Podcast day 2007

Io a questa iniziativa del PodCast day di oggi ci partecipo un po’ a modo mio.

Scusate ma tre podcast me li dovrei proprio inventare che per ragioni di tempo non riesco ad ascoltare tante cose che escono dal mio piccì, che le dovrei ascoltare mentre lavoro e poi mi incasino.

Però mi è piaciuto molto, tramite Bloggo Intestinale ascoltare uno scrittore che in un podcast della Feltrinelli leggeva un pezzo di un suo libro che io avevo già letto. Mi ha fatto una certa impressione. Lo scrittore in questione è Paolo Nori che scrive in un modo tutto suo – molto emiliano – e ascoltarlo leggere dà un senso maggiore al suo stile.

E allora mi sono detta che questi podcast sono proprio una roba interessante e anche utile, che puoi farti un’idea del tono delle cose (quindi io non parlo solo di podcast musicali), che quando le cose le leggi spesso non si sente il tono e il tono fa molto. Per esempio ti dice se sono cose gravi o leggere, da leggere con ironia.

Per esempio ti dice molto di quella persona, di quel libro, di cosa ci voleva mettere dentro l’autore – nel caso specifico dei reading in podcast.

E poi c’è un altro aspetto che mi sta a cuore – anche per motivi professionali – ed è il fatto che un podcast può anche essere ben utile a tutte quelle persone che hanno gli occhi spenti, nel senso vero del termine, ma una grande curiosità.

Parlo dei ciechi. A me, come al mio amico Leo che lo è, dire non vedente mi suona di paraculata.

Cieco rende uguale l’idea e non è offensivo se tu non sei offensivo.

Insomma al Leo, sono sicura, che leggere libri se non sono tradotti in brail non può, al Leo sentirsi leggere pezzi di libri dall’autore deve essere una roba molto bella, un modo per partecipare alle cose del mondo, a quelle che di solito sono dedicate a chi c’ha occhi per scorrere le pagine.

Anche per questo motivo, credo, mi stanno simpatici questi podcast e mi piace anche che siano indipendenti, perché si sentono mille voci se sono indipendenti, mille voci diverse e non mille voci che parlano la stessa lingua markettara.

Forse ho fatto un po’ confusione ma io questa loro bella iniziativa di oggi la volevo celebrare così.

Poi scriverò un post anche su un cane, che oggi di cose da dire, in giro per la rete e per il mondo, ce ne sono molte.

2 commenti
  1. la coniglia dice:

    Grazie Panz, splendida come sempre 🙂
    Cmq anche nei podcaster musicali si parla…se ne hai voglia e hai cinque minuti stasera puoi sentirti un pezzetto della puntata che PB ha fatto con me e miranda…Ti ho nominata 🙂

  2. TFM dice:

    OT: Ho trovato panzallaria su anobii -abbiamo “ben” sei libri in comune- e devo dirti che questo template è efficacissimo. Ad occhio e croce panzallaria sembra avere una certa personalità.
    Torno.
    Ciao
    TFM

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