La rivincita dei calzini spaiati

Sono una cicciona con il viso dolce e i capelli che sembrano alghe sparse nel mare. Con tutte le doppie punte che ho sembro Medusa o almeno le sue rappresentazioni iconografiche.

Il mio corpo è pieno di cuscinetti, buccia d’arancia e peli superflui che ignoro affinchè non debba prendermi il disturbo di toglierli.

Il mio armadio scarseggia di vestiti e – per la verità – al momento non ho nemmeno un armadio.

Mi metto molte tute: quelle che le persone di taglia normale usano per andare a correre. Io sono sempre in tuta. Lavoro a casa, vivo ai giardinetti e sto scrivendo un libro che probabilmente leggeremo solo Tino ed io e i quattro gatti che obbligherò a corregerlo.

Mia figlia è bellissima o almeno a me sembra tale. Ha le labbra perfettamente disegnate e un corpo armonico. Ride molto e i suoi capelli si stanno sbiondendo per darmi una piccola soddisfazione.

Nessuno mi guarda con desiderio se passo per strada. La qual cosa mi riempe di serenità perché non ho mai saputo affrontare il desiderio altrui. Quando ero giovane (anche ora sono giovane, diciamo quando lo ero di più) lo usavo sempre nel modo sbagliato per il momento, rovinando belle storie e belle amicizie.

Mi metto calzini diversi tra di loro o talmente brutti da indurre i conati.

A volte c’hanno perfino i buchi sul tallone perché li ho comprati che ero alle Medie e mi sono sempre scordata di buttarli. Un po’ come la montagna di scontrini che giacciono in fondo alla mia borsa e fanno compagnia alle briciole dei biscotti di silvia e alle matite spezzate che mi servono per prendere appunti.

Se qualcuno si accorge che porto calzini spaiati io gli dico che lo faccio apposta, perché voglio configurarmi come un’opera d’arte postmoderna e sottolineare con il mio gesto l’asimmetria del corpo e di conseguenza quella della vita.

In realtà sono solo una femmina molto scalcagnata. Una femmina che fa ridere e sa sempre trovare il nome alle cose. Il mio non marito dice che mi ama molto proprio perché lo faccio ridere e so sempre trovare i nomi alle cose.

Lui forse ama anche quei chili che non avrei dovuto mettere sù e i miei capelli da medusa, ormai bicolor perché vado poco dal parrucchiere sia per noia che per mancanza di fondi monetari.

Lui forse ama anche i miei calzini spaiati e il fatto che quando faccio la lavatrice sbaglio sempre la temperatura e ha tutti i maglioni rimpiccioliti.

Io so che malgrado tutto, malgrado sappia benissimo che sono grassa e che il grasso non è di per se’ una cosa positiva e che potrei di certo smettere le tute a favore di qualcosa di più femminile e liberarmi di quei peli di troppo, malgrado questo io so che quel che conta in questo corpo e in questa testa c’è.  Che in tutti questi anni ho iniziato un percorso e quel percorso mi piace, con tutti gli scivoloni, con tutte le imperfezioni e persino con gli errori che potrei elencare e che ho fatto in prima persona.

Ogni tanto bisogna ricordarselo. Ogni tanto bisogna dirselo e perfino scriverlo che questo è un mondo che non tollera le imperfezioni ma noi siamo fatti anche di calzini spaiati e buccia d’arancia e capelli spettinati.

Il sugo delle cose non è nella loro perfetta staticità ma in quello che noi percepiamo e in come sappiamo prenderne il buono e il bello.

Anche di un simpatico paio di calzini spaiati.

Devo appuntarmelo, devo.

25 commenti
  1. stefy dice:

    Ecco. Io credo che tu debba sapere che, a mio umile ma intenso parere, questo è il più bello tra tutti i tuoi post che ho letto da quando conosco il tuo blog. Roba che quasi mi commuovo. Ce ne vorrebbero di più, di donne come te.

  2. Francesca dice:

    Sono daccordo con Stefy.
    Questo è uno dei post più belli che ho letto.
    Trasmette serenità. Ci fa sentire tutti un po’ migliori, perchè se riusciamo ad affrontare i nostri difetti fisici e non e soprattutto i nostri limiti, con serenità e un po’ di auto-ironia, io credo che la vita sarebbe molto più semplice.
    Perchè non lanci l’idea di una Giornata Nazionale del “Calzino spaiato”?
    Così per ricordare a tutti che ogni tanto si può anche sbagliare, si può anche non essere perfetti e … non è la morte di nessuno!
    Scrivi Panz! Scrivi che aspettiamo tutti la tua opera!

  3. cg dice:

    Ecco, io mi sono commossa..non ci posso fare nulla , tu riesci sempre a mettere per iscritto quello che nella mia testa e nella testa di molte donne “imperfette” frulla continuamente e lo traduci in un modo così semplice, spontaneo e di cuore che a me scappa sempre la lacrimuccia..io mi sento capita quando leggo sti post..spero di averti fatto un bel complimento perchè credo che anche quelli servano nella vita che mi auguro ti riservi ancora mille sorprese,cambiamenti e possibilità..

  4. Elisa dice:

    Mi hai fatto sentire quasi bene con la mia pancetta i piedi callosetti e i capelli perennemente sparati fuori dalla coda …dimenticavo di presentarmi sono Elisa mamma di una mostriciattola di un anno e calzino spaiato x natura … Ely

  5. Luz dice:

    Ecco a leggerlo il libro saremo un po’ di più, ci siamo anche noi 4, come al solito. Ci piaci così Panz, oltre che a Tino, naturalmente, Meglio calzini spaiati, tute e capelli sfilacciati, che tutte quelle stronzate sulle barrette ipocaloriche. Per esempio non sai quanto sono di cattivo umore io che sto mangiando meno e con poco sale e pochi condimenti per motivi di salute, sto di merda e sforo in continuazione questa cazzo di dieta. E non continuo perché sarei lacrimosa e patetica alla mia età. Ecco, finito. Baci. La prossima settimana sarò da Serena a farmi una piccola vacanza.Magari ci vediamo ai giardinetti. Luz

  6. adele dice:

    e ricordiamoci che i calzini appaiati non fanno la felicità, anzi fanno sembrare ancora più ingiuste le brutture del mondo.

    Io libro non lo leggerò perchè mi auguro di leggerne le bozze (dalle prime alle definitive), altrimenti non ti faccio più amica:-P

  7. Cuoriii dice:

    Cara Panz, non ho mai commentato ma entro spesso e molto volentieri a leggere i tuoi dolci e intensi post che lasci regolarmente. Dopo quest’ultimo proprio non ce l’ho fatta a chiudere la pagina senza prima lasciarti un mio saluto e farti un immenso complimento per la donna/mamma/moglie in gamba che sei. Queste tue parole le pensano tante donne, ma pochissime riescono ad ammetterlo e ad accettarlo, la tua semplicità è unica e ammirevole.

  8. Panzallaria dice:

    quella che si commuove per i commenti, sto giro, sono io. Grazie. grazie davvero.

    Se il mio libro uscirà mai da questo piccì, sappiate che si intitolerà proprio come questo post. Perché dentro ci sono molti calzini spaiati.

  9. melina2007 dice:

    Cara Panza,che tu sia una donna speciale non c’è alcun dubbio,è facile essere coinvolti dai tuoi bei post,dalla tua solarità ed ironia. Sei sicuramente una donna in gamba ed intelligente e condivido quasi sempre le tue opinioni. Però .Si c’è un però.Per quanto il tuo post sia bellissimo e divertente,beh, la sciatteria no. Non credo che essere sciatte 24 ore su 24 faccia bene. Ti mortifica il morale . Stare 24 ore in tuta,spettinata e scombinata secondo me non è il massimo della vita.
    Ti parla una donna pressappoco della tua età, con una bimba come te , che lavora ,e che ha una ristrutturazione di casa in corso e che cerca di fare del suo meglio. Anche io sbaglio ogni tanto le lavatrici,vado a letto con un pigiamone di pile con i pon –pon perché ho eternamente freddo,a volte mi alzo dal letto e per metà mattinata resto in pigiama (quando non vado a lavoro),mi metto una pinza per tenere su i capelli etc etc. .Insomma,sono una donna normale. Faccio in modo che la sciatteria faccia parte di me a piccole dosi. Perché mettersi carine non fa piacere solo ai nostri compagni ma soprattutto fa bene a noi stesse .Non è questione di perfezione o di non riuscire ad accettare i propri difetti, quelli ci sono e ti dirò son proprio quelli che mi caratterizzano.
    Credo che farebbe bene anche a te “rimetterti apposto”, ed insegneresti alla bella Frollina che avere cura di se è giusto e sano.
    Un grosso abbraccio.

  10. Quasimamma dice:

    Tu lo sai che ti stimo moltissimo, pensavo che nulla potesse far lievitare ulteriormente la stima e la’ammirazione che ho per te, ma non avevo ancora letto il tuo post. Panz, sei una Gran Donna. e io il tuo libro lo comprerò volentieri.

  11. Panzallaria dice:

    @melina2007: sono assolutamente d’accordo con te ma il mio post non è un tutto ma una parte e non vuole essere un’ode alla sciatteria tout court ma un modo (se vuoi una metafora dei poveretti) per dire che però ci sono delle cose che bisogna accettare di se stessi e che se uno è da calzino spaiato in un aspetto della propria esistenza (non dico mica in tutti eh?) deve imparare ad accettarlo, fosse solo un momento della vita o fosse solo un aspetto della vita.

    Viviamo in un mondo così tendente al perfetto che bisogna ricordarselo ogni tanto che anche le cose imperfette vanno bene, che dipende con che occhi le guardi.

    e io questo, prima di tutto, vorrei insegnare alla frollina. Poi di certo spero che si curi e si ami e non ingrassi come la sottoscritta che con il cibo ha più di un problema e mangia in maniera compulsiva (non sto facendo un’ode nemmeno al grasso, sia bene inteso) però credo che se qualche volta avrà voglia di non truccarsi, rimanere spettinata e sentirsi comunque a suo agio, ecco io sarò molto più contenta così che se dovesse passare troppo tempo in ansia perché l’è colato il fondotinta sul collo della camicia..

    insomma, diciamo che sono per il mezzo. il mio post, come tutte le cose ferme, è solo un puntino per spiegarsi, che poi se no non si capisce mica cosa uno vuole dire.

    😉

    empatia per la ristrutturazione

  12. valverde dice:

    ciao, ti leggo ogni giorno …che belli i tuoi post e questo ancora di più..
    mi ha toccato e commosso. (Per me che mi sento un guanto sdrucito e che sono una maga magò da quasi 50anni!)
    Grazie.. e quando pubblicherai il tuo libro ,perchè so che ce la farai, fammi sapere dove lo venderanno che lo compro subito ,ciao un bacione a te e alla tua frollina da una vecchia “zia”
    val

  13. gap dice:

    Cara Panz,
    una voce maschile con un lato femminile sviluppato non guasta. Oltre ad associarmi ai complimenti per il tuo modo di scrivere (rendi leggero tutto quello che ti accade, cosa che mi manca) sono d’accordo con i tuoi post. Se ti fossi limitata al primo non sarei stato completamente convinto. Il secondo rende chiaro il fine del primo, Ed allora sono con te, io che quando non lavoro non mi taglio la barba per giorni e, come mi dicono le figlie, sembro Jean Valjean dei Miserabili.
    Un saluto a Tino e alla Frolla

  14. silbietta dice:

    Carissima,
    Leggendo questo post mi sono ritrovata a più riprese a pensare “Cavolo, ma sembro io!!”.
    Insomma, io sono molto simile a te…ma tu hai decisamente avuto il coraggio di mettere tutto su carta….o su blog…
    E sai una cosa?
    Hai ragione…su tutto…
    Un abbraccio.

    L’omonima della frollina…..

  15. Aliciotta dice:

    panza ma cosa dici? tu sei bellissima….sei una persona VERAMENTE bella! sei capaci di farci incantare con le tue parole…ridere, sorridere, commuovere… e ti giuro che questa non è una sviolinata!
    E poi io voglio essere assolutamente una lettrice del tuo libro…non vedo l’ora e voglio assolutamente comprarlo!
    baci Anto

  16. Mammamsterdam dice:

    Meno male che Melina ha parlato per me e che tu le hai dato la risposta rassicurante. Perché avevo un patema dopo averti letta.

    Nel senso che anch’io mi associo e riconosco in quello che scrivi (a parte che ho studiato il trucco di non avere tute o di perdermele nel caos degli armadi, esattamente come cerco di avere in casa solo roba che prima va cotta, per evitare le tentazioni smangiucchiatorie), ma non ci riconoscevo te.

    Che buffo Panz, a me piace tanto leggerti, ci siamo pure scritte in privato un paio di volte e tentato di vederci (e ci riusciremo) ma non mi sono mai posta il problema di che aspetto avessi. Che noi blogghisti abituali tra di noi siamo esseri di puro spirito, a quanto pare (a parte che un’occhiatina da vicino al Puro Nano Vergine mi piacerebbe pure darla).

    E allora, un post tutto virato sulla rilassatezza estetica mi sembrava in parte combaciare con il puro spirito che immaginavo, ma così ad oltranza no, mi spaventava un po’. E ti volevo dire anch’io di non adagiartici troppo, che come esercizio spirituale o zen a volte fa bene tenersi su. E poi mi dicevo: si, ma come la esprimo una cosa del genere? Ecco, risolto, non la devo esprimere.

    La cosa dei calzini spaiati mi è piaciuta un sacco e devi assolutamente tenerla per il titolo, è geniale (e se hai bisogno di un editor, lo faccio di mestiere, ma per roba parecchio più noiosa, regalami questa botta di vita, dai).

    A me vivere ad Amsterdam ha fatto bene anche per questo: prima di tutto che nella mia sciattezza i primi anni ero comunque sempre overdressed, anche se giravo in tuta. Poi invece, visto che qui la gente si combina in modi assurdi e non gliene frega niente, mi sono buttata dal lato opposto. O passo le giornate in pigiama, ma se ho una scusa per uscire che non sia portare i mostri a scuola, allora mi acchitto, per festeggiare che sto uscendo di casa (noi che lavoriamo da casa, si sa).

    E sto imparando a fare i conti con il desiderio altrui: tanto chissenefrega, se mi guardano ci siamo migliorati la giornata tutti e due, (a parte i due guardoni di cui ho scritto ieri, e in un certo senso mi hanno fatto bene anche loro) e resta una cosa virtuale che a me l’orsopadre basta e avanza.

    Insomma, sarà Amsterdam, saranno i quarantanni, ma ultimamente sto resettando i miei sistemi. E lo consiglio a tutti, ripeto, come esercizio spirituale e per guardarsi anche da un lato diverso, siamo sempre in grado di sorprendere noi stessi.

    Baci,
    Ba

  17. enrico dignani dice:

    Noumeno

    I brutti non esistono
    esiste l’offeso
    che recita
    la parte del brutto.

    La differenza tra
    bella figa e super figa
    è che la super figa
    appare
    (che lo sia è relativo a chiunque)
    intelligente
    oltre che bella.

    Voglio bene a Mozart.
    Stravagante poetica
    gli Dei mi puniranno.

    Sorprendenti ambigue
    probabilità attive
    invadono
    le contorte trame di relazioni
    percorse
    da titolari di guance senza carezze
    … come la carezza che ti dà
    sul viso la vita
    e ti dice :
    no tesoro
    non sei scemo
    se è questa mamma terribile
    a dirtelo
    allora … ci credi.

  18. Riccioli Neri dice:

    Evviva le persone che sanno amarsi e curarsi ma che ogni tanto si prendono il sacrosanto diritto di essere un pò bruttine e trasandate ma sopratutto sanno riderne!!!Perchè ogni tanto la mutandina sbrindellata, il pelo in ricrescita (che secondo me è peggio di quelli lunghi!), il capello da gallinella appena alzata ci stanno tutti!!Dopo quando ti fai la doccia, ti depili, ti vesti carina e esci è ancora più divertente!!Io e mia sorella quando preparavamo gli esami all’Università, tre giorni prima eravamo dei veri mostri…Quante risate quando lo notavamo a vicenda!!
    Ironia e autoironia sono molto seducenti e tu metti un’allegria che non si compra come il fondotinta!!!

  19. Poesia dice:

    Parli di me o parli di te? 🙂
    Ti dico solo che, vista la capigliatura con cui mi alzo al mattino, Nex mi chiama: Medusa…

    Io non ce l’ho ancora tutta questa forza e tutto questo amore per me stessa… ma amo molto, e sono amata, e penso di essere sulla buona strada.

    Sono davvero grata alla vita per averti incontrata… due volte.
    Sei un raggio di sole!

  20. jomarch dice:

    sei splendida, ma proprio splendida.
    sei un magnifico esemplare di witty woman, a metà tra Lizy Bennet, Dorothy Parker e Annie Hall, anche più simpatica.

    oltre ai peli superflui, abbiamo in comune la gestione arruffona della borsa, solo che a te manca un po’ di tabacco sparso qua e là… credimi, con quello si arriva a punte di eccellenza…

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