La fuga dei cervelli

Parliamo del Condominio, va là, che qui di guai ce ne sono troppi ed è meglio concentrarsi un po’ sui piccoli, quelli che possono ancora fare ridere.

Allora. Dovete sapere che all’ultimo piano della torre più alta del mio condominio, da settembre vivono degli studenti.

Ogni condominio bolognese che si rispetti, infatti, s’ha da avere i suoi bei studenti. I nostri sono proprio di razza se considerate che l’appartamento è stato acquistato dal padre di una di questi, è stato rivoltato più della mia villaborghese e trasformato in una magione di tutto rispetto, con faretti, colorifici murali e piantine ornamentali. Qualcuno sospetta addirittura che sia stato allestito anche un piccolo giardino zen per gli ospiti, così che dopo l’ennesima birra possano ritrovare il proprio equilibrio interiore immergendosi nella natura artificiale di sassetti e ninfee.

Insomma, questi studenti di razza hanno subito destato i sospetti che si confanno a qualsiasi appartamento di studenti. L’ansiosa li guarda circospetta, pronta a coglierli in fallo e gran parte del condominio vede in loro i portatori sani di confusione e bordello notturno.

Per quanto ci riguarda, io che per molto, molto, molto tempo sono stata la studenta del palazzo, ho cercato di non farmi prendere dal vortice del sospetto e mi sono tentata di rimanere aperta di mente.

Fino a quando.

Fino a quando gli studenti di razza – che stendono proprio proprio sopra il nostro balcone – non hanno iniziato a sgocciolare più e più volte i loro maglioni su qualsiasi cosa stesa da noi altri. Maglioni poco strizzati che fanno la doccia al piumino di frollina. Reggiseni che cadono sulle nostre fioriere, briciole da un kilo e mezzo che attentano alla vita dei miei gatti sul cornicione e – non ultimi – cotton fioc sporchi (e sottolineo sporchi) che cadono direttamente sui cuscini che panzacasalinga ha messo fuori a prendere aria.

Abbiamo tentato di rimanere sereni di fronte a cotanta disattenzione (lo sappiamo tutti che a vent’anni siamo dei cazzaroni) fin quando non mi sono resa conto che questi tipetti sono pure un po’ arroganti, pretendono che tu gli fai mille favori ma in cambio ti danno solo il cerume delle loro orecchie e poi – con un acume unico – quando fanno i loro festini (per cui provo una certa invidia per la verità!) – se ne escono sul pianerottolo, usandolo come depandance di casa loro.

Tutto questo nel cuore della notte.

Un giorno quindi mi sono decisa e sono salita a tentar di far presente le ragioni della famigliola panzallaria bebèdotata.

Inizialmente mi sono sentita negare l’evidenza (la mollica da un kilo e mezzo era appena planata sul nostro terrazzo rischiando un ematoma sul muso del gattoscemo e io avevo alzato gli occhi e mi ero guardata in faccia con una delle giovani matricole) e dire che “no, giuro, non siamo stati noi!”, poi quando ho spiegato che non si preoccupassero, che ero anche io una cazzona a 20 anni e bisognava solo mettersi d’accordo per il rispetto comune, i tre pulcini hanno cominciato a farneticare degli “scusi signora, la prossima volta che stendiamo veniamo giù ad avvisarla” che non capivo bene se mi stavano prendendo per il culo o dicevano sul serio.

“Non importa che venite giù. Basta che guardate verso il basso, se c’è qualcosa steso e voi avete roba sgocciolante (non gli piace la centrifuga ai tizi!) mettetela dalla parte opposta alla nostra così non ci pestiamo i piedi!”.

La pulcina più di razza (la figlia der papone tenutario dell’appartamento) ha però deciso, domenica, alle ore 15.30 mentre noi tutti si ronfava allegramente di venire a suonare il campanello.

Tre volte.

Tre volte ha suonato la piccola.

Tino è andato ad aprire. La dolce topina voleva avvisare che lei stava per stendere e che noi avevamo la tenda della terrazza aperta.

Cioè. Secondo lei dovevamo chiuderla quella tenda.

Tino ci ha messo un po’ a capire a cosa si riferisse. Tende? In terrazzo? Poi si è reso conto che si riferiva proprio al tendone antisole e antipioggia, quello di tela grossa che trovate in moltissimi balconi d’Italia.

Ecco. Tre volte ha suonato.

Mi sono chiesta se non si trattasse di una sorta di vendetta. Perché se non è così, la cosa suona un po’ preoccupante. Cioé se a 22 anni non ti rendi conto che stai parlando di un tendone che solitamente si apre proprio per evitare sorpresine dagli inquilini del piano di sopra, mi sa che stiamo messi maluccio…

Insomma, io più la guardo la nuova generazione che abita all’ultimo piano, più mi viene in mente una cosa:

LA FUGA DEI CERVELLI…

Solo che nel frattempo la scatola cranica è rimasta attaccata al collo.

Ecco. Il mio discorsetto da vecchia condomina l’ho fatto. Mi sento molto meglio.

9 commenti
  1. lorenza dice:

    … se papino non avesse comperato appartamento e ammennicoli, forse la signorina (un po’ bambocciona?) avrebbe ancora qualche grammo di cervello, però… O quantomeno si sforzerebbe di far funzionare quel grammo che rimane!

  2. nex dice:

    Sono figli di papà viziati e anche un po’ stronzetti.
    Domenica prossima alle 9 (che saranno a letto da tre ore), prima del giretto domenicale, passa sopra a suonare per dirgli che hai ritirato la roba e possono stendere tranquillamente, poi vedete chi vince 🙂

  3. ba dice:

    panz… ma a 20 anni non si fa la penichella alle 15.30! di solito per quell’ora della domenica ci si sveglia se non ricordo male. Non credo mica l’abbia fatto apposta sai…nè quello nè il tendone… no credo proprio volesse fare la studentessa/vicina modello!

  4. la coniglia dice:

    cara panz, dai retta alla tua prima figliuola che di età è vicina ai pulcini di su…
    La ragazzina ha anche pensato di avervi fatto un favore, ne sono certa!!!
    (però i cotton fioc sporchi…le cose son due o si divertono a fare il lancio del cotton fioc dalla finestra e uno è molto scarso, oppure si puliscono le orecchie e fanno sostare poi i residui bellici sulla tovaglia…bleah!)

  5. smile1510 dice:

    io dico che sei anche troppo brava a resistere!!! la prossima volta che trovi un cotton fioc sporco suoni da loro alle 7 del mattino e gli dici: vi è caduto qualcosa, ve lo restituisco!!! 😉

  6. elisa dice:

    ma secondo te è solo l’età?.No, perchè io tengo un condomino al piano di sopra che si diverte col bricolage generalmente tra le due e le tre del pomeriggio. Io, neanche mi disturbo a salire le scale..il coglioncello è sull’elenco!

  7. Mammamsterdam dice:

    gli studenti, ma tutti i ventenni in genere sono cazzoni perché:
    non hanno mai alzato il culo in vita loro
    hanno il cervello ancora in fase di sviluppo, cosa che termina verso i 22, quindi non ci arrivano ancora
    hann una visione del mondo e della vita taaaantoo limitata e no, non dormono di pomeriggio perché hanno già dormito la mattina alle 14 in coma si alzano e si fanno il caffé, poi si accorgono che hanno finito le mutande e fanno la lavatrice. e forse il tasto centrifuga non l’hanno ancora scoperto.

    Non fare le guerre che non serve a nessuno, dagli solo dei calci in culo quando usano il pianerottolo come dependance. O fatti invitare direttamente, pensa la comodità di far festa nel palazzo stesso, ti porti dietro il babyfoon e se Frolli si sveglia scendi subito.

    Avercele ste fortune..

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