Il giorno della civetta

Era circa un mese che programmavamo questa domenica di mare. Con Silvia si era detto “facciamolo a fine marzo che così non rischiamo la pioggia!” e entusiasti aspettavamo di piazzare il nostro sedere sulla sabbia e rimirare le dune della Romagna e immergerci nella pineta e guardare la distesa infinita degli alberghi vuoti della nostra abusata costa. E’ scesa da Milano anche Adele per godere di climi salubri e abbeverare gli occhi di iodio e onde.
Ieri invece, quando ci siamo svegliati, sembrava che il mare fosse venuto a prenderci  direttamente a Tortellinicity per quanto pioveva a catinelle.

Così la gita salubre si è presto trasformata in un tranquillo pranzo al mare: eravamo 9, comprese Frollina e la Mati che è una bimba di 7 anni che ne dimostra fisicamente 14.

La Mati è stata subito ingaggiata come baby sitter che si vedeva che ci sa fare e ne aveva pure voglia e la frollina ha passato la giornata  a penderle letteralmente dalle labbra. Quando questa piccola gigantessa ha tirato fuori Biancaneve e i sette nani in plastica, portati per la mia teppa, ecco che allora è diventata la sua eroina!

Il giorno prima il sopracciglio di frollina aveva fatto conoscenza con la porcellana del bidet tanto che ora sembra la controfigura di Stallone e dato che anche Mati ha un occhio nero per una caduta sciistica, ecco facevano proprio una bella coppia. 

L’incarnato di mia figlia era sottolineato anche da un avveniristico taglio di frangetta – ad opera della sottoscritta – stile ” Amelie dei poveracci” o “deportata dei ricchi” che la rendeva ancora più interessante. Il tutto è stato completato da un tatuaggio (con pennarello indelebile!) che Mati le ha fatto sulla mano, trasformandola in una piccola Maori, solo con un portamento molto femminile.

Da Pinarella – 29 marzo 2009

 

Mangiato si è mangiato. Rilassata mi sono rilassata e a parte essere arrivati a fine pasto che sia io che Tino sapevamo quante piastrelle c’erano in bagno, perché Frollina ogni due minuti voleva andare a farla, dimostrando al mondo di far parte di quelli che usano i bagni pubblici e non hanno più il pannolino, sono stata proprio bene.

Così quando dopo pranzo era smesso (momentaneamente) di piovere e ci siamo incamminati in pineta per una passeggiata, pensavamo si sarebbe trattato di vedere il mare e poi salutare l’allegra combriccola e invece.

Invece dentro ad una piscinetta di un minigolf, c’era una piccola civetta spersa che non riusciva a volare, in stato di evidente imbambolamento.

Noi tutti – amici degli uccelli – non abbiamo potuto abbandonarla. Tino è entrato eroicamente nel minigolf scavalcando la rete, si è tuffato nella piscina piena di acqua piovana e, dopo essersi tolto la giacca come un san francesco ateo, ha avvoltolato la bestiola e l’ha tratta in salvo, mentre il mio cuore si riempiva di orgoglio per questo maschio, paladino dei reietti.

Giunti in pineta l’abbiamo deposta sotto un albero per vedere se dimostrava reattività ma lei non sembrava per nulla convinta di mollare la combriccola. Frollina era completamente rapita dagli occhi gialli di questo bellissimo animale e dopo aver capito che non si trattava di un leone, ha cominciato a chiedere insistentemente cosa avesse, perché non volasse  e come potevamo fare.

 

Noi ci abbiamo pensato un po’ e ci siamo convinti che non potevamo abbandonarla al suo destino. Chiamiamo i vigili del fuoco, ci siamo detti, loro sapranno darci qualche indicazione. I vigili del fuoco ci hanno dato un numero di cellulare che doveva essere di un volontario di un qualche ente preposto e Tino ha chiamato. Ha detto che chiamava per un uccello in difficoltà, se poteva aiutarlo e la signora dall’altra parte della cornetta ha cominciato a chiedere dettagli con fare un po’ sbalordito per poi annunciare che avevamo sbagliato numero!!!!

Da Pinarella – 29 marzo 2009

Insomma. Io me la sono immaginata questa che le arriva la telefonata di un uomo che parla di uccelli da rianimare…

Dopo molti giri abbiamo trovato un numero che poteva essere utile e siamo rimasti in attesa della chiamata giusta. Tino e altri sono rimasti in attesa. Silvia, Luca, Mati, io, frollina e Adele ce ne siamo andati sulla spiaggia a guardare il mare e raccogliere conchiglie. Dopo essere riuscita a impedire alla mia prole di portarsi a casa una scarpa vecchia giunta dal mare, siamo tornati a vedere che ne era della nostra amica notturna. Dentro di me cresceva intanto un sospetto. Sapevo che il prode Tino, se non fosse stato soddisfatto del trattamento che avrebbero riservato alla sua nuova amica, mi avrebbe proposto di portarla a Bologna e sapevo anche che io avrei ceduto, che di fronte ad un uomo così magnanimo, poi tu ti senti una merda ad accampare scuse tipo “abbiamo già una figlia che si sveglia di notte, la civetta per favore no!”.

Da Pinarella – 29 marzo 2009

Tino si era già procurato uno scatolone e aveva già fatto il nido alla pennuta rapace. Dopo aver appurato che nessuno ci chiamava dalla zona, ci siamo arrangiati trovando il numero di un volontario della Lipu nostrana e quando abbiamo scoperto che la sede della Lipu bolognese sta a 300 metri da casa nostra, è stato un attimo per il paladino di ogni forma di vita decidere che sarebbe venuta con noi e l’avremmo accompagnata dai dottori degli uccelli.

Frollina era felice. Io pensavo con orrore alla possibilità che avrebbe potuto costarci qualcosa. E proprio mentre mi convincevo che questa esperienza sarebbe stata una bella scuola di vita per nostra figlia e commentavo con la combriccola che un padre tanto attento agli animali come il suo le stava insegnando il rispetto per essi, ho dovuto immediatamente scattare verso la piccola che in un afflato di stanchezza rutilante, si era accomodata proprio sullo scatolone contenente la civetta e stava per trasformarla in una pizza margherita con il becco.

Dopo molte imprese abbiamo caricato in macchina:

una bambina stanca morta che si è addormentata all’istante

una civetta sotto l’effetto evidente di stupefacenti

l’amico ciechetto

l’amica Adele

mamma Panz 

papà Tino.

Per un attimo ho pensato ai titoli di oggi, nel caso in cui la civetta si fosse ripresa e in preda al panico da automobile ci avesse strappato il cuore a tutti. Ho visto le prime pagine dei giornali con la foto del film “Gli uccelli” e ho sentito l’arringa dei nostri amici rimasti vivi: “volevano solo fare una buona azione, la prossima volta ci facciamo le tagliatelle con quei crudeli pennuti nottambuli!” ma poi ho capito che il bene vince sempre e mi sono addormentata felice con una mano appoggiata allo scatolone, convinta di sentire cantare la nostra nuova amica.

Lei è arrivata a destinazione.

Noi pure.

Più tardi telefono per sapere come sta.

Il giorno della civetta è stata una bellissima esperienza.

15 commenti
  1. ba1976 dice:

    A parte che frolli è diventata davvero bellissima, una signorina grande!
    poi, lì dal dottore degli uccelli a 300 metri da casa tua una volta ci ho protato un piccolo di rondone, e l’avevo caricato in motorino, e io son un pò fobica ocntro gli uccelli, ma quando si tratta di azioni animaliste son come tino eh!
    poi ci dici come sta la civetta sotto stupefacenti 🙂
    bravissimi!

  2. cg dice:

    Ahhh!!!le civette portano bene!però panz a me quello sembra un gufo…
    Frolla e tu siete bellissimi!

  3. Luca dice:

    Sono felice della bella giornata passata insieme, spero che il gufetto si riprenda!
    Mi dispiace per il tempo…toccherà rifare tutto (gufo a parte!!!)…sempre che la prossima volta magari non si spiaggi una balena!!!

  4. Silvia dice:

    Io personalmente avrei tirato una scatolata in faccia alla ‘zdora che vedendo le prodezze di Tino si è messa ad urlare come una forsennata “Non toccarlo che porta male!” … ma vafffff … porterai male tu “brota vecia”!

    Se la prossima volta si spiaggia una balena la vedo un tantino più complicata … chi chiamiamo? Dove la portiamo? Credo che dovremo cominciare a documentarci.

  5. Quasimamma (Ex) dice:

    Ma che bello panz, non posso non commentare in incognito dall’office! Che bello tino cuore-d’oro-Lipu, hai chiamato per la civetta, come stai? Provo a vedere se in FB dici qualcosa..baci a tutti.

  6. adele dice:

    Rispondo in vece della panz che è un po’ presa dai doveri di mammalavoratrice.
    1. la civetta è in effetti un gufo
    2. in quanto gufo abbiamo deciso che non era decoroso chiamarlo Pina, per cui si chiamerà Peppino
    3. Peppino se la passa maluccio, ha un’emorragia interna e un occhio sbirulo per cui i medici Lipu non si sbilanciano
    4. speriamo tutti di avere presto buone notizie, intanto ne approfitto per ringraziare tutti i volontari che si occupano di Peppino e dei suoi amici

  7. Panzallaria dice:

    confermo quanto detto da adele: peppino – che è diventato il protagonista delle favole di frollina – è in prognosi riservata per i prossimi tre giorni.
    probabilmente è andato a sbattere contro una macchina prima di finire prigioniero di un minigolf

  8. Ondaluna dice:

    Che storia tenera…
    Mi hai fatto venire voglia di gite! Quando sarò di nuovo capace di deambulare come un essere umano???
    (Ok, non come un super-eroe, mi basta com’ero prima della panza!)

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