Il martedì nero della Borsa Panzallaria

Una disfatta. Una Caporetto finanziaria. Una giornata nera. Un bubbone sul calendario. Uno sputo nell’occhio di un cieco.

Solo così posso definire la giornata di oggi.

Alle 9.25 ero al Nido ad accompagnare la frollina. Alle 9.30 seduta al pc che stavo scrivendo un articolo su come i padri prendono l’arrivo di un figlio per Liquida Magazine. Alle 9.45 suona il campanello, come di consueto. E’ la Signora Coriandoli, ovvero il mio simpaticissimo postino.

Gli dò il tiro pensando che gli basti e invece lui comincia a chiamarmi insistentemente dalla tromba delle scale: “Siora Pansallaria? Siora Pansallaria? Venga che z’è da firmare!” urla con una voce carica di lutto. Capisco subito. “Non z’è mica solo il Manifesto ozzi, abbiam qui anche una multa!” prosegue tra l’ironico e il sadico. Dopo aver disquisito mezz’ora su dove ho potuto prenderla e che lui c’ha paura di averne beccata una proprio dove secondo lui l’ho presa io (che è un comune limitrofo alla siti) mi assiste nel duro compito di rompere i sigilli. Porcatroia porcatroia: 155 euri e 6 punti dalla patente di Tino. Zac per un rosso semaforico con la polaroid dentro! Zac che inculata! Zac è stata quella volta che la frollina piangeva per la fame, avevamo fretta e zac siamo passati con il rosso.

Torno in casa con la coda tra le gambe e la calcolatrice in testa che fa conti. Poi decido di tirare un respiro e continuare ad occuparmi dei miei affari: cosa fatta capo ha!

Alle 17.20 salgo in auto per andare a recuperare Frollina a casa dei nonni. Sono a metà del tragitto quando, appena superato un dosso artificiale alla velocità di 5 lumache, sento un rumore fracassone provenire dalla mia macchina: le ruote inchiodano e non vanno più avanti, mi areno in mezzo alla strada. Mi è caduta la marmitta: è rimasta attaccata per un lembo ma del resto è prolassata come uno sfintere anziano.

Sono in mezzo alla via. Tino è a Genova per lavoro e tornerà solo domani. Non posso far altro che chiamare i miei suoceri per un ricongiungimento familiare con frollina e perché qualcuno mi venga in aiuto. Allora: dovete sapere che mio suocero è una gran brava persona ma anche un pasticcione da paura. Per la convinzione di sapere essere un vero Uomo Attrezzo (e da chi avrebbe preso se no il figlio?) combina un sacco di casini perché confida troppo nelle sue balzane idee. Mi dice “non ti preoccupare, adesso prendo la nonna e la frollina, saliamo in macchina e poi vedrai che io riesco a parcheggiartela” e ho già paura.

Tento di chiamare Tino per una consulenza urgente e per capire se devo chiamare il carrattrezzi ma Tino non risponde (scopro più tardi che il suo telefono di schifo non squillava nemmeno!) e allora tento di fare la conta di tutti i miei amici maschi a cui potrei fare una telefonata da donnetta stordita al volante. Non vorrei rompere i maroni a nessuno ma alla fine chiamo Pietro il quale mi dà qualche consiglio e mi conferma che forse non è il caso di spostare l’auto con la marmitta che si è incistata nell’asfalto.

Poi arrivano loro. I salvatori della Patria. La coppia più rumorosa del mio universo: i suoceri. Lui si mette subito al lavoro, stendendosi a pelle di leopardo sotto l’auto, in mezzo alla strada. Lei scodinzola che le piace molto rendersi utile e la frollina chiama mammamamma.

E mentre nonno smanetta e nonna gli urla dietro (che loro c’hanno una modalità simil isterica di quelle che si parlano sempre addosso e ciascuno capisce fischi per fiaschi e ci vorrebbe un traduttore per ogni minima minchiata) frollina ed io assistiamo alla scena dal ciglio della strada, smarrite ognuna nel suo. Io penso al portafogli già magro, frollina è entrata in loop e ripete “mamma, macchina, rotta” all’infinito.

Il nonno lega la marmitta e riesco a parcheggiare. Ci accompagnano a casa e nei 2 kilometri che ci separano da Villa Borghese lui riesce a urlare ocntro ben 4 automobilisti diversi e una volta esce pure dalla macchina che ci manca solo la rissa!

Finalmente protette tra le nostre quattro mura, frollina ed io ci mettiamo a giocare quando mi viene l’insana idea di controllare la posta. Sono le 19.15. Dovrei preparare un pasto sano per la creatura ma come al solito mi mancano le idee e ripiego su una pasta di kamut al tonno per entrambe.

Una mail mi balza subito all’occhio. L’oggetto è “acconto Inps 30/11” e il mittente la mia commercialista. Altri soldi. 400 euri e sblisga allo Stato; come se non gliene avessi già dati abbastanza che praticamente quest’anno ho speso più in tasse di quel che ho guadagnato.

Inutile dire che non ho una lira. Inutile dire che mi è sceso un filo di disperazione economica – subito rientrato che ci saran soldi quando noi saremo morti e non voglio preoccuparmi per ste robe.

Di certo mi tocca rinunciare al parrucchiere anche se è esattamente un anno che non ci vado e mia mamma me lo ha regalato per il compleanno: i soldini del parrucchiere saranno devoluti alla causa.

Tirar la corda più di così non posso. Le uniche spese che sostengo sono quelle del cibo familiare. Ho 2 paia di pantaloni in tutto (credo sia dal 2006 che non compro un capo di abbigliamento), 1 paio di scarpe e 1 giaccone. Con le pezze più al culo proprio non posso stare.

Allora mi è venuta questa idea. Se c’è all’ascolto un/una bolognese che sappia spuntare capelli e frangia, io ne avrei proprio bisogno. Potremmo fare uno scambio. Se hai dei figli, cara parrucchiera della domenica, io potrei scrivere una favola personalizzata per loro, oppure ti apro un blog, oppure ti faccio un sito, ti personalizzo il tuo spazio web, ti offro un caffè al bar…

Insomma: lo so che tra quei 200 cristi che mi leggono abitualmente si nasconde una bolognese o un bolognese che ha sempre desiderato tagliare i capelli a qualcuno: eccomi.

Sono la tua cavia con le pezze al culo.

Poi se tra i 200 cristi si nascondesse anche uno che ha un lavoro per me di qualsiasi tipo: perchè rifiutarsi, dico io!

16 commenti
  1. Panzallaria dice:

    la giornata, tra l’altro, è finita con frollina che giocando mi ha tirato una testata e spaccato un labbro: ora sembro la dellera solo più burrosa.

  2. tanaka dice:

    Mentre leggevo il tuo post inconsciamente dentro me ripetevo il mantra “fa’ che a noi non accadano imprevisti – fa che a noi non accadano imprevisti…”, ringraziavo il cielo di avere un paio di famiglie alle spalle che in caso di suddetti imprevisti ci parerebbero il suddetto culo che ha già le pezze e contemporaneamente mi chiedevo se ha senso una società al contrario dove sono i genitori a dare una mano ai figli ormai adulti e non viceversa. Comunque, non è che magari a Bologna esiste una Banca del Tempo? Qui da noi ho scoperto che c’è, non ho esperienza diretta ma dovrebbe funzionare proprio nel metodo che hai proposto… si baratta una cosa che si è capaci di fare con una che è capace di fare qualcun altro e l’unità di scambio è il tempo…

  3. Poesianotturna dice:

    Ohmamma, io ho il terrore di queste cose… ieri sera abbiamo sganciato al prima rata dell’ascensore (evviva!), che però ci costerà 7000 euri (aiuto). Quindi è chiaro che se anche solo mi si rompe il microonde, siamo con le pezze al culo pure noi.

    Mio suocero è un ex parrucchiere, Panz! Ormai è diventato il parrucchiere di Dafne e il mio (solo che a me taglia i capelli come gli pare a lui, e vabbè)… comunque appena i suocerilli vengono a trovarci, te lo dico e facciamo pure una bella cena tutti insieme… sono simpaticissimi, con loro ci si diverte, soprattutto dalla seconda bottiglia in poi 🙂

  4. Nathan dice:

    @panz
    certo
    ma non preoccuparti, ho la mano molto leggera, vedrai che con un buono strato di schiuma non sentirai nulla. e che sensazione di leggerezza dopo!

  5. Panzallaria dice:

    @nath: non so se sono pronta ad assomigliare allo zio fester…tu sei un figurino ma io non ho ancora finito la dieta e potrei davvero essere scambiata per la luna piena da tutti i lupi mannari 😉

  6. Clo dice:

    Lo so che è un consiglio non richiesto e probabilmente scontato: hai mai pensato di scrivere un libro di favole per bambini? Quelle che racconti alla Frollina sono bellissime e dolcissime

  7. paola dice:

    ciao, ho appena scoperto il tuo blog dal Mommyblogging in cerca di info su pannolini lavabili. Sui capelli: se li vuoi scalati mettiti a testa in giu` e taglia dritto! Per me ha funzionato…

  8. Federica dice:

    Cara panz, passo sempre di qui e non lascio mai un commento, perdono!! In ogni caso come ti capisco!! In una settimana me ne sono successe di tutti i colori, una mattina son partita tutta felice e mi sono rovesciata l’acqua addosso prima di entrare al lavoro (alle 7.59 ovviamente) e sono entrata a mo’ di pisciata addosso..ma sorvoliamo, perchè il giorno dopo mi si è rotto il cellulare, morto proprio..Mi sono recata al negozio e ne ho preso uno nuovo, il più scarso che c’era..quello che ti digita giusto il numero. Fiera di aver risparmiato la sera stessa, mi son recata ad una cena a cui mi avevano invitato..passa la cena si ride e si scherza, torno in macchina e questa fa un verso strano e muore così..proviamo con i cavi, 3 ore a smanettare nel vento gelido..niente, morta! Il giorno dopo carro attrezzi e meccanico (e poi il colmo, si era scaricata la batteria della chiave e la macchina ha creduto che fossi un ladro, si è bloccata da sola e noi smanettando allegramente con i cavi abbiamo fottuto per bene la batteria, e il danno della chiave era solo 3.50€ contro i 300 che ho pagato poi tra tutto). At last but not least, venerdì ho perso il Lavoro..Ci mettiamo in società??? Scusa è lunghissimo il commento!! Baci alla frolla!

  9. Panzallaria dice:

    @federica: ma porca vacca ma tu vinci il premio della sfiga alla grande!!! mi spiace molto. fai un respiro e ridi. è l’unico modo. per quanto riguarda i non commenti, non preoccuparti, non sono una di quelle blogger che ce l’ha con chi passa a leggere, anzi! il mio blog è molto aneddotico e so di persone che lo leggono ma poi non trovano mica cosa da dire!

    per quanto riguarda il libro: ci sto provando, ci sto provando…vediamo poi cosa succede 😉

  10. La Meringa dice:

    A me me li taglia mia sorella…quando non decido di farlo io da sola!
    Un’amica di mia madre si metteva con la testa nella vasca e zac se li tagliava da sola. E poi, per un po’ puoi sempre usare la tua collezione di bandane! 😉

  11. Slim dice:

    Mannaggia, se solo stavo piu’ vicina. Io faccio da sola, sono sicura che insieme avremmo potuto creare qualcosa . Sono specializzata in tagli carre’, quelli a caschetto. Ogni tanto vengono anche bene.
    Ogni tanto.

  12. madamefall dice:

    Povera Panz per il labbro! giusto una sagittaria poteva ridurti cosi! la ns 6 mesi fa ha spaccato un dente alla nonna con una hooligan-testata… 1500euri di danno… e meno male che era la nonna!
    Per i capelli, se passi da Milano, ti aiuto volentieri, che io faccio da sola da una vita, ho anche preso la mano a fare tinture colpi di sole ecc…
    ‘na maga!

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