A testa in giù

Non ne possiamo più di inverno. Vogliamo la primavera. Vogliamo uscire senza intabarrarci nei cappotti e andare al parco, andare in giro. Vogliamo la luce anche quando la frollina si sveglia al pomeriggio.

Così ieri, che era molto inverno per via di un fitto nebbione, mammaPanz si è di molto concentrata e alla fine non era più inverno.

Ci siamo vestite leggere e la Frollina ed io siamo andate ai giardinetti. C’erano le farfalle a svolazzare su molti fiori, c’erano bambini che ridevano sulle altalene e mamme simpatiche che chiacchieravano sulle panchine.

Il mondo era perfettamente in pace ed erano finite tutte le guerre.

Io avevo portato una paletta per vedere se alla frollina le piace scavare, che la prima paletta non si scorda mai.

Ci siamo posizionate accanto ad un cespuglio di camomilla e abbiamo cominciato a scavare canticchiando “Io ho una zia, una zia che sta a Forlì e quando va a ballare con le mani fa così…

La frollina fischiettava ed io cantavo.

Intanto abbiamo scavato per ore. Passava il tempo e noi si continuava a scavare e le risate dei bimbi erano sempre più lontane e anche le farfalle non svolazzavano più al sole perché noi eravamo infilate dentro alla buca e diventava sempre più buio e c’era sempre più umido.

Io ho una zia, una zia che sta a Forlì e quando va a ballare con la testa fa così…

così

così

con la testa fa così

quando va a ballare la mia zia fa così

Scava che scava che scava, ad un certo punto siamo passate da un punto molto caldo che c’era fuoco, lava e lapilli ma io avevo portato la giacca di quando lavoravo come saldatore al porto di Genova e sono riuscita a proteggere sia me che la frollina.

Scava che scava che scava, alla fine abbiamo rivisto il sole. Un puntino di luce prima e poi un bagliore più forte e alla fine siamo state accecate da questo sole grande grande e non si sentivano più i bambini del parco ma c’erano degli uccellini che canticchiavano in un’altra lingua.

Frollina emetteva dei suoni garruli di felicità e io, solo in quel momento, mi sono accorta che ero stanca, stanchissima per via del tanto scavare.

Io ho una zia, una zia che sta a Forlì e quando va a ballare con la testa fa così…

Siamo uscite dalla nostra buca.

Ma eravamo a testa in giù in mezzo ad un giardino pieno di piantine ben curate e con una veranda in legno bellissima, di quelle che vedi nei telefilm americani.

Anche le piantine e anche la veranda erano a testa in giù.

Perfino un annaffiatoio in plastica per bambini, anche lui a testa in giù che non abbiamo capito bene come mai non uscisse tutta l’acqua che c’era dentro.

Frollina all’inizio aveva un po’ paura.

“Mamma, mamma, io ho appena imparato a camminare e qui è tutto a testa in giù, non è che cado e vado a sbattere la testa contro il cielo?” mi ha chiesto un po’ preoccupata.

“No frollina, stai tranquilla, i piedi stanno comunque attaccati alla terra anche se è tutto a testa in giù, basta solo farci l’abitudine. Come quella signora là con il cane, vedi? lei cammina tranquillamente a testa in giù…”  le ho risposto, indicando una simpatica biondona con cane che attraversava una strada, in lontananza, ed era a testa in giù.

Ci abbiamo messo un po’ ad abituarci ma poi alla fine non ci sembrava più di stare a testa in giù e così ci siamo allontanate dalla buca.

Non prima aver ben bene piantato la nostra paletta nelle vicinanze, così da poter ritornare indietro per andare a casa da papà Tino che ci aspettava per pranzo.

Abbiamo cominciato ad esplorare questo piccolo pezzo di mondo a testa in giù, senza ben capire dove ci trovassimo.

Di sicuro eravamo nel giardino di qualcuno. Qualcuno che ha un bimbo o una bimba piccolini, perché c’erano un sacco di giochi che la frollina non poteva trattenersi dall’urlare “ohhhhhh” e dall’indicare con il suo ditino all’insù, sgranando gli occhioni nocciola.

Siamo state parecchio a guardarci intorno, fin quando non abbiamo sentito un forte rumore provenire dalla strada vicina e allora, spaventate, ci siamo nascoste dietro ad un cespuglio.

Era un rumore tipo “boing! boing! boing!” come di una grande, enorme molla tirata verso il cielo.

La gente scappava a destra e sinistra, le macchine frenavano all’improvviso e gli uccellini avevano smesso di cantare per via del fiato che stavano trattenendo.

Poi lo abbiamo visto.

Un enorme canguro marrone con il muso lungo lungo e gli occchi nerineri. Saltellava in alto, verso il cielo, con le sue zampe molleggiate.

E faceva tremare tutto intorno.

Allora ho capito che eravamo arrivate in Australia. Frollina che non aveva mai visto un canguro nemmeno in tivù si è messa a correre dietro al saltatore e io dietro a lei.

Correva e chiamava: “Canguo!!!!! Canguooooooo!!!!!!” e ogni tanto si sbagliava e lo appellava “Aul! Aul! Aul!!!” come chiama il nostro gatto Raul.

Il canguro continuava a saltare spaventando tutti tranne che la frollina. Io, sprezzante del pericolo, inseguivo la mia creatura malgrado il male alla sciatica, dovuto senz’altro al troppo scavare.

Ad un tratto l’animale arrestò la sua corsa  davanti ad una pasticceria piena di dolci.

Cominciò a guardare ben bene la vetrina allestita come una favola e dopo aver copiosamente sbavato sul marciapiede, tirò una testata e la ruppe, impadronendosi di una grossa mousse di fragole e kiwi.

Frollina – che non mangia molto ma ai dolci non riesce a dire no, specie se in condivisione con qualche animale – fece per avvicinarsi al canguro e al suo bottino.

Quando lui si accorse delle intenzioni della piccola nana cominciò a digrignare i denti e nascose il resto della torta dentro al suo capiente marsupio (che era marchiato kecciuà, come tutte le mises sportive di una nota catena di abbigliamento per gente che è veramente in forma ma vuole spendere poco…).

La frollina, incurante del rischio, si avvicinò barcollando e estrasse dal marsupio un pezzetto di mousse.

Lui rimase talmente a bocca aperta che non riuscì nemmeno a saltare lontano. Lei si stava mangiando un pezzetto di mousse e intanto gli porgeva il resto.

Quando il canguro kecciuà comprese che aveva di fronte una piccola capellona italiana golosa ma non cattiva, aprì ben bene il suo marsupio e le fece vedere quante cose ci stavano dentro.

Passammo due ore a giocare con lui, lì tra i detriti della pasticceria.

Scoprimmo che si trattava di una vecchia stella dello sport. Il ragazzo aveva passato un brutto periodo per via di una triste storia: era infatti stato battuto sul ring dal fratello e questo lo aveva mandato in depressione tanto che alla fine si era inciccionito con tutta quella sua golosità e nessuno lo voleva più a combattere e mentre prima era molto famoso ora viveva all’ombra di questo fratello ricco e anche un po’ sborone che gli faceva tenere solo il secchio in cui sputava la dentiera, alla fine degli incontri e così Kecciuà non riusciva proprio a smettere di mangiare e ogni tanto gli prendevano questi raptus che doveva distruggere tutto e mangiare, mangiare, mangiare…

Intanto il tempo passava e noi dovevamo tornare a casa. Frollina aveva la panza piena di dolce e il mio cellulare, così lontano da Bologna, non prendeva tanto bene. Tino ci aspettava, bisognava andare se no poi il babbo si preoccupa!.

Tornammo al giardino da dove eravamo spuntate che si sentivano delle voci provenire dalla veranda. Guardai bene e si trattava di una simpatica famigliola.

Un bel ragazzone biondo, una dolce e flessuosa e gentil pulzella dai capelli scuro/mediterraneo e una favolosa bimbetta occhi blu e capelli color del miele.

Mamma e papà bevevano birra spaparanzati su due sdraio e la bimbetta eseguiva una strana danza rituale con il suo annafiatoio e le manine rivolte al cielo.

Mi accorsi subito che io quelle persone lì le avevo già viste.

Pensa che ti pensa che ti ripensa, capii che si trattava di Slim e della sua famiglia! Ma si, era la mia amica della bloggorbe!!!!

Volevo tanto saltare fuori e dirle “ciao slim! che emozione, finalmente ci conosciamo di persona…” ma poi mi ricordai della quarta regola della bloggorbe che è:

E’ vietato palesarsi ad un bloggerfriend senza prima averlo twitterato e senza che abbiate chattato almeno 2 ore su facebook per accordarvi sull’incontro. E’ inoltre assolutamente sconsigliato raccontare ad un bloggerfriend delle buche che scavate al parco e che vi fanno arrivare direttamente nel suo giardino. Potreste causare danni irreparabile al continuum spazio-temporale e creare una voragine  nella Rete Mondiale tale da fare prendere un supercoccolone a Bill Gates e da far implodere tutti gli IP a disposizione della bloggorbe. 

Così, malgrado avessi tanta voglia di correre a dire ciaoatutti!, io e frollina ce ne siamo rimaste nascoste dietro al nostro cespuglio a guardare questa scenetta di vita australe…

Solo ad un certo punto, la piccola Isabella interruppe le sue danze e si voltò verso di noi, perché nel frattempo frollina si era rimessa a canticchiare “Io ho una zia, una zia che sta a forlì” e lei si era accorta di una presenza nanesca nel suo giardino.

In quel momento, sospettando il pericolo, mentre la piccola Isa faceva ciao con la manina nella nostra direzione e la frollina rideva felice e indicava con il ditino, afferrai la mia creatura, corsi veloce come una lepre zoppa (ma pur sempre una lepre!) e mi tuffai con la mia grazia elefantiaca e la frollina tra le braccia dentro al nostro buco.

Dove scivolammo veloci come fa la cacca nel suo viaggio verso le fogne…

Scivolammo fin quando non spuntammo di nuovo ai giardinetti, a Bologna, tra i bimbi sull’altalena e le farfalle svolazzanti e le mamme chiaccheranti.

Frollina era glassata di fango. Io avevo tutti i vestiti stracciati (ma forse lo erano già prima?!)

Richiudemmo veloci la buca, perché nessuno la trovasse e andammo a casa.

Dove Tino ci aveva preparato un piatto di tortellini fumanti.

11 commenti
  1. Slim dice:

    Io mi sono emozionata.
    Ma come fai a scrivere delle cose cosi’?

    Sei meravigliosa , grazie per questo regalo..

  2. la coniglia dice:

    Io sono ancora con la testa al caldo…E sogno la prima vera e l’estate…è stato bellissimo venir in Australia con voi!

  3. cg dice:

    Ciao Panz sei squisita quando scrivi..perchè non ti proponi come scrittrice di storie per bambini (da far leggere anche agli adulti a cui le favole non fanno mai male)?
    Baci

  4. stefania dice:

    Il mondoblog è davvero qualcosa di speciale… è stato buffo iniziare a leggere pensando fosse un semplice gioco di immaginazione, poi iniziare ad avere qualche sospetto dopo l’indizio “annaffiatoio di plastica” e finalmente avere la conferma: sì, sta parlando proprio di slim! 😀
    E comunque non se ne può più di ‘sto tempo nemmeno qui. E’ una settimana che vedo solo pioggia e nebbia, mi sto scaricando, io vado a batterie solari! Datemi il soleeeee!

  5. miciapallina dice:

    Ecco, appunto, mi hanno rubato la parola!
    Se ti metti in testa di scrivere un libro di favole per bambini (ma io che non sono una bambina già da un po me la sono goduta lo stesso) io un paio di copie le prenoto già da adesso!
    Rimembra!
    nasinasi… raffreddati (acc acc)

  6. cg dice:

    Ciao Miciapallina mi sa che stavamo scrivendo contemporaneamente!! Senti ma che blog delle meraviglie è il tuo ti verrò a trovare spesso insieme alla mia Penelope gattifera di professione!!

  7. angela dice:

    anche io ho capito che saresti andata da slim non appena vi siete ritrovate a gambe in giù!…che bello aver visto isabella!che fortuna!
    adesso però dovresti venire anche a milano oppure fare una festa nella tua testa con tutti i nostri bambini,cosi saremo tutte e tutti ancora più felici!
    angela e georgette

  8. il musicante della brettìa dice:

    Panz, quando le pubblichi posso avere una copia con gli autografi tuo e di Frollina? 🙂

    E’ dolcissima.

I commenti sono chiusi.