La pianta da scrivania

Ieri siamo andate all’ikea, dopo l’asilo, con la mamma della MaLta e le due piccole iene. Che hanno voluto comprare le STESSE cose, avere TUTTO doppio, compresi i “mamma in braccio” e “questo è mio, non è suo!”.

Come potete immaginare, non rigenerante dopo una giornata di lavoro. Però ci siamo divertite. Che poi entri all’Ikea e come per magia ti viene un assurdo e irrefrenabile bisogno di mettere tutto in ordine, di avere una casa svedese, con fuori il freddo e tu dentro al piumone, la cucina bellissima e molto confortevole e insieme super accessoriata. A guardare i cataloghi dell’Ikea (e ditemi a chi non hanno mai fatto compagnia, durante una session di solitaria in bagno) ti prende quasi la voglia di abitare in un appartamento micragnoso, tipo quello da cui sei fuggito dopo mille anni, per la gioia e il gusto di trasformarlo in un caldo nido in perfetto stile “sorriso nordico. D’altronde non starò a ripetermi, degli ikeani ho già parlato in un precedente post.

Dopo aver sudato otto camicie e aver guadagnato gli ultimi rimasugli di shopping, mi viene in mente che voglio comprare una piantina per l’ufficio, per personalizzare un po’ la scrivania, che io sono sempre stata molto cialtrona ma questo giro voglio fare le cose a modo. Trovo una pianticella che mi piace assai, piena di fiorellini bianchi e che sembra davvero resistente.

Me la porto a casa – non prima aver dovuto pagare tributo con frollina, prendendo anche a lei una piantina che probabilmente morirà più velocemente di un moscerino – e l’annaffio con amore, dopo averla trasportata con amore, salvata da grinfie umane e feline.

Le metto anche il sottovaso, comprato per l’occorrenza, che le dà un bel tocco radical chic come la sottoscritta.

Poi me ne vado a nanna, stanca dopo una lunghissima giornata. Stamane mi sveglio e preparo tutte le cosine che voglio portarmi al lavoro.

Piantuccia compresa.

La sento strana. Pesante. Oddio, galleggia nell’acqua che le ho dato la sera prima!
Ma come cavolo è possibile.

Sta terra non assorbe!

Eppure è rimasta bellissima.

Vado al lavandino e la svuoto. Solo dopo il caffè mi viene un sospetto e controllo.

C’è scritto made in china sul vasetto.

E’ tutta plastica. La pianta è finta. E io ci ho messo SOLO 14 ore ad accorgermene!!!

Complimenti Panz: un altro importante passo verso il rincoglionimento senile è stato compiuto.

Ma almeno farò un figurone con i colleghi. Potrei anche prenderci gusto e cominciare a annaffiarla per finta, tanto per far credere di avere un pollice verde pesissimo!

12 commenti
  1. fra dice:

    oddio mi sto rotolando dal ridere!!!!! comunque se ti consola anche io sono stata ingannata dalle piantine dell’ikea e ho annusato per 5 min buoni dei fiori di plastica ;D
    Un bacione
    fra

  2. PianoB dice:

    LOOOOOOOL XD

    Comunque, anche qui da noi il catalogo Ikea ha un posto fisso sopra la lavatrice di fronte al wc, un amico sempre pronto nel momento del… ehm… bisogno!
    Ormai in casa non c’è più spazio per mettere nulla, ma già medito la prossima tappa in “terra svedese” e già so che qualcosa riuscirò a comprare comunque.

    PS Se cerchi un tipo di pianta for dummies che sopravvive anche se te ne dimentichi, vai con l’edera!

  3. Hoshi dice:

    Mio padre una volta, ha comprato delle rose rosse, che gli hanno spacciato per vere e le ha portate a mia madre, tronfio e pieno d’orgoglio! 😀

  4. mammaemigrata dice:

    ahahah, troppo forte!!!! confermo che anche qui il cataloghino è sempre bello in vista nel bagno, che poi lo sfoglio solo io, ma insomma, quei cinque-dieci minuti lì sono spesso gli unici in cui posso stare da sola in pace a fantasticare su quante cose comprerei se solo avessi i soldini… perchè l’ikea è una trappola mortale: non c’è niente che costi tanto e con quella scusa quando ci vado esco sempre con un carrello riempito di cagatine su cagatine che alla fine mi sveno e mi auto-punisco evitando di ritornarci per almeno un anno!!! Senza contare che da quando Pisolo ha scoperto i loro plaids in pile, ogni volta che ci vado con lui ne compra ALMENO uno e adesso abbiamo una pila di plaids alta così!

  5. Stefania dice:

    Nooo, pensavo di essere l’unica perversa a studiarsi il catalogo IKEA durante le bathroon session!
    La prossima volta che lo sfoglio penserò a te!!
    Un abbraccio
    Stefania mamma di Vittoria

  6. Elisa dice:

    ahhah mi viene in mente una storia che non so se sis leggenda o meno dell’impiegata di uno studio di architettura nel quale ho lavorato pure io (non sono io solo perchè son stata avvisata in tempo :D)che x anni ha innaffiato una pianta finta , io in compenso riuscivo a far perdere le foglie aun ficus di plastica 😀

Trackbacks & Pingbacks

  1. […] parte come fidarsi di una che annaffia piante finte????? […]

I commenti sono chiusi.