Il buon vicinato

E’ un po’ che non vi parlo di CondominioB

La Magda riposa in Certosa e il marito si è ritinto i capelli, è dimagrito e si è messo un vistoso orecchino al naso.

Al posto suo fioriscono nuove pettegole ma nessuna ha lo smalto di colei per la quale il termine razzista ha acquisito nuove e conturbanti sfumature.

Il droghello – che recentemente si era ripulito da una vita di perdizione – ha ripreso ad urlare. Di giorno e di notte. Contro tutti. In primis il padre. In secundis la televisione.

Polemizza con BrunoVespa, SanteLicheri, PaolaPerego, SilvioBerlusconi, NoemiLetizia e tutto il fottuto mondo del politicospettacolo. Spiega animatamente, a qualsiasi ora e con toni da mercato del pesce, a queste personcine del tubo catodico quanto le disprezzi.

Linguaggio colorito da far tremare anche il gerente della peggiore bettola di Caracas.

La frollina lo chiama “il mattacchione” ma più di una volta ho dovuto chiudere le finestre, sebbene il caldo, perché oscenità rimbombano nel cortile.

Alla simpatica combriccola del vicinato si è unito anche Sclerox, un vecchio che abita in un condominio limitrofo e che ha talmente in odio i bambini da non poterne tollerare alcuna dimostrazione.

E uno di quelli che fosse per lui, gli uomini dovrebbero già nascere umarells e zdaure, tanto per non esportare troppo buon umore.

Sclerox contesta qualsiasi cosa: che i bambini spostino la ghiaia, che i bambini giochino con la ghiaia, che passino tempo sull’asfalto del cortile e che si permettano di salire sul prato.

Come la maggioranza delle persone (che ultimamente sto facendo incetta di gente che non ti dice le cose dirette ma ti lancia accuse/strali indiretti che mi stanno facendo strisciare le palle a terra!) non ha il coraggio, la chiarezza di dire quello che lo infastidisce e maschera il tutto di finto buonismo.

Un esempio su tutti: “stia attenta a non lasciare la bimba sull’asfalto che se arriva una macchina…”

Ecco io, ultimamente, con tutte queste persone ho visto che la strada che funziona meglio è quella dello smascheramento barra gentilezza.

La strada dello smascheramento barra gentilezza consiste nel rispondere alle provocazioni indirette con risposte dirette ma cortesi e nel dare per scontato che la persona che si ha di fronte stia VERAMENTE  parlando per il tuo bene, pensando a te e non – come invece è  – per proprie insicurezze, paure, paturnie e ego smodato.

E così io a Sclerox, quando gli monta la rabbia verso i bambini, ci rispondo che lo ringrazio che pensa all’incolumità di mia figlia, ma che stia tranquillo che ci sono io a vegliare sui suoi passi nell’asfalto pericoloso del cortile e che non la perdo di vista. Lui rimane come un baccalà e allora gli sferro il colpo finale che di solito è: ” se poi invece c’è altro, ecco sono qua, me ne parli liberamente” e Sclerox sparisce come una lucertola, ai passi di un marmocchio.

Poi c’è da dire che il nostro cortile è proprio un bel cortile, che non è come i giardini di tanti compagnucci della frollina che sono robe stupende di case stupende, ma rimane un signore cortile comunque che sembra di stare dentro a un film che io amo e che è – appunto – “La finestra sul cortile”.

Che poi a noi snob di sinistra, abitare in un posto proletario ci fa pure gioco e allora io vado molto fiera del cortile e della sua variegata umanità.

E anche se sono più gli sdentati di ritorno, adesso stanno arrivando anche di nuovo dei bambini e nella mia testa c’è l’idea che si possa di nuovo popolare com’era negli anni settanta.

Così ho iniziato una personale battaglia in questo senso. Che alla frollina piace e anche alla sua amichetta dell’altro portone piace e allora perché non farlo vivere di nuovo con le voci dei bimbi?

E ieri abbiamo comprato un tavolino di plastica rossa e le seggioline.

Per tutti. Un regalo della famiglia Panzallaria ai piccoli del condom.

E c’ho anche un’altra idea. Mutuata da quello che fanno in un comune limitrofo.

Si chiama la festa dei vicini

Voglio proporre a tutti una merenda pomeridiana, magari a settembre, a cui è invitato tutto il condominio e che si svolgerà in cortile. Ognuno porta qualcosa e si fa una specie di festa condivisa.

Che io sono cresciuta in collina, in un paese in mezzo ai greppi, e a me la coralità piace e mi piace l’idea che i bambini possano venire su anche in luoghi aperti, condivisi da tutti.

E questo cortile deve essere riguadagnato ai ricordi. Magari così anche il droghello smetterà di urlarci dentro, o quanto meno le sue urla, saranno coperte dalle risate dei cinni che crescono.

7 commenti
  1. Francesca dice:

    Carissima Panz, dopo una breve apparizione qualche mese fa, rieccomi qua! Ma ti seguo sempre…è che a leggere di cortili e di cinni e di ciance sotto casa (magari in ciabatte, da vere zdaure) mi viene da pensare che bisogna davvero incontrarsi al mitico parchetto “menoni” (come lo chiama mia figlia). Se questo week end sei in zona dobbiamo riconoscerci!

  2. Francesca dice:

    che brava sei con tutte queste iniziative! io son cresciuta in un condominio con un bel piazzale dove noi bambini si faceva di tutto, bicicletta, pallavolo, nascondini tra i garage… che bei tempi!

  3. Mammamsterdam dice:

    La festa dei vicini è geniale ne abiamo fatte due e non me ne sono mai pentita. Adesso sono io la nuova e attendo la cucina o il bel tempo per invitare i vicini e conoscerli.

    bacioni,
    Ba

  4. saliranda dice:

    io mi immagino Panz che si intrufola in casa droghello modello Amelie per sabotagli la televisione… 😉 se guardasse solo cartoni animati invece del tiggì forse urlerebbe meno!

  5. fra dice:

    sono d’accordo i bambini devono riappropiarsi dei cortili e i genitori dovrebbero considerare che forse è meglio farli giocare all’aria aperta piuttosto che tenerli in casa a rincoglionirsi davanti alla tv. Bravissima Panz!
    Un bacione
    fra

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