La compa dei giardinetti

Quale esito può avere avuto il fermo proposito della Vostra Panzallaria di rimanere al di fuori della vita dei giardinetti? di non mischiarsi al volgo delle mamme del parco ormai consueto della Frollina???

Insomma: in questi mesi che non ne scrive più, come si saranno evolute le dinamiche della Compa dei giardinetti???

Oggi, con un outing che mi costa enorme fatica, risponderò a tutte queste domande.

Come ben sapete voi che mi leggete da un po’, non sono tipo da rimanere in angolo, silenziosa. No. Mi dovrei mordere la lingua, chiudere le orecchie e farmi abbondantemente i cavoletti miei. Ma no. Non ci riesco a starmene in un angolo. Così nei mesi ho imparato tutti i nomi dei bambini dei giardinetti con cui interagisce Frollina (che vorrebbe correre, porella, e si sente un po’ frustrata dalla tenera età). E ho imparato quali sono i mestieri di mamma e papà e quali le fisse “Michelino, non sederti per terra che ti sporchi!” “Giovanna non salire sullo scivolo che brucia” “Sofia, devi rimanere dove posso vederti e visto che soffro di miopia, è mooolto vicino!”.

Tutto, tranne – ovviamente – i nomi dei genitori.

Perché la prima regola del parco è che noi grandi siamo solo – come dire – un supporto; siamo – come dire – dei fantasmi, una sorta di angeli custodi dei nanetti che ci portiamo appresso. Nulla più.

Ognuno di noi è solo la mammadisilvia, la mammadimichele, la mammadigiada, la mammadisofia. E basta.

Ogni tanto si creano situazioni di imbarazzo; come quando una deve chiamare un’altra, distante “ehi, mammadisofia, guarda che tua figlia si sta rotolando nel fango con Michelino che c’ha pure il pisellino di fuori…”

e allora tendiamo a mandare avanti i figli. O almeno coloro che hanno già figli parlanti. “Ehi! Michele si è tirato fuori il pisello davanti alla sofia che dice che lo ha più grandegrande del suo papà!” e tutto funziona a meraviglia.

Prima di conoscere questa regola, un giorno addietro, la sottoscritta ha fatto l’errore di presentarsi di persona. Dicendo “piacere, mi chiamo Panzallaria!” e ai giardinetti è calato il silenzio. Nere nubi si sono addensate sulla mia testa: avevo osato mettere me stessa prima della creatura, madre snaturata in odor di assistente sociale d’appoggio…

Le altre mamme, per ribadire che loro invece no, loro sono mamme vere, di quelle che pensano prima di tutto ai figli e poi moltomoltomoltodopo a loro, hanno programmato la memoria perché il mio nome fosse dimenticato immediatamente ed esso non è MAI stato nominato…

Per tutti i giardinetti io sono e sarò sempre la mammadifrollina. E basta.

Dunque, come dicevo non ce l’ho fatta a leggere il giornale e quelle robe lì che fanno tanto mamma intellettuale che non si mischia al volgo e mi sono tuffata nella mischia. Anche perché mia figlia – chissà mai da chi ha preso! – si è subito creata la sua compa (compagnia in sleng bolognese, ormai antico) e io non posso esimermi dal seguirla nelle sue esternazioni di gioia e di felicità fanciullesca.

E così ho imparato a conoscere il variopinto mondo della riproduzione del quartiere: mamme super riccone che abitano nelle villette del circondato, mamme badanti straniere che si fanno un culo così e hanno una forza così e sono allegre e solari da farmi una grande invidia e parlano con i figli esclusivamente in italiano perché li vogliono integrati e anche con il marito parlano in italiano, perché vogliono integrarsi tutti quanti.

Mamme avvocato sempre attaccate al cellulare. Mamme logorroiche che vengono evitate come la peste, ma prima o poi ti beccano e ti rimbambiscono per un pomeriggio intero. Baby sitter, nonne che hanno fatto le loro rivolte femministe e c’hanno un sacco di roba bella da raccontare e le vedi, splendide e splendenti più di te che hai 30 anni.

I giardinetti della Frollina sono un piccolo mondo chiuso e circondato da alberi. Dove i nemici sono rappresentati dai cani e soprattutto dai loro padroni (il nemico numero uno della mamma al parco!) e dagli alberi maltenuti che perdono i rami, quando piove troppo.

Le mamme del parco parlano di pappe, vestiti, asilo, primi passi, prime parole, primi capricci, orari di nanna, nanna fatta e non e sesta, settima e ottava malattia. Le mamme al parco – se fumano – vengono crocefisse in sala mensa. Le mamme al parco hanno lavori ma sono tutti invisibili, poco importanti e molto sottovalutabili.

La felicità del bambino, prima di tutto.

Le mamme al parco hanno spesso mariti così e cosà e se una – facciamo ad esempio Panzallaria – parla del padre della frollina come del “mio fidanzato” le altre la guardano male malissimo.

Perché i fidanzati vanno al cinema. I fidanzati scopano in macchina, sui colli. I fidanzati rompono. I fidanzati vanno fuori a mangiare una pizza in compagnia e se lei c’ha le sue cose e non si può trombare, i fidanzati vanno pure a ballare.

Ma no. I fidanzati non fanno figli. Quelli sono per i mariti.

Ma sto imparando. Giuro che sto imparando le regole della compa dei giardinetti. E credo pure di essere brava sapete?

Si perché ieri, la mammadigiada mi ha chiesto se scrivo una lettera al comune, visto che parlo tanto bene, se scrivo – dicevamo – al Comune, che ai giardinetti ci sono troppe cacche di cane e troppi rami che si spezzano in testa ai nostri figli e troppa poca cura e noi paghiamo le tasse e allora ce lo meritiamo un posto sicuro per i nostri figli oppure no????

12 commenti
  1. Giuliana Cupi dice:

    Se fossi in te mi presenterei ai giardinetti con una t-shirt con sopra l’indirizzo del blog, hai visto mai che qualche mamma nottetempo coltivi il riprovevole andazzo di passare cinque (5, non uno di più) minuti davanti al PC e si legga tutto ciò…bellissimo…:-))))))))))
    Giuliana

  2. LaFrancese dice:

    Ciao cara, ben tornata! perdona la poca tempestività :-))

    Eh! …deve essere dura imparare tutto ‘sto popò di decalogo!

    Mai ho pensato a tutto ‘sto universo ascoltando gli schiamazzi della “compa” dei giardinetti sotto la mia finestra!
    Di pisellini all’aria, dalle mie parti non se ne parla. Non è che faccio la “ascoltona” dalla finestra, sia chiaro, è che per respirare d’estate, è necessario spalancare tutto!!
    Ho incominciato a fare attenzione quando ho sentito gridare “bomba nera-bomba nera-bomba nera”. Nessun atto terroristico, solo una variante di “bomba me” a nascondino. Quando ho chiesto spiegazioni, nessuno dei pargoli ha chiarmi il concetto. Omertosi già da bimbetti.

  3. Poesia dice:

    Grazie per le dritte… e io che lo chimo sempre “il mio morosino”. Sarà poco professional? 🙂

  4. Chiara dice:

    Quanto è vero… Anche io in vacanza notavo che nessuna delle mamme con cui ho parlato si è presentata dicendo il proprio nome. Il ituale vuole che tu chieda il nome del bimbo/della bimba. Poi magari loro chiedono quello della tua (e non lo capiscono…)

  5. ktilia dice:

    Un Aneddoto: in moltissimi posti del mondo questo (presentarsi solo con il nome del proprio figlio) é anche il rituale della vita pubblica in generale.
    In Africa ad esempio non si chiamerá mai una donna in pubblico con il suo nome di battesimo, ma con l’appellativo “madre di..” e nome del primo figlio.
    Mama Bahati, Mama Nswari etc etc.. non vogliono dire “la signora bahati” anche se ne prendono il posto in ogni occasione pubblica.

    In pratica, come le donne masai che ricevono un nome proprio solo DOPO il matrimonio, una donna cede il proprio nome per una funzione sociale “madre di..”appunto.
    ——–
    Io un po’ mi preoccuperei che la pratica sopravviva anche da noi…

  6. ll dice:

    secondo me panz fai benissimo. Metti che una ti si presenti come ‘sono la mamma di Haeven’ (ma si scriverà così?), potrebbe portare a reazioni incontrollabili (caso puramente ipotetico, metti che legga il tuo blog…) :PPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPP

  7. angela dice:

    sai che a milano,al parco,abbiamo gli stessi identici problemi?cacca di cane ed esposti al comune e raccolta di firme contro i cani cafoni e i loro padroni…
    tutto il mondo è paese…tutte le mamme sono uguali..
    mandi online una foto di frolli,per favore?
    baci baci
    a.& g.

  8. Poesia dice:

    ho una crisi di identità… noi il nome della pallina non lo abbiamo ancora scelto. io quindi per adesso chi sono? sono la mamma di chi? dove siamo? e dove andiamo?

  9. spack dice:

    MAMMEEEEEEEEEEEEE…..ma in che giardinetti andate…e che persone ci sono…forse sono i posti diversi….qui le signore che portano al parco i pargoli chiassosi sembrano come le persone che portano i cani in campagna…li chiamano solo per andarsene…per il resto possono rotolarsi ovunque e fare di tutto (da quello che ho capito ritengono che quei dolci esserini sfornatori di cacca e pipi a volontà abbiano bosgno di sfogare i loro istinti animali….mah)….
    e comunque dalle mie parti sanno tutto di tutti….e se succede qualcosa il parco dei bimbi è il primo posto dove si viene a sapere….
    un esempio??
    “MARIAAAAAAAAAAAAAAAAA….MARIAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA”
    “CHE C’è??”
    “SAI CHE è SUCCESSO??”
    “CHE COSA?? DI DI DI DI”
    “GIOVANNA HA LA FEBBRE!!”
    “MA CHI GIOVANNA LA MAMMA DI MICHELINO O QUELLA DI FRANCESCA??
    “LA MAMMA DI FRANCESCA,LA MOGLIE DEL MACELLAIO,QUELLA CHE DA RAGAZZA FACEVA LA CATECHISTA,CHE HA IL PADRE CHE LAVORAVA ALLA FIAT E LA MADRE CHE LAVORAVA IN FABBRICA, OH QUELLA CHE è AMICISSIMA DI MARIELLA LA MAMMA DI CRISTIAN CHE HA IL MARITO……………..”
    capito il senso??? passano la giornata così a suggerirsi i pettegolezzi e gli alberi genialogici del paese….:P:P

  10. Wonderland dice:

    MA CHE TRISTEZZA!
    Ecco perchè non mi amalgamo… io sono prima di tutto IO, il mio è un FIDANZATO e non mi piacciono le persone che considerano le mamme un accessorio-maggiordomo-tuttofare del nano.
    No. Non ci sto.
    La compa dei giardinetti non fa per me.

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