Chiedo venia

Chiedo venia ai miei amici della vita reale.
Quelli a cui – ora – telefono pochissimo. Che vedo ancor meno. Sono stata rimproverata per la mia assenza.

Chiedo venia. Ma ora le mie energie sono completamente assorbite da Frollina. Una questione, soprattutto, mentale.

Lei è vorace. I suoi sorrisi esigono tutto. Il mio cuore le dona, naturalmente, tutto.
Lei vuole scoprire il mondo. Significa alzarsi molto presto al mattino e essere a sua disposizione.
Come gioco, come cibo, come fonte di coccole.
Di giorno, rubo scampoli di tempo per scrivere su questo blog, che mi rilassa. Quando voi siete a lavorare e lei sonnecchia, grazie alle apine o – da qualche tempo – si incanta ad afferrare cose nella palestrina.

Chiedo venia. Ma andiamo in giro per ore, Frollina ed io. In giro per parchi, per fiori e per profumi a lei nuovi.
Arrivo a sera distrutta. Quando lei si addormenta, vorrei farlo anche io.
Ma c’è da preparar la cena, c’è da sistemare un po’ casa e da riorganizzare la mia vita professionale, che non parliamo di quella, meglio che non ne parliamo.

Poi – chiedo venia – ma c’è Tino. C’è il nostro rapporto. A cui tengo moltissimo e che ha bisogno di cura.
Poco tempo, molta attenzione.

Quando lei alla sera si addormenta, voglio stare con lui. Ora che alle 9 lei crolla, finalmente riusciamo a cenare insieme. A parlare, anche.
A riconfigurare il nostro rapporto a due, ora che siamo in tre.

E allora, lo confesso, io alle nove spengo il cellulare. Quando devo addormentare Frollina, così nessuno la disturba. E quando ceno e sto con il mio fidanzato.
Lo confesso: ho poca voglia di stare al telefono la sera.

Energie limitate. Bisogno immenso di passare tempo con Tino, di regalarmi un attimo tutto per me o di crollare sul letto e dormire anche io.

Chiedo venia. Con alcuni mi sforzo, con altri neppure.
Non perché voglia loro meno bene. Non perché non ci tenga. Ma perché il mio cervello ha energie bastevoli solo per alcune cose, in questo momento.

I tempi si dilatano.
Le amiche mi chiedono di uscire. Ora, per me, uscire significa organizzarmi almeno una settimana prima.
Giocare gli incastri del domino.
Intuire se sarà la sera giusta. Sconfiggere la stanchezza.

Chiedo venia.
O forse no. Io – in fondo – sento che ora è giusto così. So che quando ci sono, cerco di esserci al 100%. Non parlo solo di bambini, non mi accanisco intorno al mio utero, eccetera eccetera.
Che lo so bene che non è bello, per uno che non ha figli, sentire parlare solo di quello.
Annoia.
Io mi annoio da sola, a volte.

Così quando ci sono, cerco di concentrarmi sull’altro della mia vita.
Poco altro, a dire la verità.
Poco altro di tangibile.

Lavori smozzicati. Voglia di vacanze. Libri letti a metà, quando ne ho l’occasione e il tempo.
Chiedo venia.
Le giornate sono lunghe.
E questo è il mio spazio di azione mentale, indipendente da mia figlia.
L’amore immenso che provo per lei annichilisce molte cose.
Avere e crescere un figlio non è uno scherzo. Chiedo venia, ma è così.

Prima ero un animale sociale, molto sociale. Ora spengo il cellulare alle nove.
E sto bene.
Non mi mancano i pub o la libertà.
Solo un po’, a volte, mi manca il potere decidere all’ultimo momento.
Ora non è più l’ora.

Bisogna, cari amici che amo, che abbiate un po’ di pazienza: devo riconfigurare anche il mio personaggio sociale, il mio modo di gestire i nostri rapporti.
Sono disorganizzata, come sempre.
Sono lunatica, come sempre.
Vi voglio bene, come sempre.
Mi sento colpevole e manchevole, come sempre.

Ho una figlia, un nuovo amore che cresce e ha bisogno di energie. E questo non è come sempre…

Di questo no, davvero, non chiedo venia.

19 commenti
  1. Michy dice:

    Cavoli, come ti capisco…
    Io a dir la verità non ero un animale sociale nemmeno prima, ma ora è vero che la nostra vita viene totalmente assorbita dai figli..e d’altra parte com’è possibile altrimenti? Abbiamo anche avuto la fortuna di farli nascere in un inverno-non inverno, quindi è meglio approfittare di queste stupende giornate, perchè magari poi ci aspetta un’estate torrida e ci dovremmo barricare in casa per non farci cuocere sotto i portici di Bologna…

  2. Maria dice:

    Ciao
    non mi conosci e leggo da poco tempo il tuo blog che mi piace tantissimo ( e non è un complimento tanto per dire). Questo post è bellissimo vero e intenso e non sai quanto ti capisco. Ho una bimba di 4 anni e quello che dici tu l’ho vissuto nei primi mesi di vita e so perfettamente cosa vuol dire. Non so se i tuoi amici “reali” lo capiranno ( quelli coi figli sicuramente si) ma tu vai avanti così è l’unico modo per uscirne sani nella mente e nel fisico. Poi passerà anche questo bellissimo e faticosissimo periodo e sentirai anche l’esigenza di riprenderti i tuoi spazi.
    Un bacio a te e a alla bellissima Frollina

  3. Chiara dice:

    Ecco, questa fase non l’ho attraversata. Prima di tutto, perché due volte alla settimana andavo a danza, e una delle due volte ci andavo con Mignolo, lasciando Amelia a mia mamma per tutta la notte. Secondo, perché Mignolo ed io ci portavamo dietro Amelia in ogni occasione mondana, purché non fosse eccessivamente rumorosa e non cominciasse troppo tardi.
    Forse abbiamo più problemi adesso, perché un neonato dorme ovunque e non si fa problemi di posizione, rumore, relax, ecc.
    Ma devo dire che Amelia, quando la portiamo fuori, è talmente contenta da ripagarmi di tutto lo sbattimento. Infatti giovedì la vorremmo portare al suo primo spettacolo “ufficiale” di danza.
    Un bacione
    Chiara

  4. Panzallaria dice:

    che bello!!!
    anche noi usciamo molto con la frollina. Il mio problema sono i rapporti a due, con le mie amate amiche…

    purtroppo, per quello, faccio più fatica…
    io poi, passavo anche molto tempo al telefono, cosa che ora non faccio più…

    Insomma, coltivare bene i rapporti di amicizia è faticoso e impegnativo e ora per me è molto difficile avere la giusta attenzione per tutti…

  5. La Meringa dice:

    E tu invita le tue amiche a passeggiare con te nei parchi. Magari all’intervalo del pranzo. Tu mi dai l’idea di una superorganizzata, da come descrivi la tua giornata. Magari a te non sembra, ma un occhio esterno allenato lo vede subito che sei iperattiva! E allora non ti sedere mai! Ma continua a spegnere il telefonicno alle 9h!Ché quelle due orette di amore ve le dovete godere per intero!

  6. La Francese dice:

    Ti capisco anch’io, anche se non c’è un pargolo a sorbire la mia vita.
    C’è l’amore, quest’innamoramento forte e pretenzioso, che chiede senza dire parole, che porta la mia mente distante e il mio corpo lontano. Passo la settimana ad aspettare il week en ed il tempo che io e Nath ruberemo al mondo, per dedicarlo interamente a noi. Ma poi durante la settimana non c’è più un mondo, almeno non c’è più il Mio mondo. Tutto si sta sgretolando. Quando non presti attenzione, come un giardino, la tua vita sociale appassisce. … e dirla tutta non mi interessa un gran chè… penso solo che non sia “giusto”, “corretto”, ne per me, ne per coloro che mi sono stati vicino.
    Ma gli amici veri rimangono, questo è certo.

  7. SLIM dice:

    E’ vero:gli amici veri rimangono, quindi ora goditi Frollina e passo del tempo prezioso con Tino che in questo momento credo sia anche il tuo migliore amico.
    ( anche tu sensi di colpa a gogo eh Panza??)

    E’ strano a volte arriva sera e mi accorgo che la giornata e’ passata in un soffio..ci vorrebbero piu’ ore vero, soprattutto dalle 21 in poi..

    Bacio

  8. silbietta dice:

    Ah quanto è vero…
    Sarà che io sono tornata a lavorare full time e, oltre al tempo che da dedicare alla vitellina e quello per il maritozzo, devo anche trovare il tempo di tenere la casa in ordine…
    E certo gli amici, quelli veri, saranno pazienti e ti aspetteranno.
    Io ne ho persi un po’ per strada, ed era gente che conoscevo da 12 anni…
    Ecco, dopo un po’ ho capito….credo che in fondo l’amicizia sia stata, purtroppo, unilaterale.
    Meglio aver chiuso, dopotutto.

  9. Gra dice:

    Ahi…che dolor…la nascita di Micol mi ha fatto lasciare non uno ma ben tre cadaveri delle mie cosiddette amicizie alle spalle…ho sofferto tanto eppure ero felice…avevo capito che erano troppo abituate a Graziella la simpaticona, quella che ti fa sempre divertire, che c’ha sempre localini nuovi da scoprire o qualche nuovo film da vedere.
    Improvvisamente ero diventata pesante. Non solo fisicamente. Ero una madre. Ogni mio poro trasudava maternità;e agli occhi delle mie amiche tutto ciò doveva risultare un insulto al legame tutto sex and the city che avevamo intessuto per ben dodici lunghi anni. Sono passati quasi 4 anni.Una, la mia più stretta, mai più sentita;altre contatti sporadici. A volte rimpiango i miei bei tempi. Ma dura veramente un attimo. Poi Micol mi prende per mano e lei diventa la mia migliore amica. E confidente.
    Ma tu hai un gruppo troppo bello e troppo intelligente per perdertelo per strada;però imponiti perchè il cambiamento c’è e non si può rinnegare.
    Ti voglio bene
    Graziella

  10. Panzallaria dice:

    in effetti ho degli ottimi amici che sono in grado di capirmi…mi rendo conto io di essere mancante e allora se qualcuno, magari a cui tengo molto, magari anche solo per scherzo, mi fa presente che non mi faccio mai sentire, bhé – allora – mi dispiace…

    con tutto il cuore.

    è che proprio è una fase talmente piena che non riesco a fare tanto diverso…

    ma so che questa persona è intelligente e mi capisce e in fondo lo dice anche per il mio bene…

  11. Panzallaria dice:

    eh no e?!!!? che gli innamorati perfetti non mi litighino proprio sul mio blog eh?? 😉

    credo fosse un modo muliebre di dire che solo con l’impegno le relazioni amicali si coltivano e che ora la sua testa e cuore sono tutti per te…

    😉

  12. mammachioccia63 dice:

    sono stata rimbalzata da queste parti attraversando altri blog, ho curiosato un pò e sono arrivata alle foto della tua frollina e sono rimasta a bocca aperta, è bellissima!!! complimenti a mamma e papà. ciao

  13. Simo dice:

    Oh Panza! Che bellissimo post! Racchiude esattamente una vita splendida, e riguardo a Tino è giusto tutto quello che dici. il rapporto va curato…dentro di me spero che un giorno riuscirò anche io ad avere una felicità come la tua… anche se ora… è solo un sogno… MOLTO MOLTO LONTANO! Baci a te e Frollina

  14. stregacciabuona dice:

    Le amicizie sono come un rapporto d’amore: vanno coltivate quotidianamente… altrimenti crollano!! Però è anche vero che sse sono amicizie vere, non crolleranno di certo perchè spegni il cellulare alle nove!! vedrai loro capiranno di sicuro il tuo momento di transizione e sono sicura che tu ben presto tornerai ad essere presente nelle loro vite! E’ solo questione di equilibrio… TEMPO AL TEMPO 🙂

  15. Freestyle dice:

    Come ti capisco … davvero. E lo so, perchè ho un bimbo di nove mesi che richede tutto il mio tempo e le mie enrgie … ma sono felice così …

  16. Quasimamma dice:

    ….avrei potuto scriverlo io, questo post…non sai come ti comprendo. La mia speranza è che le amiche vere capiscano e abbiano pazienza…e se ne perderò qualcuna amen, vuol dire che era destino che andasse così…

  17. vietta dice:

    ehi vi scrive una che i figli ormai ce li ha cresciuti (26 e 20 anni) e come vi sento vicini! quando erano neonati, ho fatto proprio questo, cercare amiche con figli piccoli per condividere la …matritudine, che spesso è solitudine! posso confermarvi che le amicizie si rinsaldano, in alcuni casi, in altri si perdono, ma forse sarebbe successo lo stesso, non per colpa dei nuovi ritmi. Ho sofferto tanto i primi tempi, i cambiamenti esistenziali sono davvero pazzeschi, poi arriva un tempo in cui, all’improvviso……ti ri/scopri! riscopri bisogni ed emozioni che erano soltanto stati messi in disparte, per concentrare le energie sui bisogni primordiali delle piccole sanguisughe(mangiare, bere, dormire, giocare, crescere, andare a scuola) e allora ri/comincia il bello!

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