Da piccolo mio fratello voleva fare il guardiano della torre Aifel. E tu?

Mio fratello da piccolo diceva che come lavoro, lui avrebbe fatto il guardiano della Tour Eiffel. Raccontava che era nato sull’ascensore della torre parigina e che per qualche anno aveva abitato all’ultimo piano. Per questo, diceva, lui ce l’aveva nel sangue il lavoro di guardiano della Tour Eiffel.

La mia amichetta dell’asilo voleva fare la regina delle formiche. Come lavoro. Diceva che sarebbe stato interessante comandare tutti quegli esserini e che desiderava tanto avere delle ali.

Io prima avrei voluto fare la ballerina: ballavo sulle punte tutti i caroselli della tv. Poi venne il tempo che decisi che ero Bud Spencer ed ero convinta che uno potesse farlo di lavoro, essere Bud Spencer. Poi c’è stato il periodo di Nanni Kuker, quando il mio alto obiettivo professionale era quello di diventare una investigatrice privata e mi ero creata tesserino, nome in codice e squadra operativa.

Ho desiderato anche diventare, nell’ordine:

  • una suora missionaria
  • una giornalista aerea (non chiedetemi cosa significasse)
  • una campionessa di nuoto professionale
  • una maestra
  • una subacquea che scopre le cose antiche
  • una assistente sociale di bambini poveri

A volte ci ripenso a tutte le cose che sognavo di diventare da piccola, come lavoro. Perché uno da piccolo se i lavori non esistono, se li inventa e nella sua testa sono sempre dei lavori bellissimi. Che quando li racconti ti ci riempi la bocca di questi lavori e sembra proprio che ti identifichino in tutto.

Cosa sono diventata io adesso, lo sapete. Ciò non toglie che sono ancora in tempo. Almeno per fare Bud Spencer.

E voi? Voi cosa desideravate fare da piccoli e cosa fate – invece – ora?

Piesse: ho un raffreddore che non passa. I polmoni sono catramati. Il mio lato ipocondriaco teme di avere la suina. Quella malattia tanto utile in questo periodo per farci dimenticare i porci che ci comandano. Ecco, io qui lo dico, se dovessi morire di suina, vi prego non raccontatelo in giro. Inventatevi una roba tipo “l’è preso un colpo trombando appesa al lampadario” oppure “ha salvato una classe di prima elementare da un maniaco”. Perché a me l’idea che sull’epitaffio ci sia scritto “morta di suina” ecco, mi fa drizzare tutte le setol…eh volevo dire i peli sulle braccia! 😉

16 commenti
  1. Wasperina dice:

    ahahahahaha mi hai fatto fare un sacco di risate!! ma perchè pensi di avere la suina? fai mica oink oink e aborri la vista di prosciutti e salami? Non preoccuparti, diffonderemo la notizia di averti perduta in un tragico inconveniente durante la giornaliera trombata appesa al lampadario!(fantasticaaaa!)

  2. Doc dice:

    “Fare il Bud Spencer”? Stupendo.
    Io da bambino volevo diventare il segretario generale delle Nazioni Unite. Non sapevo cosa fosse, ma il posto di lavoro di uno che aveva un cognome come Waldheim mi attirava molto.

  3. Silvia dice:

    So che suona un po’ così, ma io in terza elementare sono andata dai miei genitori e ho ANNUNCIATO loro che da grande avrei “lavorato con il computer” e non ho mai più cambiato idea, come ben sai.
    Accidenti a quella volta!

  4. Gallinavecchia dice:

    Dunque:
    – veterinaria
    – hostess
    – valletta (oggi si direbbe velina)

    L’amore incondizionato per gli animali c’è ancora, in compenso ho una certa paura di volare ma ho una figlia che balla sul tavolo (solo perché non abbiamo un cubo in casa)
    😉

    baci
    (e vedrai che è solo raffreddore!)

  5. Luca dice:

    io da piccolo dicevo che volevo fare il Papa, cosi’ mentre volavo da una nazione all’altra avrei avuto il tempo di fare la Settimana Enigmistica sull’aereo!!! 😀
    Poi dicevo anche che avrei voluto fare il Papa con la mamma sempre a fianco.
    Beh, adesso vivo con moglie e 3 figlie… non so se posso ancora inseguire la carriera ecclesiastica :-)))
    ciao
    Luca

  6. adele dice:

    – infermiera nella giungla
    – tigrotto di Mompracem
    – fanciulla esangue portata a braccia da Sandokan

    coraggio resisti al morbo!

  7. supermambanana dice:

    posto che la mia vena romantico-decadente mi faceva credere fermamente che sarei morta a 18 anni in punto…

    io volevo fare la scrittrice. O l’attrice, ma non di cinema, di teatro. E comunque qualcosa che mi avesse fatto viaggiare sempre, senza avere una casa mia, vivere in alberghi o meglio ancora in una roulotte, che la parcheggiavo dove mi pareva ogni sera. Che tanto non avrei fatto figli, avrei fatto la zietta a vita di quelli di mio fratello, riempendoli di coccole e regali, e poi sarei scappata via in una nuvola di fumo per destinazioni sempre nuove.

    Ora faccio ricerca. Quindi scrivo in fondo 🙂 E vivo all’estero. E viaggio per conferenze. Ma mio fratello non ha figli quindi mi sono dovuta industriare da me.

  8. Elisa dice:

    Quelle che ricordo … la stilista e sono andata avanti per anni a disegnar vestiti per le bambole di carta ;)) poi son passata al geometra e lo sono diventata , poi la psicologa – troncato sul nascere , poi l’ingegnere -troncato in corso di universita e mo dopo anni di schiavitù faccio la geometra-disoccupata-freelance 😉

  9. FrancescaV dice:

    io volevo fare il fisico nucleare, andare a studiare in quelle università americane fichissime ( e costosissime) di cui avevo letto su un giornale, e diventare uno scienzato importantissimo. Invece alla fine decisi di scegliere matematica al posto di fisica all’univerisità (perchè sulla carta aveva meno esami), e ancora mi manca la tesi. Tristessa.

  10. Mammachefatica! dice:

    Una giornalista aerea? Io non lo neanche da grande! Scusate l’ignoranza. Al limite arrivo a giornalista blogger (l’ho sentito ieri in TV). Ciao dalla Sicilia dove mi trovo per le “vacanze”!

  11. Mammachefatica! dice:

    Una giornalista aerea? Io non lo so neanche da grande! Scusate l’ignoranza. Al limite arrivo a giornalista blogger (l’ho sentito ieri in TV). Ciao dalla Sicilia dove mi trovo per le “vacanze”!

  12. Silvia gc dice:

    “Perché uno da piccolo se i lavori non esistono, se li inventa e nella sua testa sono sempre dei lavori bellissimi”… Accidenti… e da grande no??? E tu mi sembri il tipo giusto per professare questa convinzione anche “da grande”!

    Io per un bel pezzo ho voluto fare la dottoressa (nel senso di medico), ma non riesco a ricordarmi il perchè. Forse erano i telefilm del dottor Kildare… Boh!? Comunque non dovevo essere troppo convinta, visto che non l’ho fatta.

    Però adesso, ogni tanto, avrei una gran voglia di cambiare strada… magari, chissà, potrei riciclarmi come giornalista aerea…

  13. Chiaretta dice:

    In quanto sorella dell’Adele mi si impone una correzione: ero io a sognare di essere l’infermiera nella giungla!

  14. acasadiclara dice:

    da piccolo volevo fare la pittrice. alle medie volevo fare l’inviato speciale in zone di guerra e comunque all’estero. al liceo volevo fare l’architetto. poi mi sono iscritta a lettere classiche per fare l’archeologa. intorno ai 30 anni sono entrata in un’agenzia pubblcitaria e lì sono rimasta.
    mio figlio di 6 anni vuole fare il pompiere e il cuoco (dei pompieri). vedremo come va!!!

  15. roberta dice:

    Da bimba,bimba non ero molto pratica.pensavo che da grande volevo avere dei cani,gatti e cavalli.Avevo i miei amici immaginari da prima un cavallo bianco che quando lo montavo e ci passegiavo chiunque lo capiva da come andavo in giro.Poi è arrivato cipcip il mio ucellino immaginario e anche lì si capiva quando mi veniva a fare visita.Se non ricordo male poi volevo fare un lavoro per aiutare le persone e gli animali,gratis.Una mia sorella voleva vendere bottoni e impachettava quelli della mamma tutto il giorno,l’altra sorella se non ricordo male voleva fare la cassiera.

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