I giardinetti

A parte che c’avrei molte cose da raccontare su questo fine settimana, a parte che la frollina sta reagendo bene ai vaccini e dorme più del previsto, a parte che oggi non ho pranzato e al momento ho lo stomaco vuoto come una biblioteca di fianco al centro commerciale, a parte questo, oggi ci ho voglia di raccontare altro.

Con la frollina si va spesso al parco. Abbiamo 3 parchi di fiducia, ognuno con peculiarità proprie e a seconda delle condizioni atmosferiche, della voglia di mamma e del tempo, scegliamo la meta ove dirigerci.

Uno di questi parchi, un giardino di alberi altissimi e di fronde e di piante secolari, se ne sta bello bello incistato tra le case. E mi ricorda tanto certi parchi- piazze torinesi.

E anche un po’ parigini.

Così mi piace particolarmente.

Al parco c’è tutta una politica che solo una mamma navigata sa riconoscere. Ci sono regole umane e non, da rispettare.

In questi giardinetti dove andiamo la frolla ed io, c’è la zona cani, la zona nonni+badanti e la zona bimbi con mamme al pomeriggio, con nonne al mattino.

E queste tre dimensioni, raramente si incontrano.

I padroni dei cani odiano i bambini (piccoli urlatori che vorrebbero tirare il pelo al loro sacco di pulci) e i padroni (ops: volevo dire “genitori”) di bambini odiano i padroni dei cani e i cani stessi.

Che defecano a caso – in questo di molto simili ai bambini! – e sbavano e sembrano pericolosi, che alla tivu raccontano delle robe che fanno venire paura.

Così i padroni dei cani parlano tra loro, e al di là della collinetta, anche le mamme/nonne/babbi/babysitter parlano tra loro.

Da una parte si racconta dell’ultima visita dal veterinario, della cuccia con il piumino incorporato e delle feste fatte al ritorno del padrone, dopo un’intera giornata a trattenere la piscia.

Dall’altra è il pediatra l’eroe della compagnia e si parla di svezzamento, asilo, “ma tu l’hai fatta la domanda?” e quanto il piccolo Pierino, a 3 anni, sia diventato uno sodomizzatore di bambolotti.

Ci sono poi le mamme di vecchia data, che ti danno indicazioni, sanno tutto sulla basicità dell’acqua della fontana e dove si trova il gelataio più vicino e le mamme di primo pelo che si portano il giornale, sperando di riuscire a leggerlo mentre il piccolo dorme.

Come me.

Non sanno – le novelline – che basterà distrarre un attimo lo sguardo dalla creatura che nuguli di mamme navigate arriveranno, tentando di assimilarti al loro speciale club.

Mamme e baby sitter. Ma solo di quelle over 40, di quelle che ne hanno fatto una professione seria. Le frikettone 20enni si portano il libro per l’esame all’università o limonano con Tizio al cellulare.

Le navigate iniziano con un sorriso, ti blandiscono con un complimento al tuo prodotto genetico e se poco, poco gli dai corda, ecco: sei assimilata.

La volta dopo sarà tutto un “ma come sta la silvia? ha poi mangiato la mela? ma le avete tagliato i capelli? e invece gigino ha fatto questo e bevuto quello e la cacca era più solida del solito…”

E addio giornale. Addio tentativo – disperato – di farsi qualche mazzetto proprio.

Unico antidoto: portarsi dietro un’amica, preferibilmente non filiata, con cui parlare di cose che NULLA hanno a che fare con la maternità e con la cacca del pupo.

Sarà prima guardata con disprezzo, poi evitata, infine ignorata come i fantasmi: nessuno penserà nemmeno che esiste, ma tu avrai la fortuna di subire lo stesso trattamento, almeno per un pomeriggio.

E in questi momenti di pace, in cui discorrere di vacanze e lavoro, al posto che di pappe e nanne, come a farti tornare in riga arrivano loro, le nuove ospiti dei giardinetti, quelle che trent’anni fa mica c’erano, che arrivavano solo di notte, con una dignità professionale che ora non esiste più: le zanzare tigre.

Le zanzare tigre dei giardinetti sono mostri da un kilo e mezzo, si svegliano all’alba (con te e i tuoi figli) e si appostano sulle panchine per rendere meno noiosa la tua permanenza al parco. E da maggio, l’unica cosa che accomuna cinofili e filiati e il continuo grattarsi, come da puntura di tarantola.

Poi ai giardinetti c’è il microuniverso dei bambini.

Fatto di giochi e di pavimenti gommosi: la variante moderna dei nostri scivoli e giostrine sul cemento.

Che quando ero piccola frequentavo anche io dei giardinetti; la mamma si metteva aguzza con le altre mamme, chiacchierava e produceva cose belle all’uncinetto; io la guardavo e mi dava tanta pace e serenità.

Intanto io salivo sullo scivolo. Un semplice scivolo: scale e discesa.

Sulla giostra: un girotondo di seggiolini cigolanti.

Sullo scivolo mi ero inventata, assieme a mio fratello, un gioco che assomigliava alla più adulta richiesta del pizzo: facevo pagare le corse, a suon di caramelle frizzine, di quelle che te le mettevi in bocca e ti sentivano friggere a 100 kilometri di distanza.

Oggi gli scivoli sono delle vere e proprie palafitte, con tanto di anelle, reti a cui appendersi e megafoni da cui far uscire la propria voce. Le giostrine non se le incula più nessuno e i costruttori hanno smesso di farle e ci sono strani animali – modificati geneticamente – con le molle sotto al sedere, per salirci sopra e fare cloppete cloppete.

E’ tutto cambiato. Anche i bambini. Anche i loro giochi.

Restano, nei miei giardinetti di frollina, come nei miei giardinetti di bambina, i maschietti che si scambiano le figurine e che allestiscono bancarelle per terra per vendere i fumetti.

Restano questi mondi separati, mamme da una parte, padroni di cane dall’altra, nonni e badanti sulle panchine più agibili…

Mondi che non comunicano e che non hanno intenzione di farlo…

E poi ci sono loro: i nani come frollina che non gliene frega un cazzo delle politiche dei giardinetti; a loro basta essere circondati da altri simili, basta ululare eccitati, basta sapere che esistono, sempre, dei giardinetti a riempir questo pazzo e schifido mondo.

8 commenti
  1. francesca dice:

    hai scordato di menzionare le coppie che in quel parchetto litigano, e di brutto, e vengono mangiati vivi dalle zanzare! mi è capitato un paio di volte, seduta sulla panchina dietro alla zona bimbi, vicino all’alberone secolare, zona badanti direi… tra le mie punzecchiate e quelle delle tigri il mio ragazzo ne è sempre uscito distrutto! eppure sembra un parchetto così tranquillo… (ed è vero, pure molto parigino)
    ciao 🙂

  2. Il Ciappetto dice:

    AH!AH! hai proprio ragione!

    nel parco vicino a casa mia ci sono anche le badanti russe che parcheggiano i loro nonnini tutti nello stesso punto così chi è in grado può scambiare due chiacchiere col vicino di carrozzella raccontando i tempi che furono, mentre le signore russe si fanno finalmente 4 chiacchiere nella loro lingua e non in bolognese!!!

  3. cinzia dice:

    vicino a casa mia c’è un parchetto proprio uguale salvo per una cosa: lì i cani non entrano…non per essere razzisti (io i cani li adoro e ne ho pure uno) però ai giardinetti non è bello fare lo slalom tra le cacche con il passeggino o peggio vedere tuo figlio che ci gioca in mezzo !!!!

  4. carla chi dice:

    Ciao,
    arrivo dal blog di Meringa.
    Sembra il parco sotto casa mia!
    L’unica differenza è che non è incistato tra le case, però funziona così, uguale uguale.
    Bel post, complimenti.
    Carla

  5. la coniglia dice:

    a me un giorno oltre le mamme che ti chiedono info a gogo sul bimbo mi capitò una vecchietta che mi raccontò tutta la sua vita, mettendosi anche a piangere…Io ero così commossa che piansi pure io, per fortuna la bimba dormiva e così non ha pianto anche lei…

  6. Chiara dice:

    Il bello della cascina: qui, se porti Amelia in giro, al massimo si parla della diarrea dei vitelli e delle prodezze sessuali del toro. E lei si può divertire a socializzare con felini, bovini, mosche, zanzare e tafani… ,-)

  7. angela dice:

    anche il mio parco funziona uguale!
    però,da qualche giorno,l’universo mamme e l’universo tate si è fuso in un unico grande gruppo di bimbi,mamme,nonne,tate e badanti di ogni nazionalità.
    io l’ho notato e mi sono chiesta il perchè…ero convinta anche io che i diversi mondi non si sarebbero mai incontrati…e invece…ora le mamme ascoltano i problemi sentimentali della tata peruviana,la nonna scambia ricette con la tata ucraina e quella brasiliana,le badanti russe coccolano un pò i bimbi,invece del solito vecchietto un pò stizzoso.
    è tutto molto bello,sotto agli alberi,in mezzo a tanta varia umanità…a me piace.
    baci
    a.& g.

  8. jomarch dice:

    “ho lo stomaco vuoto come una biblioteca di fianco al centro commerciale” è fantastico. un saluto dalla mia nuova stanza.
    jomarch (ex sam)

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