Ultime condominiali

Qua ce n’è sempre una.
E a volte fan sorridere, altre mettono a nudo le piccolezze umane. Le debolezze variegate di questo strano mondo.

Il marito ha nuovamente picchiata la Magda. Giù sirene delle ambulanze, su i carabinieri.
Lei con la faccia tumefatta. Che pare una che c’abbia dato dentro con il botulino, ma non è così.

Tornata dall’ospedale, l’ho incontrata in cortile, in tenuta da passeggiata, con la cagnetta anziana.
“Come va?” ho chiesto.
Lei guardava la Frolli e – come succede a tutti gli anziani che incontrano i bambini – aveva gli occhi illuminati.
“Male, male, cara signora Panzallaria.” Oddio, ora mi racconta tutto e cosa le dico? ho pensato io.

“La cagnina…domani la operano! ho una paura!” Per fortuna c’è lei, la sua cagnina. Con il pelo cotonato e due fiocchetti dello stesso colore del vestito della Magda.
Non gliela fa più poverina. Avrà 150 anni quel cane, ma tiene botta e non riesco a immaginarne il destino se la prima ad andarsene fosse la sua bionda padrona.

Ma la cosa che più ci ha lasciato come salami, a Tino e me, è stata un’altra.
Perché è brutto dirlo, ma che il marito della Magda sia un porco picchiatore lo sanno anche le pantegane che tentano di assaltare le nostre cantine.

Come salami siamo rimasti quando abbiamo incontrato Lui (della coppietta lui&lui del piano di sopra) che ci ha raccontato la triste storia di Dirimpé: un altro condomino.

Dirimpè ha passato l’inverno 2006 a pianificare una ristrutturazione completa della casa ereditata dalla di lui nonna. Insieme alla allora fidanzata.
Dirimpè e fidanza hanno operosamente acceso un mutuo ventennale per mettersi nelle prodighe mani di un architetto rampante che ha spostato muri, inserito faretti, messo piastrelle colorare in bagno che sembra di stare a Ravenna nel Mausoleo di Bisanzio.
Punti luce qui, finestre murate là.
Colori accesi alle pareti.
Arredamento casual ma elegante.

Dirimpé e fidanza hanno convolato a nozze nell’estate. Che lei ama il matrimonio come sacra e bella istituzione cerimoniale e vuole figli, tanti figli.
Con cui condividere le gioie del mutuo ventennale.

“Amore, piccipocci, che facciamo, andiamo alle Maldive in viaggio di nozze?” e Dirimpè – uomo semplice, con il pallino del calcetto e senza smanie matrimoniali – giù a dir si a tutto.

Per la sua bella.

Che gliene ha combinata una proprio bella.
Da restarci come un fico secco nella cesta del Natale.

Dunque, ricapitoliamo.
Sposalizio cattolico ad agosto.
Ristrutturazione casa terminata a settembre.

Arriva febbraio. Tempo di settimane bianche.
Dirimpè parte con gli amici, che lei “no, caro, devo lavorare, vai tu caro. Io rimango a presidiare il fortino!”.

Come salami ci siamo rimasti Tino ed io. Giù in cortile mentre Lui ci racconta, non senza pathos, la storia di Dirimpé.

Dirimpé che torna dalla settimana bianca con una caviglia storticciata dal troppo sci. 20 giorni piantato a casa Dirimpé.

E la fidanzaoramoglie che lo guarda e ci dice “caro Dirimpé, non t’amo più. Ora convivo con un collega, prendo le mie cose e me ne vado!”

Come salami noi, come uno stocafisso Dirimpé ci è rimasto.
Uno stocafisso ingessato.

Lui dice che Dirimpé ci ha provato a mantenere i nervi saldi. A recuperare l’amore coniugale perduto.
Ma la fidanzaoraquasiexmoglie non ne vuole sapere.
Dritta come un fuso verso nuove magioni.
Tanto il mutuo l’ha acceso Dirimpé, eccheccazzo!!!

Io ho pensato allo sfortunato condomino tutta la notte.
Ora, non è che io sia abituata a fare la meretrice. Ma lancio un appello proprio qui. Che forse starebbe meglio nella sezione A Bologna, ma ci provo lo stesso.

Non c’è mica una balda giovine di belle speranze che voglia accasarsi in Condominio Bandiera e condividere un bagno con cuore spezzato Dirimpé, che sembra di stare per davvero in un Hammam turco???

E poi giù di the e pasticcini con la sottoscritta e magari ogni tanto mi badate pure la frollina…

A parte gli scherzi, questa storia mi ha davvero rattristata. Non sappiamo più impegnarci noi esseri umani di questo pianeta.
E alla prima imperfezione puf!
Spariamo come il mago Otelma.

Che ora, tutte le volte che incrocio Dirimpé mi succede come quando da bambina alla tivu due si baciavano che mi imbarazzavo tutta e finivo per arrossire e abbassare lo sguardo per la vergogna…

10 commenti
  1. max - la piccola casa dice:

    HAi ragione, mi sembra che ormai tutti alla prima difficoltà si arrendono, e puffete si cambia. Povero Dirimpè spero che possa ritrovare una persona che con lui condivida anche le difficoltà.

    compliemnti per il blog, veramente bello.

    max

  2. billo dice:

    che roba…direbbe il bimbillo.
    da noi, come condominio, le storie sono molto più bieche e meno tristi, se vuoi…
    ciao ciao
    billo

  3. Il Ciappetto dice:

    Ciao Panza
    certo che il tuo condominio è un caso sociale!
    Gli unici per così dire normali siete voi!
    Beh, così la Frollina avrà l’idea di come è fatto il mondo senza doversi allontanare troppo di casa…(e continuo a parlare come neanche mia nonna farebbe…)
    Ma che vuoi farci, oggi così va.
    Io ce l’avrei qualcuna per Dirimpé ma solo se lui le assicura oltre al mosaico anche una certa stabilità economica..eh lo so, ma per certa gente amore e soldi devono stare in equilibrio….

  4. stregacciabuona dice:

    Se fossi un pochino più vicina mi ci riproporrei io per dirempè… mi piace l’idea del bagno tipo Hammam turco!!!!!

    E poi l’idea di poter scendere da te a mangiare qualche pasticcino e spupazzarmi la frollina non è mica da poco…

    E ripensandoci io e il Dirimpè avremmo anche un argomento di approccio in comune: la caviglia frantumata!!!!!!!!!!!

    Scherzi apparte… mi danno al cazzo le persone che non riescono a portare a termine gli impegni presi… soprattutto quelli matrimniali… è troppo comodo alla prima difficoltà mollare la presa e cambiare aria… che società di cavolo… IO DAVVERO NON CI STO!!!!!

  5. la coniglia dice:

    cavolo poveraccio…Poveraccio per la scelta sbagliata di moglie e di architetto!
    Speriamo che giunga una balda giovine a riscattarlo dal suo mausoleo di ceramica…
    Scappo a lavorar voglia fatti veder…

  6. lara dice:

    ma al marito della magda non si potrebbe tendere un bel filo da pesca fuori dalla porta, eliminarlo e consentire alla magda e al vetusto cagnino di finire felicemente i loro giorni assieme?

  7. Simo dice:

    Lo prendo io Dirimpè! Sto scherzando ovviamente! Giusto ieri ho letto “la piccola ombra” della Yoshimoto…

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