Le cose che non ci dicono

Sappiamo tutto della maggiorata del Grande Fratello anche se non abbiamo mai visto la trasmissione.

Sappiamo quanti figli hanno la Jolie e Pitt e se Jennifer Aniston partorirà o meno questo benedetto bambino della provetta. Sappiamo che c’è XFactor e ci appassioniamo ai problemi del calciatore Adriano (che io personalmente non so nemmeno che faccia abbia ma ieri – dico ieri! – era l’articolo più letto del Corriere). Vogliamo tutti andare a ballare ad Amici e piangiamo di fronte alle storie strappalacrime dei programmi spazzatura che ci propina la televisione.

Ci arrabbiamo per gli zingari che rubano i bambini – anche dopo che si è scoperto che non li avevano mica rubati – e per gli extracomunitari che invece dei bambini vogliono il nostro lavoro e la smettessero di rompere i coglioni se i medici li denunciano, che in Italia ci possono stare solo gli italiani.

Gretti, ipocriti e pecore.

Ecco cosa siamo

Pecore all’abbeveratoio.

Ieri ho sentito una ragazza al bar. Una ragazza giovane. Raccontava che la sera prima – dato che non c’era niente di buono in televisione – si era messa fin a guardare non so quale programma di vip su non so quale reteapagamento.

Una ragazza giovane. Bella.

Si presume con neuroni freschi e funzionanti.

Che pur di non staccare il cervello dal tubo catodico si attacca alla qualsiasi, in una bulimia di imbecillità da cui nessuno – ormai – è esente.

Trasmissioni come quella di Fazio, in occasione dell’intervista a Roberto Saviano fanno ascolto altissimo eppure.

 Eppure chi ci fornisce la sbobba mediatica quotidiana ha deciso che

noi pecoroni

non meritiamo cultura, informazione, approfondimenti reali, opinionisti che si elevino dalle flaviavento del momento.

Noi pecoroni vogliamo tette, culi, gossip, balletti, canzoncine, piantini finti e grandi marche.

Noi pecoroni non meritiamo di sapere cosa succede davvero. Nemmeno quando la terra trema.

Voi lo sapevate (e non dopo il patratac, ma prima, in tempi non sospetti) che in Abruzzo erano MESI che la gente dormiva in auto a causa dei continui terremoti??? Lo sapevate che la situazione era già critica da un po’???

Dico a voi, noi, che abitiamo in altre parti d’Italia. Nemmeno tanto lontano a dirla tutta.

Eppure – ubriachi dei vari Morgan e Simona Ventura e tettone del Gf – nessuno di noi sapeva nulla.

NON HANNO FATTO NIENTE PER EVITARE UNA TRAGEDIA ANNUNCIATA.

Andate sul blog di Miss Kappa. Lei non ha più la casa. Lei vive in quello che resta dell’Aquila. Lei lo scrive da tanto tempo. Leggete l’ultimo post e poi leggete quello del 31 marzo.

E tutti insieme

per una volta

spegniamo i televisori e 

accendiamo il cervello.

12 commenti
  1. MammaTuttoFare dice:

    Grazie per i tuoi preziosi e interessanti post, è sempre un piacere leggerti.
    Non parlarmi di tv-spazzatura, io non guardo mai niente, a meno che non sia qualche film, e quando c’è la pubblicità mi alzo e torno quand’è finita!

  2. la coniglia dice:

    concordo con ciò che dite, non si poteva prevedere il momento preciso ma che sarebbe successo si sapeva e perchè nessuno l’ha detto? Perchè?

  3. nn dice:

    Secondo me più di tanto non si poteva fare.
    Si sapeva che da qualche parte, da quelle parti, un giorno o l’altro ci sarebbe stato un forte terremoto. C’erano scosse quotidiane da vari mesi.
    Cosa avrebbero dovuto fare, evacuare un’intera regione per mesi e mesi?
    Si sa anche che il Vesuvio prima o poi erutterà, e c’è un piano nazionale di emergenza. Se abitassi da quelle parti e vedessi dei fenomeni strani mi preoccuperei, ma sarei disposto ad abbandonare casa, lavoro, tutto, per mesi, in attesa che succeda qualcosa? non lo so…
    Forse si poteva fare qualcosa a livello di prevenzione, di costruzioni antisismiche, quello si. Un terremoto del genere a Los Angeles o a Tokio non avrebbe fatto neanche un morto…

  4. Panzallaria dice:

    @nn: è questo. la prevenzione. nessuno chiede a nessuno di essere preveggente, ma stando alle testimonianze non esisteva alcun piano d’emergenza. e altre cose erano più urgenti, più all’ordine del giorno…
    se dopo mesi che si scuote il terreno un’amministrazione non prevede nemmeno un piano di emergenza, secondo me è fallimentare.

  5. Mammafelice dice:

    La prevenzione era davvero l’unica contromisura che andava adottata.
    Penso fosse impossibile sfollare un’intera regione, come ho già detto nella nostra discussione su FB, ma era assolutamente possibile attuare dei meccanismi di EDUCAZIONE della popolazione, soprattutto ribadendo che un terremoto ci sarebbe probabilmente stato.

    La cosa che mi sconvolge di più, è appunto questo: la tendenza iniziata da Berlusconi (lo devo proprio dire) di mettere a tacere tutti i problemi.
    La crisi? Ma nooo, non c’è crisi, è tutta un’invenzione dei giornali!
    Il terremoto? Ma nooo, solo scosse di assestamento. Non prendiamoci nemmeno la briga di capire se quel tecnico che studia il radon può effettivamente aver capito qualcosa. Denunciamolo!

    Non penso che la tv sia il male della nostra società. ma non mi addentro in una discussione politica, perchè tanto la pensiamo uguale.

    Concretamente, secondo me le cose che andavano fatte, erano queste (che ho già scritto su FB):

    – Avrebbero dovuto fare dei rilievi seri, all’ospedale e nei centri storici, e fare evacuare almeno le persone residenti in zone non a norma.
    – Inoltre avrebbero dovuto fare EDUCAZIONE: insegnare alle persone ‘cosa fare’, come farlo, quando farlo, come ‘prepararsi’ per quanto possibile, a un’eventuale fuga….
    – Dire chiaramente che un terremoto devastante avrebbe avuto ottime probabilità di esserci, e invitare chi poteva ad allontanarsi per tempo.
    – Avebbero dovuto CHIUDERE IN ANTICIPO le scuole e i convitti universitari per le vacanze pasquali.
    – Avrebbero dovuto istituire piani di emergenza, una sala operativa permanente in cui venisse monitorata la situazione, fonogrammi e avvisi ai cittadini…

  6. La Meringa dice:

    Mi ha fatto molta impressione quel post, che avevo già letto. Secondo me questa è proprio la forza dei blog. Perché non è che i giornalisti lì in Abruzzo si stanno divertendo, perché penso che comunque si stiano facendo da diversi giorni un culo come una casa. E’ che magari sono estranei a quella realtà. E allora una persona che c’è dentro le cose le sa dire. Questo è il grosso problema dell’informazione di oggi, però. Se non appari in primissimo piano in televisione non conti nulla. Nessuno saprà mai quello che dici, e soprattutto a nessuno importerà mai se è vero o meno.

  7. Mammafelice dice:

    Sì, ma proprio perchè si tratta di una persona che c’è dentro, secondo me non bisogna fare l’errore opposto: ovvero trasformare in una verità giornalistica il suo dolore profondissimo, che io rispetto totalmente.
    L’affermazione ‘i morti sono mille’, mi inquieta. Certe informazioni, a mio parere, non si sarebbe riusciti a nasconderle, nemmeno con tutta la volontà del mondo di insabbiare le notizie. O no? Che ne pensi, Panz?

  8. Panzallaria dice:

    @mammafelice: sono d’accordo con te. Inquieta anche la sottoscritta. Non so se è vero. La percezione dall’interno ha i vantaggi e gli svantaggi dell’emozione. Aspetto
    sperando che sbagli
    io oggi ho parlato con una mamma di una amichetta di silvia del nido. è di teramo ed era lì con i bambini. aveva il terrore negli occhi. ha detto che ovunque si respira aria di morte e panico.
    credo che certe sensazioni non aiutino a essere lucidi, però credo anche che misskappa voglia soprattutto denunciare – ed è questo il punto fondamentale – la totale mancanza di piani preventivi da parte delle autorità preposte.
    sui numeri
    speriamo
    che sbagli

  9. Mammafelice dice:

    Sì, lo spero di cuore… sul serio.
    Io ero convinta anche che il piano di evacuazione (o come cavolo si chiama) fosse stato predisposto, e continuerò ad informarmi per verificare la fonte.

    In ogni caso io continuo ad essere in contatto con i miei ex colleghi di CRI, e – sperando di fare cosa gradita – giro anche qui il comunicato stampa che ho appena ricevuto e che ho pubblicato adesso: http://www.mammafelice.it/2009/04/06/il-mio-cuore-con-le-mamme-abruzzesi/

  10. rita dice:

    è veramente difficile in questi momenti dire qual’è la cosa più giusta da fare, onestamente non me la sento di criticare sempre e tutto. a me sambra abbastanza straordinario che mezz’ora dopo il sisma si era già messa in moto la macchina degli aiuti perchè la protezioe civile aveva approntato già un piano di emergenza da alcuni giorni. come si fa a prevedere esattamente un evento come questo? io abito ad Ascoli e anche noi balliamo parecchio grazie a Dio senza danni, ieri qualche imbecille ha pensato bene di scherzare sul terrore che anche da noi è tangibile e ha messo in giro che c’era un ordine di evacuazione totale perchè sarebbe arrivata la distruzione anche qui vi assicuro che può fare più danni il panico del terremoto stesso

  11. Aidi dice:

    Frò, perdonami, però non sono del tutto d’accordo. Io guardo anche una discreta dose di tv più o meno spazzatura, il Morgan di turno, ad es. Lasciamo perdere se sia tutta spazzatura, non è questo il punto. Volevo solo dire che io notizie sull’Abruzzo ne avevo sentite nei giorni precedenti e il Messaggero c’aveva lavorato, per cui immagino che anche molti romani fossero a conoscenza della cosa. Tu dirai che io non faccio testo: e invece pretendo di farlo.
    Mi sembra che i punti siano altri:
    1) uno sciame sismico in luoghi a rischio sismico non è che siano poi ‘sta notizia; altre volte sono successi eppure non è seguita una scossa disastrosa (fortunatamente). Anche se i media avessero dato rilievo al fatto, non è quello il punto: cosa facevano, fuggivano tutti perché ne parlava la tv? E se poi la scossa non ci fosse stata? Saremmo qui a discutere del potere rimbecillitorio della tv, che se dice “al lupo”, tutti scappano?
    2) il rimbecillimento generale c’è, o quantomeno è un rischio concreto di fronte al quale ciascuno di noi ha l’obbligo di mantenere la mente sana, ma è anche vero che non si può vivere di sole cose pesanti
    3) la selezione delle notizie è un problema giornalistico e politico serio: a me fa impressione da anni il fatto che – Saviano a parte – nessuno, dico nessuno, parli più di mafia, IL problema principale di questo paese. Ma è un problema complicato, tanto che ci sono voluti anni perché capire che uno che insegna alla Columbia e a Princeton, ha un cv meraviglioso e ha scritto anche tanta roba bella, è forse una delle merde più fetide che si aggirano da queste parti (il riferimento è a Gianni Riotta).
    Ti abbraccio forte,

    a.

  12. Panzallaria dice:

    @aidi: ma infatti guarda, a me quel che mi sconvolge di più è il filtro che si dà alle notizie: cioè il fatto che siamo rimbambiti da mille cose futili e che quelle di cui si dovrebbe discutere (ma mica per fare allarmismo), intendo in modo costruttivo, tipo riguardo a come si costruiscono le case e cose del genere di cui tu poi ne sai più di me, non passano mai all’attenzione collettiva.
    poi io mi auguro che tu faccia testo
    perché il mondo sarebbe un mondo migliore

I commenti sono chiusi.