Mi rimane

Mi rimane la pasta al burro, quella che mi cucinavi quando ero bambina. Mi rimane la “Schiava Isaura” quando lo guardavamo insieme al pomeriggio, nella tua casa di lunghi corridoi in centro.

Mi rimane quando mi raccontavi della dieta e delle passeggiate per dimagrire.

Mi rimane la casa dei tuoi genitori e tu seduta – come tua madre – su una sedia di legno.

Mi rimane la coda di cavallo che mi faceva la mia mamma, che era poi tua figlia e intanto mi raccontava che tu gliela facevi così stretta che le veniva il mal di testa.

Mi rimane lei, la mia mamma, che mi ama e il suo sorriso mi fa pensare che ce la farò sempre perché lei crede in me e ci ha sempre creduto.

Mi rimangono le federe con le falci e i martelli.

Mi rimane la tua risata.

Mi rimane quella volta che era già nata la silvia. Tu non parlavi più da tempo, sembravi già lontana e invece l’hai guardata, mi hai guardata e con la voce sottile mi hai chiesto “è una bambina?” e io ti ho risposto che si, è una bambina, è la tua bisnipote.

Mi rimane l’odore della pioggia di questa mattina che sembra autunno e tu hai preso il volo.

Finalmente ti sei riappropriata dei ricordi. Quelli che negli ultimi 10 anni hai perso per strada, sgocciolati via, uno per volta.

Ora hai di nuovo tutto tra le tue dita lunghe, quelle che ha ereditato la silvia. Le dita di donna giovane su una donna anziana.

Il sorriso di gente di campagna che avevi tu. Quando cantavi le canzoni delle risaie e raccontavi della tua vita di paese e di come avevi conosciuto il nonno.

Hai di nuovo i volti dei tuoi figli. Che ti hanno accompagnata in questo viaggio per riprenderti la dignità e la vita.

Laddove vita sembra non essere.

io sarò assente per un po’. non preoccupatevi.

26 commenti
  1. Schifezza dice:

    Panz, mi dispiace davvero tanto, anche per la piccola Frollina.
    Vi abbraccio forte forte.
    Un bacione.

  2. Il Ciappetto dice:

    Perdere una nonna è come se si staccasse un pezzo di storia.
    É la storia più bella proprio perchè è quella della tua famiglia.
    E nessuno più delle nonne ha questo senso di “famiglia”.

  3. Panzallaria dice:

    grazie a tutti. quando ci sono delle lunghe malattie, una persona che prende il volo non dà dolore ma gioia, per lei che dopo tanti anni si è riappropriata della libertà dell’animo.

    lontano dalle catene di un corpo corrotto.

    non me ne vado per dolore, volevo rassicurare tutti. Il dolore c’è soprattutto per chi rimane e soffre, per lei no, c’è solo – davvero – la speranza che ora stia molto meglio.

    me ne vado per una vacanza già programmata.
    ma come? direte voi.

    la mia dolcissima mammina vuole così. noi non siamo gente da pensare che i funerali sono un saluto.
    il saluto ce lo portiamo nel cuore.

    così porto la silvia e tino al mare, come avevamo preparato.
    ci ho pensato tanto e poi alla fine ho deciso di partire comunque:
    torno molto presto in realtà.
    stacchiamo solo per una settimana.

    ne abbiamo molto bisogno. per tanti motivi.
    ciao a tutti e grazie, grazie davvero.

    un abbraccio particolare alla mia magretta, che magari leggerà sto post che è dedicato a lei…

  4. angela dice:

    anche noi ti stringiamo forte,e abbracciamo anche frolli e tino.
    un bacione.
    ciao.
    angela e georgette.

  5. zia sbaciucchiona e silver dice:

    Ho sognato la tua nonna che volava giovane e sorridente, la crema che
    ti piaceva tanto la prepareremo alla frollina, buone vacanze

  6. ba1976 dice:

    Ho letto solo ora… è doloroso leggere della perdita di una nonna… io la mia nonna ce l’ho ancora, attaccata a questa vita e lucidissima, nonostante i suoi 83 anni e i mille problemi di salute che ha… ma se anche solo per un attimo capissi che la sua testa la sta lasciando… la penserei come te.

    un abbraccio grande panz

  7. stregacciabuona dice:

    Ciao panz, sono tornata da qualche giorno… e mi spiace davvero tanto di aver letto questo post…
    _
    Ti sono vicina, per quel poco che può valere!!!
    Ti abbraccio forte. Giò

  8. lamagretta dice:

    Cara Panz
    le donne della nostra famiglia cercano, da sempre la libertà.
    Dai conformismi e formalismi, dalle falsità, dall’egoismo altrui, dalle strette maglie della rete del quotidiano, dalla tristezza e dal dolore.
    Qualcuna la persegue attraverso percorsi tortuosi, qualcuna la raggiunge e qualcuna no. Però ci proviamo, ogni giorno.
    Insegna tu la giusta strada alla Frollina, perchè da stupenda “nanetta” si trasformi in splendida donna.
    Ti voglio bene

    lamagretta di famiglia

  9. Laura dice:

    Ciao Panzallaria.
    Sono Laura.
    Io ho trovato il tuo blog navigando alla ricerca di donne che avevano ampiamente passato il termine di gravidanza.
    Oggi sono a 41!!!
    Poi mi sono divertita a leggerti, e poi commossa.
    Credo che la tua nonna se ne sia andata per quella malattia che ha colpito anche la mia mamma, con quel nome tedesco che fa paura e che di certo sarebbe suonato sinistro, a chi ha vissuto la Resistenza contro i tedeschi: Alzheimer.
    Ti abbraccio forte, anche se da una distanza dovuta alla mancata conoscenza reciproca, ma con una vicinanza legata all’esperienza di vedersi allontanare una persona che si ama tanto, sfumare nella confusione e nell’assenza di ricordi, per ritrovarla, come perle preziose, in alcuni momenti fatati, in cui ti fa comprendere di esserci ancora, per le cose importanti, come quando la tua nonna ha riconosciuto la tua bambina.
    Spero che anche mia madre, che è ancora qui, mi regali un attimo magico di quel tipo.
    Un abbraccio
    Laura

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