Io e il marketing

Il 28. Il 28 cadranno muri come a Berlino, il 28 la nostra casa si trasformerà in un cantiere.  Abbiamo accettato un buon preventivo di Orione, un muratore molto preciso che fa i preventivi più dettagliati che abbia mai visto.

Insieme al nostro idraulico di fiducia (quello che pensa che Internet sia una squadra di calcio) rimetteranno in sesto tubature, sventreranno il bagno e la cucina e rifaremo tutto nuovo, compresi pavimenti e porte.

La spesa complessiva sarà molto superiore alle nostre forze, per cui sosterremo un Mutuo che ci inchiavarderà.

Ma purtroppo s’ha da fare: le tubature stanno cedendo e potremmo allagare il palazzo intero, se va avanti così.

Dobbiamo quindi acquistare:

  • la cucina nuova
  • sanitari del bagno
  • pavimenti per tutta la casa e piastrelle per bagno e cucina
  • porte nuove

Tino allora ieri mi ha portato in un divanoficio a vedere divani. Avete capito bene. Mi ha portato a vedere l’unica cosa che non c’è sulla nostra lista. Vero è che il nostro divano è sventrato dai gatti e dai suoi 20 anni di vita, ma con un buon copridivano possiamo rallentare la sua agonia.

Il punto è che a Tino ogni tanto gli prendono queste cose, che si fissa con una roba e bisogna lasciargli lo spazio per sognare (poi rinsavisce e non fa spese azzardate).

Allora ieri sono stata a pranzo vicino al suo ufficio e siamo andati in questo divanificio pazzesco, di quelli molto, molto eleganti perché volevamo dare un’occhiata e – fondalmentalmente – sognare.

Solo che siamo stati braccati da un simpatico venditore di divani che tutto solo soletto si aggirava per il negozio; il venditore ci ha ammalliato, ci ha portato a spasso per il negozio, ci ha mostrato divani che potremmo solo sognare.

Ci ha fatto accarezzare tessuti che noi poveretti immaginiano solo nei palazzi dei sultani e non sotto i nostri poderosi sederoni.

Ci ha prospettato momenti di pace e serenità, nei nostri tutoni, spaparanzati sul divano extralusso.

Ci ha dimostrato la massima disponibilità a personalizzare il divano secondo il nostro gradimento.

Quando ha capito che non potevamo comprare, che noi non è che gli abbiamo detto “guarda stiamo solo sognando” ma abbiamo molto insistito sul fatto che ora iniziano i lavori e che non possiamo comprare subito e che dobbiamo aspettare quando sapremo se il muro sarà lungo così o cosà, ecco lui ha cercato di convincerci in tutti i modi e a me ha fatto molta tenerezza, perché poi, ad un certo punto ci ha anche detto che eravamo gli unici entrati nel negozio ieri e io a quella frase, davvero, avrei voluto comprare il divano da 2000 euri che per noi sono francamente troppi, anche per una cucina, figurarsi per un divano su cui nostra figlia mangerà le merendine al cioccolato!

Perché mi sono sentita in colpa per le false speranze alimentate a questo venditore e perché mi ha fatto proprio proprio molta tenerezza e io faccio sempre così che quando entro in un negozio e parlo con un venditore che per qualche minuto si rivolge a me affabilmente e io gli leggo negli occhi – cioé mi immagino di leggergli negli occhi – tutta la sua vita e la sua storia quando dismette gli abiti da venditore e va a casa stanco e pensa “cazzo, oggi non ho venduto nulla, magari sbaglio qualcosa, magari non faccio bene il mio lavoro…” allora mi succede sempre così.

Mi sento in colpa.

Che poi, a pensarci bene, il marketing – quello più aggressivo – deve essere fondato sul senso di colpa e allora, a pensarci bene, io sono l’allocco a cui il marketing guarda quando si inventa i suoi meccanismi.

Allora speriamo che in tutta questa alloccaggine di marketing io non finisca, con la vecchiaia, per cadere nel marketing più subdolo di tutti che è poi quello che non ti mette in casa solo un divano ma ti costringe a vivere in un Paese che credi dei balocchi è forse lo è pure, ma sono i balocchi di qualcun altro.

Insomma, speriamo di non cadere mai nel marketing dei tipi come il nano malefico che te la buttano lì, che tolgono la tassa sulla casa e anche quella sul motorino e così poi ti commuovi, pensi che sta facendo il suo lavoro per te, gli credi e alla fine sei fottuto.

Tu, il divano, la mente e tutto il resto.

8 commenti
  1. Poesia dice:

    Ma no, non ci cascheremo… domani dobbiamo solo votare bene 🙂

    Mi ricorda, comunque, un venditore di divani all’uscita 5… eravate lì? Lui e il padrone si erano fatti un numero pazzesco, con tanto di sconto “perchè mi siete simpatici” (ma ci conosciamo?) e frasi del tipo: “Ma vale solo per adesso perchè tra mezz’ora me ne vado e ritiro la proposta perchè così io ci rimetto e vi sto facendo un favore” (ma ci conosciamo?!)…
    Insomma, è finita che il divano ce lo siamo comprato bellissimo da Ikea con 1/3 della spesa.

    E a proposito di Ikea…
    La tua fortuna vuole che io sia la massima esperta italiana vivente di arredamento Ikea, compresi planner cucine, bagno e armadi componibili.
    E sono a tua disposizione.
    (Se in settimana venite da noi, ti faccio fare un giro nella nostra personale esposizione e ti assicuro che non troverai nulla, nemmeno un soprammobile, che non sia Ikea… questo per dirti che anche la cucina l’abbiamo presa lì e ne vale la pena.)

    In cambio mi dai il numero del superidraulico, che pure noi stiamo pensando di rifare il bagno o perlomeno la vasca, prima che a Dafne venga il colera? 🙂

  2. zazie dice:

    All’estero abbiamo spedito le buste con i voti qualche giorno fa, dovevano arrivare in ambasciata entro l’11. Attendiamo con ansia martedi’, sperando (si dice che la speranza e’ l’ultima a morire, no?) di non dover passare le prossime settimane a spiegare a colleghi perplessi il perche’ del nano malefico.

  3. stef dice:

    Io è da gennaio che progetto, disegno, richiedo campioni, sopporto Eric con le sue idee totalmente irrilevanti (pannello di vetrocemento in una cucina in stile classico… no comment) e soprattutto sopporto venditori di un po’ tutti i tipi, untuosi, insistenti, rilassati, chi più ne ha pi&ugrave.
    In proporzione mi stressa un po’ meno vivere in via dei matti numero zero (senza cucina da 20 gg) che avere a che fare con i peggiori di questi personaggi.
    Sono certa che ci avrete già pensato e trovato una soluzione, ma dopo aver letto post passati che parlavano di problemi al sistema respiratorio mi raccomando fate attenzione alla polvere, che quando cominci a demolire muri arriva in quantità inimmaginabile. Preparatevi proprio al peggio peggiore che c’è, che abbiamo sofferto anche noi che abbiamo ingaggiato i muratori più puliti del mondo.

  4. Dottor C. dice:

    “Abbiamo accettato un buon preventivo di Orione”.

    Meraviglioso, sembra un pezzo di un libro di fantascienza.
    La Guida galattica per gli arredatori?

    Contattatemi se vi servirà poi una mano con il teletrasporto.

  5. ba dice:

    panz, noi la pazzia l’abbiamo fatta, vabbè è stato un regalo dei miei, divano da 2500 eurelli. Bellissimo e comodissimo ma:
    – non è sfoderabile e quindi non è lavabile. Al momento ci sono tracce di: cioccolato-succo di arancia-coca cola-rigurgitini della gaia piccola. Non viene pulito neanche a piangere.

    – da quando abbiamo quello i gatti disdegnano il grattino. Le unghie si fanno solo lì.

    Sono convinta che il tuo divano ventennale sia messo meglio del nostro che arriva a malapena ad avere due anni e mezzo. Prossimo divano rigorosamente ikea sfoderabile.

  6. °giulietto° dice:

    Il marketing non è soltanto “vendere”, anche se in larga parte concettualmente ci si complana. Spero tanto che tu possa comprare presto il tuo buon ottimo divano.

  7. Giuliana Cupi dice:

    Sono contenta di non essere la sola ad aver notato la sòla (quella alla romana) dell’abolizione dell’ICI, per esempio; perlatro ventilata anche dall’allora moribondo centro-sinistra. Certo, sulla prima casa non sarebbe giusto pagarla; ma meglio 400 euro una volta l’anno che 700 di asilo una il mese, vero???
    Giuliana

  8. alex dice:

    ci stanno ancora i muratori?? wow io non ne trovo piu uno nemmeno a pagarli!!! non vi invidio per il mutuo….ciaooo

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