Second life

Mentre, finalmente, la frollina dorme un po’, mi sono fatta l’account per entrare in Second Life.
Il mio nome di donna virtuale è Panzallaria Saenz.

Ero emozionatissima. Mi prudevano le mani.
C’avevo la bava alla bocca.

Avevo anche già un appuntamento con la sofi, che è in second life pure lei.
Pensavo a come lucrare su Second life.
Ad inventarmi una redditizia attività per la mia alter ego digitale (che ho cercato grassottella e un po’ sfigata ma sono tutte come barbie le avatar di second life…)

Prudin prudino di manina, ho scaricato tutti i componenti e li ho installati sul mio piccì.

Ma Second life è un mondo esigente. E mentre attendevo con ansia che la clessidra smettesse di sputacchiare sabbietta digitale e io potessi entrare in questa nuova vita, bhè, la mia nuova vita mi ha rifiutato.

Anche su second life sono inadeguata.
La mia scheda video è vecchia bacucca e non supporta la laif seconda, porcaputtana, porcaputtana.

Che giornata di merda, che giornata di merda, che giornata di merda.

6 commenti
  1. Miss Quarrel dice:

    Ma io mi chiedo… se una non ha il tempo di vivere appieno la propria “First life”, come cappero fa a gestire la “second”???

    Mistero.

    Certo che c’è qualcuno che ha veramente fatto la grana. Tipo quella che ha iniziato a farsi pagare le consulenze virtuali da architetto, ed ha ottenuto una specie di monopolio…

    Ma invece, a livello più tera-tera, fare il puttanone virtuale d’alto bordo secondo te rende?

    Baci!!!

  2. la coniglia dice:

    io son riuscita a scaricarlo ma francamente….mi è parso troppo complicato, per lo meno mi son distratta un secondo e…puf! non ci capivo già più nulla e la mia avatar coniglia era a spalle al muro e non si girava!!!!

  3. Giuliana Cupi dice:

    Mah…quste internettate non mi convincono affatto e concordo con Miss Quarrel che la vita è già abbastanza piena di cose e impegni e stress ed emozioni che non è il caso di inventarsene un’altra.
    E poi…mi è venuto il sospetto che queste boiate siano pensate da chi trae vantaggio a farci interessare a una vita finta lasciando che quella vera sia sempre assai migliorabile proprio perché non ci dedichiamo al miglioramento di quest’ultima. L’oppio del popolo del XXI secolo è la rete?
    Giuliana

  4. Panzallaria dice:

    io non trovo second life così deprecabile se preso come modello di comunicazione virtuale e come esempio di sociologia contemporanea…

    è vero, è un rischio per chi smette di vivere la first vita per la second, ma se ci entri con lo spirito giusto, penso che sia interessante vedere come si realizzano rapporti in una realtà che – se ci pensate bene – non è altro che un’evoluzione tecnologica di quel che facciamo con i blog: creare personaggi più o meno aderenti a noi stessi e presentarci in un mondo in cui desideriamo parlare, parlare e ascoltare…

    con più o meno cervello…

    Io la prova la voglio fare.
    Mi incuriosisce molto

  5. Sofi dice:

    anch’io penso che i Mud abbiano un certo fascino…
    trovarsi in un mondo 3d con qualche amico che magari abita lontano e visitare magari insieme una mostra, andare ad una presentazione di un libro, sentire un concerto e intanto chiacchierare… ma perchè no. Ho pochissima esperienza di Mud… sono entrata in second life ieri sperando di incontrare Miss Panzallaria… non essendoci riuscita sono finita in una mostra su StarTrek e in una sulla cultura della Malesia… voglio sperimentare e provare prima di farmi un’opinione completa. Chissà magari in futuro saranno questi gli strumenti di comunicazione, invece dei blog.

  6. Sara dice:

    sai che ho sentito parlare di questo second life ma non ho assolutamente la più pallida idea di cosa sia? ora mi hai fatto venire la curiosità… non è una bella cosa visto che già sono portatile dipendente da quando ho l’adsl e il wireless: quasi ci vado pure in bagno per ascoltare la musica. per non dire che ormai vivo su msn…
    aiuto! meglio di no…
    però mi racconterai tu com’è no?
    ciao!

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