Che padri siete? Che padri sono i vostri mariti?

Da pochi giorni una cara amica ha avuto il suo primo figlio. Da pochi giorni Slim – di nuovo in attesa! – ha pubblicato un post dedicato a suo marito Matt. Ho visto e sentito racconti su neopapà. Ognuno con la sua reazione personale all’arrivo dell’ospite. Ognuno che si è evoluto nel tempo, con la crescita del proprio bambino.

Si parla sempre più delle madri. I padri vengono spesso tacciati di rimanere in disparte ma sono anche le donne, la cultura, che li mettono in disparte quando la compagna rimane incinta e poi diventa madre. Le cose stanno lentamente cambiando ma l’atteggiamento è duro a morire.

Tino, quando è nata la frollina, era un po’ come il marito di Slim. Non ha capito subito che la vita era cambiata e quale fosse il suo ruolo rispetto alla silvia. Ci siamo scontrati, a volte non capiti ma abbiamo cercato sempre di venirci incontro e di ascoltarci. E ora siamo due persone profondamente diverse. Abbiamo fatto – come tutti – tantissimi errori di inesperienza. Ora siamo un poco più forti. Forti di quasi 3 anni di messa in pratica.

Ho conosciuto uomini che sembrano felicissimi e serenissimi all’arrivo di un bebé. Che sembra che siano nati per fare il padre. Poi ho conosciuto uomini che entrano in crisi per un pannolino e uomini che entrano in crisi se il pupo sta male o piange, o semplicemente non sanno cosa fare e li vedi molto compresi nel chiedersi se quella sera non era meglio andare al cinema.

Sono curiosa.

  • Voi che uomini siete stati nei primi tempi in cui è nato vostro figlio?
  • E voi mamme cosa ne dite? E’ cambiato papà nel tempo? Vi sembra più/meno presente o era già un gioiello di genitore poche ore dopo la nascita?

Tino, che è sempre stata una persona molto presente e empatica con gli altri, all’arrivo della Frolla è stato come travolto da una mareggiata. Il parto difficile, i 4o giorni di insonnia causa coliche continue e una serie di problemucci che hanno posticipato la tranquillità familiare, ci hanno provati. Lo hanno provato.

Mi rendo conto che certe cose, in questi anni, le ho rimosse. Stanno tornando a galla ora che un po’ di tempo si frappone. E’ stata durissima per noi. Non eravamo esattamente il ritratto dei genitori felici. Io ho avuto

40 ore di travaglio e sono stata molto male la notte successiva al parto. Al quinto giorno di vita la frollina ha cominciato le coliche (piangeva ininterrottamente dalle 6 di sera alle 10 del mattino!) e da inesperti ci siamo preoccupati molto e quando, 40 giorni dopo, abbiamo cominciato a dormire, le hanno erroneamente diagnosticato la fibrosi cistica, togliendo alla sua mamma un altro po’ di carica. Tino c’erano dei giorni che sembrava dentro ad un incubo. Gli leggevo in faccia pensieri del tipo: “ma siamo sicuri che era davvero quello che volevamo?” a cui io non sapevo rispondere perché erano le stesse domande che mi ponevo io. Inoltre io ero una mamma ansiosa su tutta una serie di cose pratiche, mentre lui era un padre molto easy e spesso capitava di discutere. La mia clausura forzata mi faceva diventare isterica a sera, quando lui rientrava dal lavoro, e me lo sarei mangiato viva. Lo trovavo molto fortunato perché ogni tanto poteva pensare ad altro che non fosse tirare fuori una poppa a comando.

Quando si lamentava lo odiavo. Giuro. Ma come cazzo fai a lamentarti tu che hai anche una vita professionale e sociale e puoi permetterti ogni tanto di staccare la spina dagli impegni genitoriali?

Poi siamo maturati entrambi. Ci siamo abituati al nostro ruolo. La situazione è oggettivamente migliorata.

Non abbiamo avuto vita facile con frollina per i primi 18/20 mesi. Ha sempre dormito poco. Ma cresceva e piano piano noi diventavamo più esperti. E piano piano abbiamo imparato come fare squadra. Ora siamo un’associazione quasi perfetta. Non serve più dire “tu fai questo, io faccio quello” che entrambi sappiamo come organizzarci.

La vita, poi, bisogna ammeterlo, è nettamente cambiata. A due anni e mezzo abbiamo scollinato. Si esce con ritmi meno intransigenti, la silvia riesce a stare tutta una giornata in giro, senza rischio di diventare isteriX e alla sera, ogni tanto, possiamo anche uscire. Facciamo cose che non facevamo da due anni ed è un piacere vivere così l’estate. Anzi. Con lei è ancora più divertente. Ci piace moltissimo fare cose tutti e tre insieme.

Insomma.

Siamo persone più mature e consapevoli ma abbiamo alle spalle un mucchio di errori e inceppi, come genitori e come coppia.

Voi come avete vissuto i primi mesi? Filato tutto come l’olio?

10 commenti
  1. ba1976 dice:

    ma perchè panz? perchè sei così brava a descrivere? che io leggo e dico: “sì ecco esatto, sì è proprio cosi”.
    Non so, lo lascio qui il mio commento, la mia risposta?
    genitori di una bimba molto easy, che non ci ha tolto quello che alla maggior parte dei genitori viene tolto, cioè il sonno, abbiamo comunque avuto i nostri problemi di assestamento.
    Il problema più grande era la comunicazione fra lu e la gaia. Finchè è stata neonata, finchè non interagiva con lui, per lui era…boh… un piccolo esserino arrivato lì a sconvolgerci la vita, a dettarci ritmi mai avuti. Non che me lo abbia mai detto, ma lo capivo. Poi figurarsi, mi ha aiutato, l’ultimo bibe lo dava lui così io andavo a letto presto, la teneva per famri uscire con le amiche, la cambiava, mi aiutava ma…era sempre per me, non per lei.
    Poi piano piano piano, si è innamorato di sua figlia. Direi da quando lei aveva 6 mesi.
    Abbiamo scollinato l’estate scorsa, ai due anni della gaia, quando ho capito che non cambiava nulla se non mangiava esattamente alle ore 12.15 e non andava a letto alle ore 21.00.
    Abbiamo scollinato quando lei ha deciso che il lettone le piaceva, e poi dopo 2 mesi ha di nuovo deciso che però la sua cameretta era meglio e allora ciao a tutti io son grande io torno di là. Ma così noi abbiam capito che potevamo andar via per due giorni e tenerla nel elttone, che non sarebbe morto nessuno,e abbiam ricominciato i week via.
    Lu ha capito credo da un annetto che fare il papà gli piace sul serio.
    Tanto che ogni tanto mi chiede il bis. Al quale io, onestamente, non sono pronta. Non sono pronta ad attendere di scollinare di nuovo, con una bimba già grande che ama la nostra vita di ora.Ma so che lu sarebbe più bravo, più preparato, più papà ora.
    Solo che solo che solo che… E SE IL SECONDO NON DORME??????????????

  2. Sheireh dice:

    Marco è stato una bella sorpresa. Lo speravo così, ma non ci credevo.
    Mi è stato accanto durante il parto (anche se poi è quasi svenuto dalla tensione e non è riuscito a tagliare il cordone da quanto tremava), capisce abbastanza le mie esigenze e quelle di nostra figlia (che ora ha 5 mesi), mi aiuta (anche se solo dopo esplicita richiesta, magari ripetuta) e da qualche tempo comincia anche ad interagire con Arianna (ora che risponde con sorrisi, movimenti, etc.), anche se i primi tempi era un po’ sconvolto dal cambio di abitudini e di tempi necessari per se stessi.
    Ha affrontato il bagnetto da solo, dopo i pannolini e i giretti, dopo aver imparato a cucinare mentre io in gravidanza ero a riposo assoluto.
    E’ un valido aiuto accanto. Non è certo “intercambiabile” a me, ma non vorrei neanche lo fosse, sinceramente.
    Quello comunque che mi fa più piacere di tutto è il fatto che si fidi del mio istinto, delle mie “conoscenze teoriche”, che concordi con le mie idee e con i miei metodi. Siamo molto coppia anche in questo, ci sosteniamo e ci comprendiamo. Forse l’ho aiutato molto per il fatto che durante la gravidanza gli ho raccontato tante cose, gli ho spiegato molti “meccanismi”, l’ho sempre reso partecipe di quello che accadeva.
    La gravidanza è stata cercata ed è arrivata subito e sono convinta che un po’ si sia spaventato all’inizio (perché non credo che lui fosse convintissimo della scelta, avrebbe aspettato ancora), ma ora è felice. E oltre a dirlo a parole, lo vedo dal suo sguardo quando osserva Arianna.

  3. janefonda dice:

    ho 37 anni e 2 figli, una di 5e 1/2 e uno di 3. io e mio marito siamo coetanei. E’ stato inaspettamente eccezionale al parto della prima, e ha riconfermato anche quando è nato il secondo. La nostra vita, dopo la nascita della prima figlia, è cambiata come è cambiata a nagasaki dopo che hanno sganciato la bomba atomica. noi genitori inesperti, io con una depressione post parto da manuale, soli in un casale in mezzo alla campagna. la piccola che ha sempre dormito in modo agitato, frequenti risvegli. io che dopo un mese avevo delle ragadi che facevano si che non potessi attaccarla al seno se non c’era qualcuno perchè per il male che mi faceva temevo sempre che le avrei potuto far male io, lei smetteva di piangere e cominciavo io.
    mio marito è stato da subito un buon padre, affatto easy, abbastanza ansioso, molto inesperto. non ha realizzato quanto sarebbe cambiata la nostra vita e quanto lui non sarebbe più stato al centro delle mie attenzioni. scazzi enormi perchè la casa sembrava sempre attraversata dall’uragano katrina.
    però col tempo abbiamo messo su una bella squadra, ognuno con i suoi compiti ma discretamente intercambiabili.
    i figli sono diventati 2, col secondo neanche a dirlo tutto molto più facile. come disse qualcun’altra: con l’arrivo di mia figlia è nata una madre, e un padre, con l’arrivo di mio figlio c’erano già una madre e un padre più esperti ;o)

  4. pensataaddosso dice:

    Maritino è stato un papà eccezionale da subitissimo. Ric non è stato cercato… è semplicemente arrivato.
    Quando abbiamo scoperto di essere “incinti” io ho avuto un po’ paura, ero felice ma avevo paura, perchè avevo solo 24 anni, perché vivevamo in una città che non era la nostra ed eravamo soli.
    Lui invece è stato subito felice e soprattutto sereno, sembrava sapere che tutto sarebbe andato bene, aveva 30 anni (molti uomini a quell’età non sanno nemmeno cuocere un uovo fritto) la sua serenità ha fatto subito diventare serena anche me.
    Quando Ric è nato, Maritino era dispiaciuto perché avrebbe voluto assistere al parto ma con il cesareo non era concesso.
    E’ stato il primo a cambiare il pannolino al nostro gioiello e si è arrabbiato con le nonne e le zie che “volevano metterlo da parte”.
    E’ rimasto con me la prima notte (in una stanza a pagamento ovviamente) e si è sempre occupato del suo piccolo, anche quando doveva cullarlo per farlo addormentare o solo per consolarlo durante le coliche (io stavo male e non potevo alzarmi dal letto).
    E’ sempre stato un papà meraviglioso e lo è ancora oggi che i nostri figli hanno 7 e 3 anni.
    Certo non è mica “bionico”, anche lui ogni tanto perde la pazienza e si stanca, ma lo faccio anche io, anzi lo facciamo tutti.

  5. elisa dice:

    Quando mio marito mi ha proposto di avere un bambino, terrorizzata,ho cercato nella mia mente qualche scusa per rimandare. Mah! Avevo un lavoro fisso, un tetto sopra la testa, un marito di cui ero innamorata e 34 anni suonati…perciò ho detto sì..
    Un sì condizionato a una imparziale divisione dei compiti, perchè da donna consapevolemente viziata dalla vita, sapevo non sarebbe stata
    proprio una passeggiata.
    Ecco, devo dire che è stato favoloso, che neppure io me l’aspettavo una tale dedizione a questo essere minuscolo e strillante. Che i primi 4/5 mesi sono stati un’avventura di gioie e fatiche.
    Potevo confidargli a viso aperto che non sapevo chi me l’avesse fatto fare di avere un figlio-che stavo tanto bene prima.
    Ho il ricordo di lui che lasciava i solchi sul parquet della camera da letto, mentre, nel tentativo di addormentare la pupa, trascinava senza sosta la culla avanti e indietro.
    O quella volta che, durante il cambio pannolino nel bel mezzo della notte ha parato di polso una cacca a spruzzo micidiale..O quella prima sera, dopo circa un mese, in cui siamo usciti lasciando la bimba a mia suocera e, dal cortile condominiale, agitavamo il dito medio verso la cameretta della nostra creatura.
    Che fatica! Condivisa però. E che risate, anche!
    Se ho delle rimostranze nei confronti del mio lui, vengono dopo, soprattutto per il fatto che non è un papà molto giocoso, così spesso, l’intrattenimento di mia figlia, in alcune lunghe giornate invernali, spetta più a me che a lui.
    Ma se qualcuno conosce l’uomo perfetto..si faccia avanti..

  6. Fabio dice:

    Ciao… visto che scrivono solo mammme…. provo a dire la mia!! 🙂
    Sono papa’ da 14 mesi e 11 giorni… e sono felicissimo!!
    Jacopo e’ stato un bimbo “facile” anche se continua a svegliarsi la notte (non TUTE le notti ultimamente) si riaddormenta facilmente.. e’ allegro, socielvole e Mangia!
    Non so se sono o no un buon padre e’ difficile dare dei giudizi su se stessi.. diciamo che ci metto tutto l’impegno possibile, che da subito ho cercato di imparare quello che alla mia compagna sembrava venisse naturale e ho cominciato da subito a prendermi le mie responsabilita’, a cambiare pannolini, a cantare ninne nanne etc…
    Dai primi mesi di gravidanza abbiamo cercato di considividere le informazioni sul mondo fino ad allora ignoto dei genitori (ho anche creato una lista apposta su fabionews.info.. la lista “piezz’ecore”) e insieme abbiamo fatto le scelte piu’ importanti sulla salute, alimentazione, giochi .. senza grossi scontri.
    Logicamente il ruolo della madre e’ insostituibile per tutto l’impego che posso metterci la mamma e’ sempre la mamma …soprattuto per un bimbo maschio!!
    Da subito ho rinuncito a moltissimi impegi per aver piu’ tempo per stare a casa ma non a tutti e ritengo MOLTO importante riuscire a tenersi un pezzettino di vita solo ed esclusivamente per se stessi (anche se si tratta solo di un’ora di yoga a settimana)..
    Da subito abbiamo cercato di non rinuanciare ad uscire e vedere gli amici.. anche se siamo stati costretti ad “anticpare” inostri ritrovi e rinunciare alle uscite notturne ce la siamocavata ben tra cene aperitivi e uscite pomeridiane !
    Piu’ facilmente di lei riesco a giocare con Jacopo.. probilmente perche;noi uomini siamo piu “bambini” :-)…

  7. panz dice:

    è vero, i papà giocano di più, le mamme coccolano e sono sempre lì, con la testa a controllare che tutto fili liscio, che non sudi, non abbia freddo, non si rompa l’osso del collo…;-)

    sono contenta che tu abbia partecipato al sondaggione fabio, in effetti speravo davvero di sentire la voce di un uomo!

  8. roberta dice:

    Sto curiosando nel tuo blog,me le sto leggendo tutte.e che vuoi se mi diverto?
    Quindi arrivo in differita su tutto o quasi.Non rimane molto da aggiungere,per davvero,sei precisa e completa in ciò che scrivi.Mi ci riconosco.
    Dal canto mio ho avuto un bimbo da manuale,cacca,sonno e ruttini tutto ok.Ho letto da qualche parte che il disagio post parto è normale per i primi 15gg,poi se continua siamo potenzialmente delle mamme killer e dovremmo correre da un medico o nelle strutture specializzate.Io ho cominciato a riappropiarmi del mio cervello verso il 5 mese…non mi perdo nella descrizione dettagliata di quei mesi.A non essere di aiuto anche il mio compagno ha fatto fatica,forse più di me o forse quanto me.Non siamo di natura litigiosa ma in quei gg era all ordine del giorno mandarci a cagare.Non lo riconoscevo più…Ora va meglio il pupo cambia e più o meno noi cambiamo con lui.
    Nel filmato del matty appena nato sono rimasti ai posteri i singhiozzi del suo papà.Che a cambio pannolini se la cava,è in difetto sulla pazienza che non ha…

  9. giacomo dice:

    Io sono Giacomo, fortunatissimo marito di Maddalena e papà di due bellissimi bambini.
    Scusatemi se mi vanto, ma mi va di farlo perchè mi rende felice esternare quanto bene sto con i miei piccolissimi figli, il primo ha 22 mesi ed il secondo 7 settimane.
    Ovvio, la vita cambia, non fosse così mi sarei comprato un Tamagotchi.
    Forse con il secondo piccolo sono stato u pò preso alla sprovvista, pensavo di reggere al carico di incombenze, ma ho dovuto rodare il meccanissmo della pazienza e, dopo 3/4 scleri da reparto internati di un carcere psichiatrico, sono riuscito, grazie alla donna che sorregge il mio cuore, a far quadrare tutto.
    Ricette non ce ne sono, ommeglio, essere papà non è semplice, se uno pone certi limiti, ha altre priorità.
    Se invece ti senti di buttarti di testa in questo meraviglioso mare, sporcarti le mani fino in fondo, allora non è difficile, è semplicissimo, naturalmente è faticoso, ma questo è ovvio, anche una partita di tennis da 3 ore è facosa.
    Ecco, essere papà è faticosamente bellissimo.
    Mi sento fortunato, mia madre mi ha “lasciato andare” presto, capace di cucinare, lavare, stirare, insomma, il contrario del macho che non deve chiedere mai, AAHAHH.
    Non credo di essere unico, tantomeno perfetto, se parlate con mia moglie penso vi estragga un blocknotes da 5600 pagine con i miei difetti, ma mi sento talmente felice a far parte della vita dei miei figli che spesso mi progetto cose che vorrei fare, e che farò, magari fra 4/5 anni.
    La prima notte in tenda, in un bosco, soli, a parlare degli orsi, della mamma che sarà a casa che legge, molto contraria al dormire soli in un bosco.
    Le prime delusioni della vita, a scuola, lo sport, l’amore.
    Ho molti dubbi, su quello che la vita riserverà, ma una grande certezza, un dovere, miei figli dovranno ridere, ridere, giocare, ridere e ridere ancora.
    Ciao a tutti.

    Viva i bambini, e le loro soplendide facce sorridenti.

    Giacomo

  10. giacomo dice:

    scusate gli orrori di digitazione, ma ho postato dalla tastiera del telefono, ardua da picchiettare nello scrollio dell’autobus!

    Giacomo

I commenti sono chiusi.