Come una buona idea può trasformare un luogo: la giostra Sogni d’oro, i bambini d’Abruzzo e la speranza

Sabato pomeriggio ho portato un po’ di quaderni, penne, matite e colori alla giostra di piazza 11 settembre per l’arrivo dei ragazzi d’abruzzo.

Manifestazione sentita, autentica e molto spontanea. Temevo che il contributo della polizia potesse conferire al tutto un tono troppo pomposo e celebrativo e invece questi ragazzini erano allegri – roba che a me mi si è gonfiato davvero il cuore – e anche i poliziotti, nelle loro divise troppo pesanti per una giornata molto calda, erano assolutamente rilassati e poco pomposi e celebrativi.

La grande scoperta è stata la giostra di questo parco.

Merita un post.

Perché non si può sempre parlare solo di cose brutte e che vanno male nel Paese.

Dovete sapere che Parco 11 settembre – da tutti i bolognesi conosciuto come il Parco Manifattura Tabacchi – è in pieno centro, accanto alla Cineteca e al cinema Lumiere, in una zona che è stata recentemente riqualificata con un ottimo lavoro architettonico e di recupero. Si trattata di una delle aree più degradate della città, anche se in una zona storica molto importante, dove fino al 1700 sorgeva il PortoCanale di Tortellinicity che come una piccola Venezia aveva una fittissima rete di canali navigabili che portavano proprio alla grande Venezia passando attraverso le valli e al Po. Perché Bologna, in età moderna, grazie all’invenzione del mulino ad acqua che aveva velocizzato le imprese industriali, era diventata la prima produttrice di seta in Europa ed esportava nella maggioranza del mondo conosciuto.Ma torniamo al parco e alla giostra e ai droghelli che fino a qualche anno fa erano gli unici fruitori di suddetta area verde inserita in suddetta zona prima degradata ora bellissima.

Insomma.

Quando hanno finito con la costruzione e il recupero e si è inaugurato il parco, bisognava che ci andasse la gente e i bambini e invece all’inizio volevano riprenderselo i droghelli. Perché se una zona è degradata, perché possa davvero essere recuperata va vissuta. Ecco cosa ha pensato Adriano Sforzi, giovane regista e laureato al Dams di Bologna quando ha deciso, con la sua compagna, di acquistare e aprire una giostra per bambini nel parco.

Una giostra come se ne vedono tante

Solo un po’ speciale.

Perché invece di essere gestita da qualche personaggio sonnacchioso che annoiato schiaccia un bottone e ritira dei gettoni colorati, è vissuta e animata da Adriano e la sua compagna. Che conoscono i bambini per nome, che li salutano in stereo, che organizzano compleanni nel parco e hanno creato un luogo di aggregazione dove succedono molte cose, dove nascono molte iniziative.

Adriano gestisce anche una squadra di calcio di ragazzi del quartiere e mentre fa andare la giostra, riesce a trovare il tempo di allenare anche questo coloratissimo gruppo di bambini. Vicino alle giostre ci sono i giochi montati dal comune e la vita pulsa ed è fervente. Il parco è RINATO. Grazie all’amore di queste di due persone.

E tu ci vai – ieri pomeriggio ci siamo tornati con Frollina – e vieni avvolto da un’atmosfera magica.

Di gioia di vivere e fare e anche sognare.

E’ un luogo multietnico – a dispetto delle recenti dichiarazioni del nostro Premier – e i cinesi non stanno solo con i cinesi e i pakistani con i pakistani, ma bambini brasiliani, italiani, cinesi, pakistani, indiani, russi e di ognidove si mischiano, si arrampicano insieme, corrono e salgono sulla giostra.

Non riesci a darlo per scontato un posto così. Specialmente se lo hai visto prima (come Tino e la sottoscritta). Il cuore si riempe di felicità e ti fa sentire forte e ottimista un posto del genere. Perché grazie ad una buona idea, grazie all’impegno e all’entusiasmo di due persone e all’atmosfera che hanno saputo creare, di un luogo come quello – se sei bambino o genitore – ti puoi solo innamorare.

E ti viene da crederci nella gente.

Ti viene da credere che DAVVERO quei ragazzini che sono arrivati dall’Abruzzo con i loro cappellini che sembravano in colonia, hanno passato una giornata concretamente bella, senza troppi lazzi e mazzi di noi adulti che ci costruiamo dietro tante dietrologie. Che tutti quei pacchi accatastati per loro li hanno potuti stringere tra le mani e che allora le matite, i colori, i fogli e i quaderni, serviranno davvero a ricostruire un mondo, almeno nella loro fantasia.

Perché se ce l’ha fatta Parco Manifattura a sdoganarsi da un passato di siringhe e sporcizia, allora il mondo – se lo vogliamo – può essere veramente un posto migliore di come  a causa di pigrizia, ignavia e rassegnazione lo abbiamo trasformato.

Credo che ci vedranno spesso, a noi della famiglia Panzallaria, a Parco Manifattura.

4 commenti
  1. La Lena dice:

    sono così contenta!
    quel parco e tutta la zona lì io ci sono affezionata, ma poi va sempre a finire che ci vado poco.
    ci porterò anche le bimbe

  2. francesca dice:

    ciao panz
    il parco della manifattura per me è una piccola oasi
    sulla giostra purtroppo non vado, quindi non mi ero accorta di questo microcosmo
    ma è vero che da quando c’è lei è tornato il colore

    i tossici purtroppo ci sono ancora, dalla parte in fondo, il cancello da cui si esce per andare al lumiere
    ma la zona dei bimbi , e la zona dove tra poco metteranno il baretto all’aperto (se non l’han già fatto) è a posto

  3. Adriano dice:

    Grazie Panzallaria davvero,
    se ci credi, anche se è DURISSIMA, succede. Ma bisogna che qualcuno come te lo sappia vedere e raccontare. Grazie ancora..

    Ciao Frollina, sono Augusto, il bimbo di Adriano e Manuela!
    Domenica 14 Marzo festeggiamo il mio 1° Compleanno e se vieni ti puoi mettere il naso rosso come me!
    Ti aspetto,
    Augusto
    (che si chiama così perchè nel Circo i clown sono di due tipi: quello serio si chiamo Clown Bianco, l’altro, il pasticcione, si chiama l’Augusto…)

    Ah! E magari organizziamo la seconda Giornata Augusta..
    Un abbraccio

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