La prima eclissi: una favola bonsai

Alla Frollina ho cominciato a raccontare favole di mia invenzione sul tempo, per spiegarle cose che hanno a che fare con le stagioni, l’alternanza giorno e notte e gli anni che passano. Una delle sue favole preferite in formato bonsai è quella della prima eclissi.

Un giorno arrivò il tramonto e il sole doveva andare a nanna e lasciare il posto alla luna. Lei arrivò a lavorare ma era veramente molto stanca e con una gran voglia di fare – per una volta – la vita di quelli che durante la notte dormono e di giorno fanno cose. Come tutti i cristiani, insomma.

“Sole, sono così stanca di fare sempre il turno di notte! Non è che per una volta mi puoi sostituire tu? Io vado a ballare con le stelle in quel nuovo localino che hanno aperto in Via Lattea e poi dormo fino a tardi” propose lei, bianca e bellissima.

“Ma Luna non è possibile! Abbiamo un contratto. Tu lavori di notte e io lavoro di giorno!”

“Una volta sola. Ti prego. Non sono mai stata a ballare in vita mia!”

Il sole ci pensò un po’ su, si consultò con le petunie e i denti di leone e decise che per una volta poteva fare uno strappo. In fondo Luna era sua sorella e le voleva molto bene.

Per una notte, allora, fu luce. Il sole non andò a dormire e fece il doppio turno.

Cento anni dopo Luna gli ricambiò il favore perché lui era talmente stanco che gli scottava la fronte dalla fatica.

Fu così che nacquero le eclissi e ora, ogni tanto, al sole e alla luna tocca scambiarsi il turno.

Anche se non è esplicitamente espresso sul contratto.

Gli scienziati e gli astronomi non me ne vogliano. Le mamme, invece, mi vengano a trovare su mammablogger.net. Ho trasformato tutto in un magazine e implementato un nuovo template con la testata estiva!

1 commento
  1. penny dice:

    bella! la racconterò al mio mattia…..

    ps
    sai che sei stata citata in un articolo di vanity fair di questa settamana? 😉

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