Spugna

La frollina è una spugna. E’ entrata in quella fase che – penso – sia tipica di qualunque bambino, in cui unisce una memoria da elefante alla voglia di imparare parole e fare esperienze.

Su tutto questo campeggia un amore smodato per ogni forma di deiezione corporea personale.

Cioè, per capirci.

Ho passato tutto venerdì pomeriggio a rincorrerla. Lei nuda come un verme con in mano un pannolino piscione. In lacrime. Distrutta dal dolore perché volevo cambiarla e gettare il vecchio pannolozzo.

La cosa ha assunto un aspetto tragicomico, alla Mario Merola, quando la piccola si piazzata davanti alla porta di casa bussando contro di essa e urlando lacrimosa e disperata:

“è mio! il pannolino è mio!!!! vojo le dade (ndr: maestre dell’asilo). pannolino dadeeeeeee!!!!”

Tutto questo perché suddetto oggetto era ancora frutto del cambio avvenuto a scuola.  Tralascio dettagli “succulenti” sul fatto che quando le aspiriamo il moccolo con quell’aggeggio infernale che amichevolmente chiamiamo aspiracaccole, lei abbia crisi di spossessamento pazzesche e a opera finita indichi l’oggetto e cominci a neniare: “mio, moccolo mio, ridà moccolo silvia!!!!!” come se l’avessimo privata del suo librettino postale.

Ovviamente la cacca va sempre rimirata per almeno un quarto d’ora prima che possa eliminarne le tracce.

La sua e anche quella dei gatti.

 

Ma la cosa che mi stupisce di più – il resto in qualche modo lo avevo sentito già da chi ci è passato prima di me – e a cui non volevo credere nei racconti di altri è la capacità di ricordare che ha.

Un mese fa, per esempio, è venuta a casa questa bimba che lei adora a giocare e le ho prestato un paio di calzette antiscivolo della frollina.

Tutte le volte che le metto queste calze lei racconta di quella volta che se l’è messe la piccola Sonia.

Oppure mi vede mettere il deodorante. Giorni dopo si ricorda come si chiama e a cosa serve e tenta di spalmarselo anche lei sotto le ascelle.

Ha capito tutto – anche se speravo di no – di quello che è successo con i nonni e le domande che fa sono assolutamente a senso e mi gettano nell’imbarazzo totale di trovare una spiegazione plausibile e che non getti ombre su mia suocera, al fatto che Nonna è sbroccata.

Ieri sera poi ho avuto la percezione esatta della sua smania di imparare parole nuove. La stavo cullando. Ore a cullarla perché non voleva dormire. L’avevo anche portata nel lettone (ebbene si, ultimamente ho calato molto le braghe e a mali estremi, rimedi da mamma molla) con l’unico risultato di provocare a lei e me un attacco di risarola perché il bianco dei miei occhi, nel buio, le sembrava molto divertente tanto che ha tentato pure di estirparmeli ;-).

Insomma, torniamo in camera sua, la prendo in braccio, le racconto l’ennesima favola quando, camminando avanti indietro mi si incastrano i piedi in un trittico di palloncini (regalo del nonno) legati con una corda, che girovagano per la stanza.

Sto per cadere carponi per terra, mi tengo su non so nemmeno come, inciampo, arranco con la pupa in braccio fin quando riesco a riprendere l’equilibrio ma PUF! pesto il palloncino che si rompe con un botto da paura.

Io – da vera signora dell’etichetta – mi prendo fifa e me ne esco con un “ma PORCATROIA sti palloncini!!!!!”.

Finita l’emergenza lei si rimette adagiata con la sua testolina innocente sulla mia spalla e nel silenzio generale del prenanna la sento che dice:

“uffa, uffa, uffa. porcatoia, porcatoia, porcatoia!”

Mai genitrice si sentì più una merda di me

Da oggi ho giurato che le uniche bestemmie che usciranno dalla mia bocca saranno:

perdindirindina

cavolfiore

suinomatto

perdincibacco

Così che la mia trasformazione in donnadimezzaetà sfigata sarà completata 😉

9 commenti
  1. cg dice:

    hi hi..successe la stessa cosa a mia madre quando disse porcap…
    mia sorella ha chiamato per due anni di fila tutte le donne che transitavano per casa Puttana…non so se mi spiego..le conseguenze di ciò si sono ripercosse per anni nella nostra famiglia!! 🙂

  2. Chiara dice:

    Nizam grazie a dio le peggiori imprecazioni le dice in turco e, in casi proprio estremi, in curdo. Quindi sarà facile convincere le maestre che si tratta di etniche espressioni di giubilo e apprezzamento.

  3. Elisa dice:

    Hai dimenticato Porcapuzzola e PorcaPupazza 😉 … ussignur se tu sei una donna di mezza età lo sono anch io dobbiamo correre ai ripari …..

  4. angela e giorgia dice:

    io ieri ,innervosita con il postino,ho detto sottovoce:”che stronzo!”
    e giorgia ha detto:”chi è stronzo?è cattivo stronzo?perchè è stronzo?dov’è stronzo?”
    ci ho messo 2 ore a riprendermi dal senso di colpa!

  5. Laura dice:

    Porcapupazza, invece di dire mer-da…mer-coledì!! Ma ormai con la mia grande non funzionano più, ne sa più lei di me 😉

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