Fantasmi

Tutti c’abbiamo dei fantasmi. Tutti se ci guardiamo allo specchio, scrutando proprio bene possiamo vedere qualche carogna appollaiata sulle nostre spalle.

Ognuno, con i suoi fantasmi, ci deve fare un po’ i conti. Ci deve scendere a patti a volte, a volte deve solo trovare un buon posto dove nasconderli.

Io – a dirla sincera – i miei fantasmi ho tentato in tutti i modi di piazzarli da qualche parte. Ho provato a sotterrarli in un giardino, vicino ad un laghetto.

Ho provato a portarli in un luogo sicuro, deputato ai fantasmi. Sono arrivata in questo cimitero no e ho capito che lì era il posto giusto per affittargli una magione. Ci ho passato un po’ di tempo, un po’ di tempo che andavo tutti i giorni in questo cimitero.

Non un posto qualunque. Non un cimitero di città. Sono salita in cima ad una collina, di quelle che vedevo dalle mie finestre e ho trovato un cimitero antico, dove i miei fantasmi avrebbero dormito sereni e a meraviglia.

Ho pianto un po’ e poi li ho seppelliti. Ho costruito una tomba con le margheritine sopra e poi ho continuato a vivere.

E mi pareva di essermi liberata della carogna, io che rido e scherzo e faccio il giullare, quando il giullare s’ha da fare.

Poi però deve esserci stato un intoppo. Una roba da niente tipo che non ho pagato la pigione per la mia tombicina e i fantasmi sono stati sfrattati.

E sono tornati a bussare alla mia porta.

“Panzallaria, Panzallaria, c’abbiamo fame e freddo e il lenzuolo è sporcaccino, non vedi che non è manco più bianco?”

Io mi sono fatta incantare e a onor di bianco che più bianco non si può li ho fatti rientrare nella mia vita.

Ma la casa è piccola e loro occupano un sacco di posto.

Hanno cominciato a spingere. Hanno cominciato a piagnucolare. Quelle cose che io avevo cacciato nella tombetta, lassù nel cimitero. Mi hanno fatto ricordare ricordi che volevo dimenticare e dimenticare equilibrio che pensavo di avere trovato.

Tutto con il soffio di vento, quello freddo. Quello che si porta i fantasmi.

Solo che io ora non sono più la pulzella pazzerella che le bastava trombar a destra e a sinistra e giocare all’intellettuale, per intontire un po’ i suoi fantasmi.

Ora io c’ho delle responsabilità.

In questi ultimi mesi i miei fantasmi mi hanno chiesto tributi. Prima questi lenzuoli lerci da lavare e poi notti insonni per parlare e confrontarci. Sempre di più, sempre più spesso.

Ma ora c’è la frollina e io non c’ho più tempo di stare con loro. Devo coltivare il futuro. Devo coltivare la serenità.

Che poi lo sappiamo: le carogne puzzano. Che poi è abbastanza ovvio: se passo tempo a star dietro alle loro paturnie come posso dare gioia e gioco e fiducia e amore alla mia topolina???

Così ho deciso che stavolta non mi fregano.

Non andrò in collina a seppellirli nel mio bel cimiterino che poi mi dimentico di pagare l’affitto. Non li metterò a dormire in quel giardino vicino a quel laghetto.

Stavolta, che sono una mamma e c’ho le mie belle responsabilità verso la generazione futura, si saldano i conti.

Tutti.

Si paga una bella fattura. Iva e contributi. Anche le ferie arretrate.

Si paga e poi li si saluta.

Amichevolmente gli si dice addio.

9 commenti
  1. Francesca dice:

    come è vero quello che scrivi anche per me. Anche per me questo è il tempo di antichi fantasmi, ed anche per me, anche se non ho la tua dolce Frollina, è arrivato il tempo della liquidazione definitiva. Per vivere bene oggi, per pensare serenamente a domani. Grazie!

  2. cg dice:

    Io con i miei numerosi lenzuolini (tutti lerci e per la verità anche un pò sovrappeso) ho imparato con pazienza a dialogarci anche se ho dovuto ritagliarmi spazi molto angusti per il confronto causa solita vita Romana lavoro da pazzi ragazzo e sorella da mantenere eccetera..
    Panz sei deliziosa anche quando parli di fantasmi e già solo questo fa bene alla Frolla..
    Baci

  3. flo dice:

    Forse (e dico forse, perchè nemmeno io ho ancora trovato una soluzione definitiva) si potrebbe provare ad accettarli, senza tentare di cancellarli o seppellirli, senza ripudiarli o allontanarli come sporchi e invadenti. I fantasmi reclamano la nostra memoria, allora magari si meritano anche loro un angolino dove continuare ad esistere.
    Faranno sempre parte di noi, ma non ci assilleranno più se smettiamo di scacciarli..

    ps: mi ha fatto piacere la tua visita, torna quando vuoi.
    Ciao!

  4. la coniglia dice:

    Se ci riesci dimmi come si fa che due o tre fantasmucci da eliminare della mia recente infanzia ce li ho anche io…un abbraccio grandissimo

  5. mammamsterdam dice:

    Il bello dei figli è che ti contringono in qualche modo a farci i conti definitivamente, ognuno a suo modo, perché adesso nella vita hai altre priorità.

    Mica è semplice, mica ci riusciamo subito, magari non ci riusciamo mai però come dice bene flo, troviamo forse altre soluzioni che ci permettono di vivere bene con la nostra nuova vita e le nostre nuove priorità.

    Insomma, in bocca al lupo a tutte noi, rimettiamoci bene a posto, così fra un po’, se arriva pure la mid-life crisis, ce ne facciamo un baffo.

  6. Agostino dice:

    molto spesso i fantasmi non vanno seppeliti,bensì,bisogna imparare a conviverci. A volte è l’unico modo che abbiamo per combatterli,per non farci sopraffare dai loro richiami…

  7. il musicante della brettìa dice:

    Panz, quando trovi l’ufficio imposte sui fantasmi dammi l’indirizzo per favore. Grazie.

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