle parti, lo sappiamo entrambe e io non credo che mia madre direbbe queste cose tanto alla leggera se le pensasse davvero.
    Certo, mia mamma se lo può permettere perché io e lei abbiamo un’altra confidenza rispetto a nuora e suocera e Amelia capisce dal tono della voce che stiamo giocando.
    Approfitta più che puoi di questa disponibilità! Purtroppo io non ho mai potuto chiedere a mia mamma questo genere di cose, perché lavora e non mi è proprio vicinissima.
    Un bacione
    Chiara

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