Non ho neanche pianto

La Frollina alla scuola materna è ammirevole. Pare che sia sempre molto allegra, gioca, mangia e dorme pure sulla brandina con la copertina e qualche giochino dell’asilo.

Eppure la mattina, prima di andare, mi guarda e mi dice “Mamma, voglio stare con te. Non voglio dormire all’asilo!”. Le spiego questa cosa del lavoro, che per fare delle cose belle, come per esempio andare a vedere i burattini – come abbiamo fatto ieri – bisogna lavorare, guadagnare soldini che poi si possono spendere.

Le dico che se non guadagniamo i soldini, non possiamo nemmeno mangiare le cose buone che compriamo dalla fornaia, tipo quei dolcetti con sopra le nocciole e le spiego che andare in campeggio con la nostra villavillacertosa costa dei soldini e allora bisogna lavorare.

Le ho fatto vedere Greppilandia, dove lavoro ormai da tre giorni pieni pieni e le ho detto che lassù, in mezzo ai greppi, la mamma guadagna la pagnotta.

E anche papà guadagna la pagnotta, in mezzo alle nebbie della bassa.

E che poi – 0ltre a guadagnare la pagnotta – il lavoro fa fare delle cose creative, come i disegni della scuola, solo un po’ più difficili.

La abbracciamo molto e le diciamo che anche se lei va all’asilo e noi al lavoro, le vogliamo un sacco di bene. Che papà le fa compagnia al mattino, la accompagna e se mai giocano un po’ insieme appena sveglia (mentre mamma si è già arrampicata in cima al colle, a produrre) e che la sottoscritta poi alle 4.30 la va a prendere e si sta insieme, si va al parco o alla coop o a casa a fare le pizze finte con la pasta di sale. E le lumache colorate. E anche delle specie di torte con sopra le ciliegine color Chernobil.

Lei non sembra molto convinta ma poi alla fine va alla scuola e quando vado a prenderla la maestra mi dice che è bravissima, che è la più allegra di tutta la combriccola e che sembra conoscere ogni angolo di quel posto come fosse lì da 20 anni.

Lei mi guarda soddisfatta, mi abbraccia forte e mi dice:

“E poi sai mamma? Quando ho fatto la nanna io non ho neanche pianto!”

E quel suo ripetere costante “non ho neanche pianto” quasi a convincere se stessa che ha preso una buona decisione, ecco mi riempe sempre di tenerezza. E anche di un po’ di orgoglio. Perché in quegli occhi curiosi, c’è anche una bimba molto riflessiva.

9 commenti
  1. Michy dice:

    puoi essere orgogliosa della tua frolli, panz!!! pensa che simone dice: la mattina mi alzo, bevo il latte, mi vesto, vado a scuola con la mamma, piangio….
    ecco il piangere è una cosa dell’elenco…:)))

  2. Chiaretta dice:

    Io ricordo Zoe che, dopo pochi e sereni giorni di scuola materna, osservando pensierosa altri neo-inseriti assai affranti, mi chiese: “mamma, ma DEVO piangere anche io?”.
    Temo abbia iniziato a farlo solo dopo aver capito che in cambio avrebbe ottenuto la sua contropartita in coccole…
    Astuta come una volpe.

  3. Pocahontas dice:

    Leggo il tuo post e rabbrividisco! Ma lo sai che la mia Dopey dice esattamente lo stesso??? Stessa scena al mattino, “io non voglio andare perche’ poi devo dormire” e poi quando la vado a riprendere la trovo bella pimpante e mi dice “ho fatto la nanna e non ho pianto”…che sia un’epidemia?

  4. Ondaluna dice:

    Che bimba meravigliosa, non poteva che essere così, per questa mamma così speciale.

  5. elisa dice:

    La “pagnotta”! anche io utilizzai il termine con mia figlia, quando era più piccola e mi hai riportato un po’ indietro nel tempo.
    Comunque sia, questi piccoli uomini/queste piccole donne delle volte sono o dovrebbero essere per gli adulti un esempio, non trovi?

  6. serena dice:

    Che brava la Frollina! Sembra saperlo che la mamma non ce la farebbe proprio a tollerare di saperla in lacrime 😉
    I bambini trovano sempre il modo di stupirci.

  7. la coniglia dice:

    questa frollina è davvero ammirevole…e secondo me se ti dice che non ha nemmeno pianto è perchè vuol farti capire che sta diventando ‘grande’…e, appunto, non piange…che tenerezza!

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