Evoluzioni frollinesche

La piccola Frollina cresce. Finalmente cresce. La tengo in braccio e sento che il suo peso è aumentato sensibilmente e anche se non abbiamo una bilancia per pesarla, voglio credere alle sue guanciotte che hanno preso colore e sono di nuovo piene.

Ha avuto questo raffreddore e tosse e noi questa volta abbiamo evitato l’iter che di solito ci faceva seguire la NaziPediatra (purtroppo non siamo ancora riusciti a trovare un buon pediatra con cui sostituirla perché nessuno ha posto per una bimba già grande). Abbiamo invece optato per la cura che ci aveva dato la Pediatra a pagamento dove siamo andati che è prevalentemente di stampo omeopatico.

E mentre la Nazi, al primo insorgere di raffreddore, ci diceva solamente di tenerle pulito il naso e di fare molti aerosol di fisiologica, cosa che a nostra figlia non portava nessun sollievo e che ci conduceva direttamente alla bronchite/febbre e quindi all’uso di broncodilatatori a base cortisonica e antibiotico, la cura che abbiamo usato in questa occasione è stata assolutamente preventiva e basata su supposte e goccine omeopatiche.

La frollina ha avuto due giorni molto pesanti, con il rantolo continuo del catarro e della tosse ma non ha avuto un filo di febbre e soprattutto non ha perso l’appetito.

Ieri sera si è addirittura mangiata 60 grammi di spaghetti di farro al pomodoro più altre cose e ho scoperto che gli spaghetti sono di certo il suo cibo preferito.

Ora è sostanzialmente guarita.

E’ in una fase estremamente simpatica. Corre come un cavallino e imita il verso di tutti gli animali che vede sui libri o per strada. Adora guardare Barbapapà e la Pimpa che chiama con il loro codice fiscale: brbpapà e pmpà.

Indica il videoproiettore che usiamo per guardare i dvd sul muro e dice Pmpà, Pmpà e allora capisco che si vuole guardare i suoi 20 minuti di cartoon che le concediamo per una volta al giorno, di solito verso le 18.30.

Mi chiama mamma. In modo pieno e strabiliante. Quando mi cerca chiama “mamma, mamma, mamma” come un martelletto pneumatico, fin quando non le dò tutte le mie attenzioni.  Il suo rapporto con le immagini si è evoluto moltissimo nell’ultimo mese. Riesce a astrarre gli animali che vediamo per strada o al parco e quando li riconosce nei libri o nei cartoni, ripete il verso. Adora le foto. In particolare quelle di suo padre. Ieri abbiamo passato un pomeriggio a guardare le foto su flickr e lei chiedeva “papà, papà!” e voleva a tutti i costi che le mostrassi sempre le solite due, davanti alle quali emetteva urli di gioia alla vista del genitore.

Ha una sfrenata passione per i motori. I camion, in particolare, le piacciono moltissimo. Indica la finestra, fa “brum, brum” e vuole che la prendiamo in groppa per guardare le automobili che passano. Una volta ha visto suo babbo che tornava dal lavoro sulla Vespa e da allora qualsiasi due ruote che vede passare lo indica felice e chiama papà.

Dice anche nonno e nonna: con somma gioia di mia madre e di mia suocera. Quest’ultima è gongolante perché ora frollina riconosce esattamente la loro casa e quando arriva da lei dimostra grande entusiasmo. Anche se – credo – la cosa che la rende più gongolante è il fatto che quando io vado a prenderla, la piccola Frollina non mi degna di uno sguardo e le rimane incollata. Lei – finto addolorata – fa domande del tipo “ma come, non vuoi andare dalla mamma?” o se ne esce con commenti come “che strano, è stata buona fino adesso…” che mi danno abbastanza sui nervi ma sappiamo com’è mia suocera e le lascio questa piccola soddisfazione.

Il fatto che la frollina tutte le volte che io torni da qualche posto mi ignori pare essere invece molto normale e legato alla paura dell’abbandono: è un suo modo per farmela pagare (ma questo alla suocera non diciamolo che se no ci rimane male!).

Adora i cavalli. Anche se non credo si ricordi degli unici che ha già visto, l’anno passato in Corsica. Una volta le ho fatto il rumore degli zoccoli, raccontandole una favola che aveva per protagonista Nuccio il cavalluccio marino del Mar Frollo e da allora lo indica e fa “tloc, tloc, tloc!”. Ho tentato a fatica di mostrarle sui libri i cavalli veri e ora “tloc, tloc, tloc” è diventato uno dei versi che fa più spesso.

L’altro giorno eravamo in Pasticceria a fare colazione e c’era un signore con uno zainetto da cui spuntavano le gambe di un cavalletto fotografico. La piccola era decisamente spaventata da questo strano oggetto. Io – soprapensiero – ho cercato di spiegarle che non doveva avere paura e le ho detto che era solo “un cavalletto per le foto”.

Le si sono illuminati gli occhi e ha passato il resto del tempo a indicare il signore e fare “tloc, tloc, tloc!” come se fosse un cavallo al galoppo.

Quando andiamo in giro per il quartiere, tutti i negozianti che frequentiamo le vogliono molto bene. Il Pasticciere la chiama “simietta!” (scimmietta) e la fa entrare in laboratorio dove lo guarda impastare e gli passa le uova. Lui le fa assaggiare la crema e lei scorazza per il negozio come fosse suo, mentre tutti gli avventori le fanno complimenti e la viziano.

La fornaia le dà sempre dei grissini da sgranocchiare e la fruttivendola le lascia una banana.

Potremmo vivere senza spendere una lira, di puro accattonaggio, usando le doti ammaliatrici di nostra figlia che dispensa sorrisoni a otto denti e fa facce furbette.

Tino è diventato il centro dei pensieri di nostra figlia. Forse è già in fase edipica, io non lo so, ma lo ama a dismisura.

Starle dietro, certi giorni è fatica. Perché non faccio in tempo a voltarmi mezzo secondo e ha già combinato qualche disastro, si è già infilata in qualche angolo proibito. Stamattina, mentre ero seduta sul wc (che ogni tanto bisogna pure!) è riuscita a cadere di sedere nella lettiera dei gatti.

Inutile dire che avrei voluto piangere: la avevo appena lavata e cambiata (operazione che richiede sempre molto fiato, coraggio e tempo dato che si muove come un’anguilla!).

Stavo lavando i piatti e lei era tranquilla in salotto a giocare. Mi volto e me la ritrovo che sta tirando fuori tutti i piatti dalla credenza, lanciandoli per terra.

Quando finalmente siamo uscite e la ho caricata in auto per andare a vedere lavastoviglie/forno e frigo per la cucina nuova e valutare i prezzi migliori, le ho passato il suo librino da leggere.

E’ rimasta incredibilmente buona per un quarto d’ora e quando mi sono voltata a guardarla si stava mangiando le pagine di cartone del libro, masticando pecorelle, fattoria e parole.

I libri le piacciono e non solo come companatico: passa ogni giorno almeno 15 minuti ogni 2/3 ore a sfogliare i suoi libri, spesso con me che la aiuto e le spiego cosa sta vedendo.

Prima di dormire si siede nel lettino e legge. Al mattino quando si sveglia, se è di buon umore e sta bene, la trovo che legge e gioca con i pupazzi, raccontando storie nella sua lingua che sto imparando a conoscere.

Da un giorno all’altro impara a fare cose che fino al giorno prima sembrano per lei inarrivabili. Da un giorno all’altro cambia espressione.

Io a volte sono molto affaticata e a volte mi innervosisco per un nonnulla ma in generale cerco sempre di essere allegra e serena con lei, che ha un carattere solare e si vede che è molto amata.

Condizione che spero si mantenga a lungo.

13 commenti
  1. roger dice:

    voglile bene … tanto…..anche quando,e sicuramente succederà,crescendo ti darà qualche preoccupazione….dalle amore…dalle rispetto…considerazione…perchè tutto il bene,l’amore che si da ,prima o poi…ritorna…

  2. stef dice:

    Essendo Miss Lafrolla una signorina, dicesi fase elettrica, non edipica… almeno così diceva Jung!
    😀

  3. elena dice:

    …elettrica o edipica..le bimbe amano moltissimo il loro papino. La mia ha 30 anni e continua ad esserne innamorata come la prima volta che si sono visti!!
    Un bacio alla Frollina crescente..

  4. Mammamsterdam dice:

    Sull’elettrica concordo pienamente… ma per altri motivi. Panz, è entrata nell’età bellissima e faticosa in cui può tutto, vuole tutto e non si rende conto di niente, tantomeno dei pericoli.

    Pensa che fra poco comincerà a vestirsi da sola (insomma, ai miei maschi non è che piaccia, ma a scuola lo fanno), ad essere più ragionevole, a farti tanti discorsetti di senso compiuto. Ma fino a 2-3 anni è un periodo affascinante e delizioso e faticoso per la povera mamma. Falle tante foto, che belli e con le guanciotte come ora non ci restano a lungo, poi cambiano e restano belli, ma è un’altra cosa.

  5. Trasparelena dice:

    Che bella la Frolli, mi sembrava di vedere il Mostro, che la mattina mentre ci prepariamo ci aspetta sul divano già pronta e ti dice pure “bibo, cuja eh” (scusa eh, almeno dammi un libro) e poi fa quello che faccio io e ripete quello che dico io, e dice sempre grazie, è bellissima quando le dai qualcosa e ti dice grazie, la gente si incanta perchè forse non se lo aspetta, e io ne vado fiera mi fa pensare che l’educazione di base ce l’abbiamo senza doverci impegnare a insegnargliela. Goditela più che puoi, e vedrai che l’ignoramento quando la vai a prendere è una fase che passa, ed è una ripicca di sicuro, e tra un po’ ti correrà in contro, e all’ultimo zac, farà una curva e tu resterai li come una fessa (a me capita sempre, e il Mostro se la ride pure)
    Grandi abbracci e buon weekend

  6. la coniglia dice:

    Quasi quasi la vedo scorazzare per casa, con ai piedi le pantofoline di Minnie… 🙂 (quando arrivate? Mi mancate troppisssssimo!)

    P.S.
    Panz rassegnati, l’amore smisurato per il papà ci sarà sempre. Se i papy sono stupendi e affettuosi, come lo è Tino, l’innamoramento delle bimbe non passa mai. Fattelo dire da una bimba di 25 anni ancora perdutamente innamorata del suo papy!

  7. Baol dice:

    Che bello questo post Panz, anche il mio nipotino ogni tanto ci degna di una parola, visto che per il resto si fa capire a gesti; dice “nunnA!” per chiamare mia madre e “nunno” per mio padre, a me mi chiama “zizzù” e, da qualche giorno, con mio sommo piacere, anche “Mimmo” (che poi è il mio nome). Il massimo lo dà con la mamma è il papà, li dice perfettamente ma non urlandoli, con un dolcissimo sussurro.
    Ciao Panz, un bacio alla frollina

  8. Quasimamma dice:

    Sara è da quando è nata che è in fase edipica..o meglio, elettrica 😉 Adora suo papà e lo chiama in continuazione con la vocetta flautata, sin dal mattino presto. Poi è il turno dei cani di peluche e di enea, il ns gatto-scemo. Io nn sono contemplata nella lista, ovviamente. Mi consola leggere che la fase anguillosa coinvolge non solo Sara ma anche la frolli..e mi piace leggere di te e lei, perchè io mi sento sempre un po’ meno sola e un po’ meno inadeguata,e in più so già cosa aspettarmi per il mese successivo, visto che hanno appena un mese di differenza, le due tremende!

  9. cg dice:

    Sono assai felice che la frolla stia crescendo bene e in fretta..è in una fase magica in cui le scoperte e la monelleria sono le cose più belle che vi possa regalare vostra figlia..credo siate una bella famiglia ..chissà se un giorno potrò conoscerla, la famiglia PANZALLARIA! mi piacerebbe molto!
    bacini frollineschi

  10. Freestyle dice:

    Che bello leggere che la Frolli sta crescendo e bene …. Il mio, che è un maschietto, invece credo sia nella piena fase edipica … se ci sono io in casa non vuole nessun altro ed è attaccato a me come una cozza (o un koala, dipende) … nemmeno con mia mamma vuole stare: e sì che è lei che lo accudisce tutto il giorno … io mi devo preoccupare invece di “iaia” 😉 (la bimba di otto anni che cura mia mamma, oltre a Davide). Oggi mio papà è uscito per andare a prenderla a scuola e lui ha attaccato con “iaia!! iaia!! iaia!!!” ed è andato avanti così finchè non l’ha vista entrare in casa e a me non mi ha più filato ;))))

  11. pietro dice:

    soccia! …. e poi la nazi è la pediatra….solo 20 minuti di tv? va bene non superare l’ora, ma altrochè nazi o talebani, tu sei una specie di mobutu! 😉

  12. Poesia dice:

    E poi è bella, ma bella di un bello bellissimo…
    E quando ha detto “mamma” son riuscita a commuovermi persino io, pensa un po’.

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