Matrimoni

Matrimoni, battesimi  e matrimoni: per la famiglia Panzallaria è un periodo denso di festeggiamenti a consacrazione di coppie e bambini.

Ieri si è sposato il miglior amico d’infanzia di Tino.

Il consorte ed io eravamo riusciti a recuperare dal fondo di uno scatolone 2dico2 abiti della festa: uno superestivo per la sottoscritta e uno frescolana per lui.

Inutile dire che la situazione climatica avrebbe reso felice un solo membro della panzuta coppia.

Se ci fosse stato il sole la sottoscritta sarebbe stata intonata alla giornata come una violetta profumosa, se invece i grossi nuvoloni avessero preso il sopravvento Tino e il suo frescolana ci avrebbero fatto il figurone.

Il tempo è stato variabilissimo, con picchi di caldo e freddo equamente distribuiti e così abbiamo potuto farci ditaculi alternati.

La frollina – principessa di ogni stagione – era invece altamente performata ad ogni eventualità: le avevo messo una gonna jeans e i collant con le scarpe alte e quando il tempo è volto al meglio l’ho cambiata.

Io – per rincuorare chi ha pensato che il post precedente fosse un’ode alla straccionaggine perenne – mi ero pure fatta lo scrub (si scrive così?) al corpo e ai piedi e mi ero incremata fino a raggiungere la morbidezza della cartaigienica scottex: la mia pelle assomigliava al culo di un bimbo.

La Babi mi aveva aiutata nell’acquisto di un paio di scarpe carine e comode (quando devi correre dietro ad una nana molto attiva, anche ai matrimoni devi stare comoda) e sono riuscita ad acconciarmi i capelli in modo tale che il bicolor facesse pure la sua porca figura.

Non conoscevamo nessuno. Noi tre e 300 sconosciuti. Tino e lo sposo sono amici da una vita ma si vedono di rado e ognuno ha coltivato frequentazioni diverse.

Io non amo molto i matrimoni. I lunghi pranzi mi sdrenano, mi sdrena tutto l’apparato di forma che fa da contorno a queste cose e mi sdrena dover aderire al personaggio dell’invitato ai matrimoni nel film del matrimonio che vede gli sposi sorridere e baciarsi a comando e passare il tempo a doversi preoccupare per i propri ospiti.

Cioé, se si sposa qualcuno che mi è molto caro sono felice, riesco assolutamente a superare l’imbarazzo e il disagio e a condividere l’emozione del momento, se no faccio una gran fatica.

Soprattutto se conosco poco lo sposo e non ho mai visto la sposa. Ci sono dei momenti, tipo quando i due novelli escono da chiesa/comune e bisognerebbe fare la fila per le felicitazioni e loro si separano in ali distinte per fare prima, che io entro sempre in crisi.

Se conosco solo uno dei due, devo andare anche dall’altro e dire cose tipo “sono tanto contenta, sei tanto bell*, che emozione…” sbacciucchiandolo per bene?

Io faccio fatica. Non so cosa dica il galateo dei matrimoni al riguardo e sospetto che consigli di farlo, ma io mi metto nei panni dell* spos* che si vede parata davanti la Panzallaria e intanto si chiede “ma questa chi cazzo è?” e mi vorrei sotterrare!.

Ieri c’era la frollina al suo primo evento matrimoniale e così sia io che Tino abbiamo avuto una valida scusa per ritagliarci momenti di decompressione, inseguendo la pupa che correva con il suo passeggino mini tra i tavoli e scortandola nei suoi giri esplorativi per il ristorante.

Lei è stata bravissima. Non posso che essere orgogliosa della piccola Prole. Ha mangiato come un tacchino tutto quello che hanno portato i camerieri, non ha mai fatto bizze per il tempo trascorso al tavolo e anche nei suoi giochi non ha rotto i maroni a nessuno.

Certo: si arrampicava sul seggiolone che ci avevano prestato e tentava di lanciare le scarpe al tavolo vicino. Certo, usava i maccheroni come cerbottana per tirare il ragù.

Ma è la frollina e ha 17 mesi. Già la costringiamo a questi eventi. Non possiamo anche pretendere un bon ton che noi stessi fatichiamo a rispettare.

Non ha praticamente dormito durante il giorno ma è rimasta sorridente e allegra per crollare in auto durante il viaggio di ritorno.

Ero contenta. Mi strisciavano a terra le palle perché al nostro tavolo si parlava solo di matrimoni passati e futuri (Tino ed io eravamo gli unici con prole e gli unici non sposati!) ma sono riuscita a pranzare e anche a fare due chiacchiere.

Non era mai successo. Siamo usciti altre volte a pranzo ma Tino ed io dovevamo fare i turni per gestire la iena e il momento del pasto si trasformava in una preghiera continua in aramaico antico per convincere la frolla a ingerire un boccone di un cibo qualsiasi.

Dopo 10 minuti il pranzo si trasformava sempre in un torneo di calcio saponato e per tenere ferma la piccola e evitare che andasse fino nelle cucine del locale bisognava imbragarla con la cintura di forza.

Ieri non è successo nulla di tutto questo: la frollina ha mangiato e giocato e riso e cantato. Ha perfino abbozzato qualche passo di danza. Quando era stanca scendeva dal suo trono e si metteva in moto con il suo passeggino, girando intorno ai tavoli dei presenti.

Io ho perfino potuto fare la mia carrambata da link esistenziale e a metà pasto mi sono resa conto che il mio vicino di sinistra altri non era che un compagno di classe delle elementari che non vedevo da 25 anni!!!

Lui aveva quasi deciso di far intervenire gli assistenti sociali perché mi ricordavo dettagli inquietanti del nostro passato, tipo che lui aveva quella penna biancaeblù con i quattro colori che uscivano grazie allo scatto del pulsantino e io ero molto invidiosa.

Tutto il tavolo mi guardava come con una psicopatica, io sono così, non so dire cosa ho mangiato ieri ma ricordo perfettamente dettagli e facce del mio passato lontano.

Alle 17, dopo 2 cambi d’abito e moltissimo cibo, Frollina aveva esaurito le pile. Siamo tornati a casa sotto un diluvio universale stanchi ma non distrutti come spesso accade da quando c’è lei.

Io mi sentivo una mamma felicissima. Mi sono resa conto che la pupa sta crescendo, che ascolta di più e soprattutto che comincia a divertirsi in modo più autonomo ed è meno soggetta a sbalzi repentini d’umore.

Lei è crollata in auto e a casa era di nuovo allegra e pronta a nuove avventure.

Tino alle 18.30 era sul letto per rilassarsi un attimo (si è svegliato direttamente stamattina!). Io ho nutrito la piccolina – che ha inaspettatamente mangiato come una cloaca anche a cena – e poi siamo andate a letto anche noi alle 21.

E dopo mesi abbiamo dormito tutta la notte.

Oggi mi sento un’altra e quasi quasi sono felice che un sacco di gente abbia deciso di sposarsi nelle domeniche a venire…

6 commenti
  1. cg dice:

    Che meraviglia!!devi essere orgogliosa di te, la Frolla è farina del tuo sacco ( e di Tino) ed è anche un poco merito tuo se diventa ogni giorno un pochino più brava..
    Anch’io sono come te..amo i matrimoni dove conosco praticamente tutti..lì raggiungo il massimo della vita mondana e mi diletto nelle ubriacature più funeste dell’anno..ma quando non conosco nessuno mi vengono veri e propri attacchi d’ansia e devo alzarmi di continuo e telefonare per allontanarmi dalla folla scatenanta..una pazza insomma..
    Un abbraccio

  2. Quasimamma dice:

    io spero che il tuo post sia di buon’auspicio. Il ns primo matrimonio nn è andato benissimo…ne abbiamo un altro il 1 di giugno, magari riusciamo a convincere Sara a comportarsi come la frolla…

  3. Chiara dice:

    Noi abbiamo organizzato un matrimonio mooooolto rustico (eravamo in una ex stalla, che fa sempre parte della cascina) proprio perché gli invitati ne cogliessero i lati positivi senza farsi menate sul galateo o sulla compostezza. Per intenderci: chi, oltre alla sposa, avesse osato un paio di scarpe chiare, non ne sarebbe uscito proprio immacolato.
    E la cosa che mi ha resa più orgogliosa è stato il fatto che i bambini si sono divertiti moltissimo 🙂

  4. Slim dice:

    Panza non sai quanto ti invidio …Noi con Isabella non riusciamo neanche a sederci, non appena la mettiamo nel seggiolone lei urla e strilla come se la stessimo scananndo e DEVE per forza uscire di li’ . Siamo sempre al centro dell’attenzione e la gente ci guarda spesso con un’espressione di rimprovero. Come se fosse colpa nostra. Chissa’ perche’ certa gente non aspetta altro che cogliere la possibilita’ di criticare e crucifiggere qualche povero genitore alle prese con un discolo ingovernabile.

  5. la coniglia dice:

    Lode alla Frollina, a Tino e a Panz! Che la vita abbia più momenti così che…cosà 🙂

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