Noi che ci ammaliamo…

…in coppia.

Noi che sembriamo due scaricatori di porto in piena crisi post cubano; noi che rantoliamo nel letto, alla ricerca di una posizione che ci permetta – contemporaneamente – di dormire e respirare.

Noi: la versione bonsai e maxi di un produttore industriale di muco.

Noi: la frollina ed io. Due catorci. Veri catorci.

Lei sta un po’ meglio, per fortuna. Stanotte ha dormito. Io invece c’ho tutta una cosa addosso che mi sento uno straccietto.  Anche perché – soffrendo d’asma – questa roba proprio non ci voleva.

Tino – santo subito! – ci accudisce. Si prende cura di noi. Così nemmeno lui dorme. Ed è uno straccietto.

La famiglia Rottamen si è ricostituita, in tutto il suo splendore. Neanche ci avessero dato gli incentivi per la rottamazione di tutti e 3!.

Io ho passato davvero una notte terribile. LottarePerOgniSingoloRespiro, provare a dormire, aprireLaBoccaPerRespirare, sentireL’ariaCheNonEntra, riprovare a dormire, finalmente respirare un po’…

E’ brutto l’asma. Fin da quando ho avuto la prima crisi, un paio di anni fa, ogni volta è una sensazione tremenda, come se ti stessero portando via la vita.

A volte penso che morirò per una crisi respiratoria – se non per un’indigestione di piadina! – perché è la cosa che mi spaventa di più, che mi lascia sempre più derellitta.

Per fortuna stamattina, dopo una notte in verticale senza sonno, la mia bimba si è svegliata con un gran sorriso, dopo 12 ore filate di sonno.

Era bellissima. Stamattina ho pensato a quanto è bella, a quanto è simpatica e a quanto è diventato divertente stare con lei.

Non aspetto più che si addormenti per avere spazio per me, ora. Perché è una fase della sua vita veramente buffa. Gattona velocissima, da una stanza all’altra, da una scoperta all’altra. Lei e i suoi primi due dentini che stanno uscendo.

Lei e i suoi capelli asimmetrici. Lei e i suoi occhioni tondi da Tino. Gattona veloce cercando luoghi dove attaccarsi e tirarsi in piedi e poi comincia a muovere ondeggiando il bacino, per esercitare il suo diritto alla libertà.

E ride come una matta. E attende – navigata attrice – gli applausi alle sue straordinarie prestazioni.

Attende che noi la guardiamo e se non la guardiamo ci richiama con versi improbabili: “na-na” “ma-ma” “ga!” “da!”.

E quando ci voltiamo e le diamo udienza, eccola, la bambina più felice del mondo.

E poi quando tossisce, che a volte pensa sia un gioco, se tu le fai il verso e tossisci pure tu, allora lei continua per ore, in un dialogo di scatarroni degno di un bar di periferia.

La amo molto. Lo scrivo poco ma la amo molto.

E sono cambiata. In questi nove mesi sono cambiata assai. Non solo perché non sento più come un’ingiustizia divina il fatto che lei si svegli tutte le mattine alle 7 (diciamo che ora la cosa ha acquisito termini più umani, che ogni tanto mi fa arrabbiare ma non più di tanto) o perché cerchi di avere sempre un bel sorriso rassicurante per lei, ma anche perché sto trovando nuovi equilibri e perché questo esserino mi sta mettendo molto in discussione.

Più, per la verità, di quanto non abbiano fatto tanti adulti con cui ho avuto a che fare in passato…

Più di tanti libri e di tante pipponi mentali.

Mi sta facendo riconsiderare tanti lati della vita e di me.

E mi piace.

E’ faticoso ma mi piace.

8 commenti
  1. angela dice:

    anche giorgina era malata…ora sta meglio!
    condivido sempre il tuo sentire.
    quando torni a milano fai un fischio.
    baci

  2. mujerloca dice:

    Esserini piccoli, fonte di grande crescita per noi.
    Amala tanto e non te ne pentirai MAI.
    Buon raffreddore….

  3. labelladdormentata dice:

    Noi li aiutiamo a scoprire il mondo, gli raccontiamo gli affetti, li portiamo per mano e loro in cambio ci fanno crescere, con i loro sorrisi, con il loro amore incondizionato, ci fanno diventare adulti e attraverso di loro si riconsiderano anche i rapporti con i nostri genitori, con la nostra famiglia d’origine, chiudendo un meraviglioso cerchio di amore.

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