Panzallaria e i cloni

Una persona ha aperto un gruppo su Facebook dedicato al mio blog. Il gruppo si chiama  PanZ@LL@ria e il suo indirizzo è http://www.facebook.com/group.php?gid=61180912350. Premetto che sono lusingata che un lettore abbia voluto aprire un gruppo su quello che scrive la sottoscritta.

Però ammetto che il gruppo in questione mi ha lasciata un po’ in imbarazzo.

E’ stato aperto senza chiedermi prima nulla ma avvertendomi dopo.

Nell’area “descrizione” sono state inserite parole mie, tratte da questo blog. L’indirizzo web è il mio ma la mail è quella di chi ha aperto il gruppo. I topics attivi sono un mix (senza specificare in nessuno la fonte) tra miei post copiati e altri di altri (visto che manca la fonte non so a chi appartengano e non mi sbilancio!).

Insomma: non si capisce quale sia il mio ruolo o lo scopo di questo gruppo.

Mi sono sentita un po’ violata.

Sono sempre stata per la libertà di espressione ma sto sempre molto attenta a citare le mie fonti; quando scrivo cerco di dare a Cesare quel che è di Cesare (al limite che a volte esagero e anche a persone che non se lo meritano affatto dò meriti che forse non sarebbero nemmeno i loro).

Lo sto scrivendo qui perché mi sembra giusto disambiguare, se tra i 40 iscritti a quel gruppo c’è qualcuno che mi legge e crede che tutto quello pubblicato nella pagina sia strettamente collegato alla sottoscritta.

Lo scrivo qui perché credo di essermi chiarita via mail con il fondatore e mi aspetto che entro brevissimo espliciti quali sono cose scritte da me e quali da lui e i termini di questo suo gruppo.

Si parla di netiquette e di reputazione on line.

Quest’ultima è fatta di lavoro, di impegno e di stile personale. Qualcuno crede che tenere un blog come questo sia solo un dileggio. Non è vero. Se vuoi avere una casa digitale ordinata, che ti rappresenti, che non leda la sensibilità di nessuno devi impegnarti.

Scrivere un post, si tratti anche solo della favola della strega Rantolina, significa cercare le parole, i verbi e mettere tutto in fila nel modo che ci sembra il migliore.  Un blog che vive da quasi 5 anni è fatto di credibilità e di cose costruite nel tempo.

Cose che hanno portato frutti anche per la mia immagine professionale e che devo tutelare.

Per questo – se da una parte l’interesse è sempre una cosa di cui ringrazio e che mi lusinga – dall’altra pretendo che vengano rispettati alcuni limiti che mi sembrano condizioni sine qua non utilizzare l’immagine di altri per presentare anche il proprio lavoro.

Così ho aperto un gruppo sul mio blog anche io. Così non ci confondiamo. Si chiama “Panzallaria su fb” e l’indirizzo è questo: http://www.facebook.com/group.php?gid=110705332545&ref=ts

Perché, da quando mi ha contattata Luigi Centenaro, per parlare di Personal Branding ci ho riflettuto molto.

Sul mio personal branding (quello che di me passa da qui e si trasforma in opportunità anche professionale) e su quello della Rete che frequento. Ho riflettuto sulle grandi possibilità di Internet che sono soprattutto “di ritorno”.

Che nessuno pensi che basta aprire un blog per avere successo o che basta avere un po’ di successo in Rete per fare davvero cose di qualità. Le due cose devono camminare parallele e – soprattutto – se credi di avere delle cose da dire, intanto comincia a dirle.

Poi dopodomani, forse, qualcosa succederà.

6 commenti
  1. Mammafelice dice:

    Di personal branding non so una mazza, ma rimango davvero sconcertata da questo episodio!! Mi sembra alquanto pazzesco aprire una pagina FB con il tuo nome e tuoi testi, anche se fatto per ammirazione, senza chiederti il permesso.

    Io scrivo tutti i giorni e so quanto lavoro c’è dietro un blog, quante idee e quanto cuore.
    In quest’ultimo periodo sono davvero irritata per la mancanza di netiquette imperante…

    Lo vedo soprattutto con le foto: vengono ‘rubate’ con troppa facilità, anche quando l’autore chiede esplicitamente di essere contattato preventivamente via mail, prima di un qualsiasi utilizzo.

    Io mi impegno tutti i giorni per agire correttamente, e credo che l’etica che tutti noi mettiamo nel blog, come nella vita, alla fine ci ripagherà rispetto ai soliti furboni che prendono scorciatoie.
    Come sai propendo sempre al’ottimismo 🙂

    Sta di fatto che il tuo episodio è un bel po’ inquietante…

  2. extramamma dice:

    Che ansia, sono andata subito a vedere se mi ero iscritta al gruppo giusto, quello vero o quello della panz taroccata. Ha ragione mamma felice, cmq vediamo la cosa positiva oramai se un brand: Gucci ti fa una sega! veri baci doc, p

  3. Elisa dice:

    ops ma io sono iscritta a quello giusto ? dimmi di si che non sono connessa mentalmente in qs giorni ….

  4. Giordano dice:

    Come ho scritto “Finalmente un gruppo dove poter parlare di Panzalarria, senza Panzallaria”!
    Proporrò a Giuseppe di cacciarti dal gruppo PanZ@LL@ria.
    Stai diventando come le Major! :-p

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